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venerdì 3 febbraio 2012
Lo stato nell'ideologia di Hegel
Lo Stato in Hegel è il dio in terra; è ciò che supera la società civile; è l'universale rispetto all'individualismo; è una totalità organica; l'individuo è membra di un corpo organico; l'uno è parte essenziale del tutto e viceversa. È una sostanza etica consapevole di sé; sostiene le scelte del singolo e le orienta; massima espressione dell'eticità; dà concretezza all'etica e alla morale sociale, è il bene comune. Non è uno Stato di diritto come in Kant, Locke, Humbolt ma è uno Stato etico che da indicazioni e dà la linea da seguire. Si stacca anche da Rousseau poiché il popolo è solo una moltitudine informe senza lo Stato: "I molti come singoli, la qual cosa s'intende volentieri per popolo, sono certamente un insieme, ma soltanto come una moltitudine, una massa informe...". Hegel rifiuta il modello contrattualistico e giusnaturalistico; lo Stato è la fonte del diritto e quindi ha potere di toglierlo. Gli aspetti giudiziari e della polizia appartengono alla società civile. Lo Stato è una monarchia costituzionale con assemblea legislativa. Lo Stato opera nelle leggi che governano; non sono gli uomini bensì le leggi a governare; lo Stato hegeliano si configura come quello che la giurisprudenza tedesca chiamò più tardi un Rechstaat, ovvero uno Stato di diritto fondato sul rispetto delle leggi e sulla salvaguardia della libertà formale dell'individuo e della sua proprietà. Hegel sostiene che la costituzione, cioè l'organizzazione dello Stato, non è il frutto di una elucubrazione a tavolino, ma qualcosa che scorga necessariamente dalla vita collettiva e storica di un popolo: "Ciò che si chiama fare una costituzione non è mai accaduto nella storia; come non si è mai fatto un codice: una costituzione si è soltanto svolta dallo spirito. Ogni popolo ha quindi la costituzione che gli è adeguata". La costituzione deve essere in sintonia con il volere del popolo in quel momento. "Lo Stato è volontà divina, come spirito presenziale, come spirito esplicantesi e reale figura e organizzazione di un mondo"; "L'ingresso di Dio nel mondo è lo Stato". Il benessere dello Stato è superiore a qualsiasi cosa. Hegel non afferma la possibilità dell'esistenza di un organismo interstatale che risolva i conflitti tra Stati poiché non c'è un giudice imparziale; la guerra è strutturale alla storia poiché lava difetti dell'umanità. Infatti il filosofo tedesco sostiene che "Il movimento dei venti preserva il mare dalla putredine, nella quale sarebbe ridotto da una quiete durevole, così la guerra preserva i popoli dalla fossilizzazione alla quale gli ridurrebbe la pace durevole o perpetua".
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