Social network

Segui gli aggiornamenti sulla pagina ufficiale di Facebook  

sabato 23 aprile 2011

Sintesi rivoluzione francese

Download:  doc   pdf

Nella prima fase della rivoluzione francese dal 1789 al 1793 domina un'idea di libertà; nella seconda fase dal 1793 al 1795 il posto della libertà viene preso dall'uguaglianza (quindi la libertà non è di necessità assicurata) poiché si usavano i principi di Rousseau. La piena libertà può portare a disuguaglianze come l'uguaglianza può limitare la libertà; nelle rivoluzioni è sempre importante l'economia.
I circoli sociali si ispirano a Rousseau (nella sua opera "Novelle Eloise" parla del rapporto sociale tra uomo e donna); sono persone anche aristocratiche.
Stati generali: il clero si divide e si allea al terzo Stato e alle sue problematiche. Problema della religione: statalizzare clero con i vescovi costretti a giurare sua costituzione. Il popolo però spesso era con i piccoli pastori del clero; inoltre la leva obbligatoria scatenò rivolte anti-rivoluzionarie. Il nazionalismo in Europa nasce con la rivoluzione francese.


Download:  doc   pdf

Goethe - I dolori del giovane Werther

In questa epoca ci si pone l'interrogativo della felicità individuale. Nel medioevo il problema era risolto con la morte. Gli illuministi pensano ad una vita associata, la felicità è meglio ottenerla in questa vita attraverso la ragione. Ma l'uomo è solo ragione? Alcuni iniziano a porsi tale domanda con il finire dell'illuminismo. Sturm und Drang: è un movimento del romanticismo tedesco.
 

Goethe: i dolori del giovane Werther
E' un'opera giovanile basata su esperienze realmente vissute. L'opera più importante e famosa di Goethe è il "Faust" che è la commedia dantesca della Germania. Faust fa un patto col diavolo per vivere con la massima conoscenza.
Trama inizio
Werther ha avuto dei trascorsi non da bravo cittadino e scappa in campagna dove scrive al suo amico Willhelm. Werther si annoia ma ad un certo punto conosce Lotthe una ragazza semplice, bella e brava e si innamora. Lotthe è già fidanzata con il borghese Albert.
Primo Episodio
Werther sta osservando i fratelli di Lotthe che stanno giocando, li rappresenta in un piccolo disegno e comincia a pensare. Nelle lettere che scrive a Willhelm parla così: nella vita associata ci sono regole per la convivenza; alcuni individui però non si sentono a loro agio, il loro scopo non se lo sono scelti ma lo hanno come necessità. Bisogna abbandonarsi al genio affidandosi alla forza della natura. L'arte è l'interpretazione dell'esterno in base a ciò che si vede. Questo però pone in conflitto l'artista con la società; infatti la società non guarda i sentimenti ma solo all'utilità. In questo ambiente il genio fatica a rompere gli argini imposti da coloro che amano la razionalità.
Proseguio della storia
Albert ritorna dal viaggio e Werther lo conosce: è simpatico perbene e diventano amici. A q    uesto punto il protagonista è spaccato in due. Si arriva alla lettera del 14 agosto.
Secondo episodio
Werther chiede in prestito delle pistole per un viaggio; si vede il carattere prudente di Albert che si ripugna nel vedere il gesto di Werther (si punta una pistola scarica alla testa). Albert usa la ragione, Werther usa le passioni; i due non possono capirsi a vicenda. Chi usa le passioni è considerato pazzo o ubriaco.
Proseguio e finale
Werther si rende conto che con Lotthe non riuscirà mai a far nulla. Lui prova ad allontanarsi, trova un impiego presso un principe. Ad un certo punto però torna da Lotthe che ormai è sposata; Albert comincia a non sopportarlo. Il tutto si risolve vicino Natale in ultimo discorso con Lotthe (anche lei innamorata di Werther). Werther dice di partire e vorrebbe ancora le pistole questa volta però tornerà a casa e si sparerà alla tempia per davvero.

venerdì 22 aprile 2011

La rivoluzione francese - Seconda parte

Download:  doc   pdf

Nel luglio del 1790 viene introdotta la costituzione civile del clero: il vescovo viene eletto dalle autorità civili, la diocesi corrisponde al Dipartimento, il clero viene stipendiato dallo Stato; nel dicembre i preti sono obbligati a giurare sulla costituzione: si ha una Chiesa di Stato.
Nel agosto del 1790 viene varata una riforma giudiziaria: soppressa la tortura e le pene disumane; divisione dei poteri. Viene istituita la figura del giudice di pace: uno per ogni dipartimento. Vengono eletti tribunali in ogni cantone; viene stabilito il ricorso in appello (fino alla cassazione che era il tribunale di Parigi), vengono stabiliti tre gradi di giudizio. In questo periodo sono abolite anche le corporazioni e parlamenti.
Il 03-09-1791 viene varata la costituzione che comprende tutte le riforme: eliminati diritti personali dei nobili senza indennizzo (continua ad esistere solo la propietà materiale); viene sospesa la venalità degli uffici (compravendita delle cariche); vengono abolite le decime e i privilegi. L'esecutivo è nella figura del re; il legislativo appartiene all'assemblea. Il voto è per i maschi che pagano tasse per almeno tre giorni lavorativi all'anno. Il sovrano giura fedeltà alla costituzione; sceglie i ministri (che rispondono all'assemblea) e dirige la politica estera che però è controllata dall'assemblea che rettifica i trattati internazionali e decide per la pace o la guerra. Molti in questo periodo sono contrari al re (che cerca di incitare altri Stati europei a far guerra alla Francia) e temono sue azioni.
Gruppi rivoluzionari: i Giacobini sono i più attivi: media piccola borghesia, all'inizio pro-sovrano poi ostili ai nemici della rivoluzione (iniziatori del periodo di terrore.). I cosiddetti "Foglianti" sono l'ala moderata; i "Cordiglieri" sono l'ala democratica estrema.
Luigi cerca di preparare una guerra; il 20-06-1791 viene catturato prima che potesse scappare in Svizzera e viene accusato di tradimento. Nel luglio di quello stesso anno i Cordiglieri chiedono la condanna del re nel "campo di Marte" in cui c'è anche uno scontro con la guardia nazionale: il popolo prende parte e la borghesia si preoccupa: eccidio del campo di Marte. Nel 1792 una folla assale Parigi alla notizia che la Prussia attacca: si verifica l'instaurazione di una "comune insurrezionale" che depone il re ed inizia il periodo del terrore.


Download:  doc   pdf

La rivoluzione francese - Prima parte

Download:  doc   pdf

In Francia fino a Luigi XVI lo Stato era frenato da antichi gravami e strutture di privilegio. I costi fiscali erano solo sulle classi più deboli. Non c'erano garanzie sulle cariche statali (poiché erano comprate e diventavano ereditarie). Vi era censura della stampa e un deficit enorme con tasse altissime. Le leggi potevano essere non rettificate dai parlamentari regionali e quindi in quelle zone non diventavano attive. Il terzo Stato si organizza e chiede la convocazione degli "Stati Generali": c'era una situazione di crisi. Convocati il 05-05-1789; il clero si unisce in parte al terzo Stato che compila il quaderno delle lagnanze; sono presenti 1200 rappresentanti dei tre Stati: metà erano del terzo Stato però ogni Stato aveva diritto ad un solo voto. Nel terzo Stato ci sono liberi professionisti, intellettuali, funzionari e pochi artigiani. Questi chiedono che si voti a persona (poiché il clero si era diviso e una parte li appoggiava). A questo punto il sovrano fa presidiare la sala degli "Stati Generali" ma in una sala adiacente (la sala della pallacorda) si raduna una parte del clero e i rappresentanti del terzo Stato che dichiarano l'assemblea nazionale (17-06-1789). Vogliono fare una costituzione. Intanto a Parigi vengono assaltati i caselli del dazio e la Bastiglia (13/14-07-1789). Intanto il re aveva mandato truppe in difesa ma poi le ritira vedendo i fatti. Si formano milizie volontarie (guardia nazionale) che difendono l'assemblea nazionale. In campagna i contadini assalgono i castelli per eliminare i contratti di corvè. Il 04-08-1789 l'assemblea decreta l'abolizione del regime feudale.
Dichiarazione dei diritti dell'uomo nel 26-08-1789; la sovranità è nazionale non di diritto divino. Si riconosce la libertà di accesso alle cariche pubbliche; tutti hanno il dovere di pagare le tasse; vengono stabilite garanzie giudiziarie. Si verificano varie marce: la più famosa è quella verso Versailles comandata da Lafayette che costringe il sovrano tornare a Parigi. Nel novembre tutti i beni della Chiesa sono nazionalizzati e venduti. Nel 1790 c'è una riforma amministrativa: il territorio è diviso in 83 dipartimenti (divisi a loro volta in cantoni a loro volta divisi in comuni).


Download:  doc   pdf

giovedì 21 aprile 2011

Ab Urbe Condita - Prefazione all'opera

Download:  doc   pdf

Prefazione all'opera
Ci sono scrittori che cercano la verità dei fatti e coloro che semplicemente li raccontano; Livio ricade nella seconda categoria. Livio sa che i lettori sono poco interessati alla storia antica ma lui vuole dedicarsi anche quella per distogliere l'attenzione dalle guerre civili del tempo contemporaneo lui. A Livio non interessa quale storia è più attendibile; quindi con le leggende antiche si comporta in modo da selezionare quella che è più romanzabile. Livio è caratterizzato anche da una forte moralità; non ha molta fiducia nemmeno sulla durata di un impero così grande nonostante il valore dei romani. La sua opera è caratterizzata dagli "exempla" che forniscono modelli di vita per migliorare questo periodo di decadenza (modelli da evitare o seguire). La corruzione a Roma secondo Livio è arrivata più tardi che in altri popoli.


Download:  doc   pdf

Introduzione a Tito Livio

Download:  doc   pdf

Tito Livio
Nasce a Padova nel 59 a.C. da famiglia piuttosto nobile; non sappiamo molto della sua vita. Nel 25 a.C. comincia a scrivere "ab urbe condita libri" un'opera monumentale con cui Livio viene riconosciuto il più grande storico di Roma. L'opera era di 142 libri ma ce ne sono arrivati solo 35 (circa metà della letteratura latina sopravvissuta). Altri autori fecero riassunti dei libri di Livio ("Epitomi", "Periochae" sono arrivati a noi) che hanno fatto sopravvivere l'opera di Livio in forma ridotta. I libri sono organizzati in decadi.
Possediamo la prima decade, la terza che parla della seconda guerra punica fino al 45º che parla dei greci. La forma dell'opera non è storiografica ma romanzata cucendo parti mancanti con storie di altri storici greci. La geografia e la descrizione delle battaglie sono abbastanza imprecise. Varia spesso il tono della narrazione con grande abilità; i contemporanei notavano che usava un dialetto patavinico in certe parti.


Download:  doc   pdf

domenica 17 aprile 2011

Paradiso - Canto 6, versi XXVIII-CVIII

Canto 6, versi 28-108
L'impero per Dante è costituito dalla provvidenza. In questo periodo non riesce governare in Europa per i regni nazionali, in Italia per i comuni, in Germania per i principi. All'epoca di Dante ci sono degli utilizzatori dell'impero e degli antagonisti (guelfi e ghibellini).
Fino al verso 55 attraverso la simbologia pressante dell'Aquila (simbolo di Roma), Giustiniano parlerà della storia romana. Roma nata dal sacrificio di Pallante (alleato di Enea) fino agli Orazi e Curiazi (tre e tre) riassume il periodo pre-monarchico;continua dal ratto delle sabine fino all'ultimo re; riassume l'inizio della Repubblica (contro Brenno e Pirro) e le guerre puniche, fino a parlare di Pompeo. Parla di un colle vicino alla casa di Dante (luogo dove sorge Fiesole) che viene distrutto durante le guerre civili. Poi Cesare prese l'aquila e formò l'impero; dal Reno al Nilo alla Spagna; fu il primo imperatore anche se solo per un anno. È un racconto fulmineo basato su nomi e avvenimenti; il soggetto è quasi sempre l'aquila. Il baiulo è colui che porta l'Aquila. Ottaviano arriva fino al Lito Rubro (mar Rosso) e con lui il tempio di Giano viene chiuso. Perché l'aquila ha fatto tutto questo? I romani hanno conquistato il mondo perché Dio lo voleva. La resurrezione avviene in un grande impero con una predicazione che quindi si può espandere (avviene all'età di Tiberio, terzo Cesare). Gli ebrei saranno conquistati da Tito con la conseguente diaspora per punizione rispetto all'uccisione di Cristo. Si fa un salto a Carlo Magno e poi alla contemporaneità. Dante se la prende con i gigli gialli (Francia e Chiesa); si nota che appoggia un po' i ghibellini.