Luigi Pirandello
Esponente importante della forma narrativa di inizio 1900.
Nel 1800 il romanzo si sviluppa in maniera rigogliosa in tutta Europa. Il lettore trova una storia chiara e a volte realistica; è una imitazione del mondo reale. A fine '800 e soprattutto dopo la prima guerra mondiale il personaggio diventa difficile da cogliere, viene indagato attraverso la psicologia; le azioni non sono più così chiare. Il genere del romanzo cambia sotto gli influssi della psicanalisi freudiana: non decidiamo coscientemente ma, è il nostro inconscio che fa la maggior parte del lavoro. Henri Bergson differenzia il tempo interno a noi con quello esterno, "reale": il tempo della coscienza è un gomitolo aggrovigliato, quello esterno è un filo di perle ordinato. Anche la matematica cambia: esistono proposizioni matematiche che non possono essere dimostrate; il positivismo cade leggermente a fondo.
Ognuno è convinto di essere se stesso; ognuno ha una visione diversa dell'altro. Per Pirandello: uno siamo noi, 100.000 sono i modi in cui ci vedono, nessuna è la vera identità.
Pirandello nasce nel 1867 in Sicilia da famiglia benestante, studia regolarmente e va a studiare filologia in Università a Roma ma dopo un litigio con un insegnante, si trasferisce a Bonn in Germania per finire gli studi. I suoi figli lo seguono nella carriera artistica. La vita di Pirandello è contrassegnata da due fatti drammatici: le miniere di zolfo della che la famiglia possedeva subiscono un allagamento e perdono il loro valore, a causa di ciò sua moglie impazzisce e viene rinchiusa in manicomio; questi eventi giocano ruoli molto importanti nelle sue opere. Primo romanzo di successo è il "Fu Mattia Pascal" del 1904; il suo teatro diventa subito un successo mondiale. Vince un premio Nobel ed è senatore dello Stato italiano. L'identità di una persona è uno dei principali problemi seguiti da Pirandello; siamo come ci vediamo o come ci vedono?
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