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Enea era ospite di Didone con tutti i suoi; un giorno Giunone li fa partecipare ad una battuta di caccia (in questa scena Virgilio li presenta minuziosamente: Enea è simile ad un essere eccezionale in quanto a potenza e aspetto, Didone è molto raffinata e rappresenta il sovrano orientale). La fuga di Enea sarà la causa delle guerre puniche che porteranno alle guerre civili che si concluderanno con l'impero di Augusto. Nella descrizione di Didone, Virgilio si sofferma sul fatto che i romani non possono unirsi ad un tipo di sovrano come questo (Didone era la Cleopatra dell'epoca).
Arriva una tempesta e i due si proteggono in una grotta dove alla fine si uniscono. Entra in scena la fama che porta in giro la notizia (viene descritto come un grande uccello con tanti occhi quanti becchi) anche agli altri pretendenti che preparano quindi la guerra al regno di Cartagine. Giove manda Mercurio per ordinare ad Enea di partire a fondare la città che sarebbe divenuta Roma. Didone quindi parla per l'ultima volta con Enea.
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Leggermente vago, poco dettagliato.
RispondiEliminagià... meglio Wikipedia!
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