La trappola
C'è un pensiero sottinteso che crea una tensione nel racconto; si percepisce un qualcosa di oscuro. Il personaggio è intrappolato in una situazione in cui è infelice e non accetta la sua condizione. È presente l'idea di vita e di forma nel senso negativo: la prima forma che prendiamo è quando si nasce. La trappola in cui siamo finiti esiste perché esistiamo: quando siamo in un luogo non possiamo essere in un altro. Il personaggio prova a uscire dalla trappola cambiando aspetto o non mantenendo una coerenza nello spirito. Si passa a criticare la generazione di una nuova vita in quanto tale poiché i due genitori mettono in trappola il nascituro che è felice finché è giovane. L'immagine finale del padre è il risultato finale della trappola in cui il corpo è completamente consumato.
Il treno ha fischiato
La situazione all'inizio sembra comica poi dalla metà del racconto parte l'indagine per svelare le motivazioni di questa reazione. Anche nella narrazione si vive l'esperienza di Belluca di oppressione in quanto c'è un'ampia parte di descrizione di luoghi chiusi poi nel finale tutto si spiega e lo scenario si apre. L'avvertimento del contrario è il fatto che Belluca sembra sia impazzito, quando in realtà ha semplicemente scoperto il mondo. L'indagine è svolta da un vicino di casa che si presenta verso la metà del racconto; una situazione per essere capita deve essere osservata da tutti i lati possibili, specialmente quelli vicini. Serve una persona che conosca il soggetto per capire le sue possibili "pazzie".
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