Johann Gottlieb Fichte
Secondo Fichte, Lutero è padre della nazione tedesca. Formula per la prima volta una totalità etica, uno Stato etico; questa idea verrà portata avanti in seguito da Hegel. La sua è una filosofia dell'azione come in Kant.
La politica in Fichte
Fichte prima di parlare di stato etico era influenzato dagli avvenimenti rivoluzionari in Francia e si avvicinava alle visioni contrattualistiche con un'accentuata riflessione sulla libertà delle persone.
"Discorsi sulla nazione tedesca" (1807-1808). Scritti dopo l'invasione napoleonica; il filosofo Luigi Pareyson dice che sono "un'opera singolare, magnifica, con un impeto dell'espressione; uno dei documenti più importanti della cultura tedesca". Tema fondamentale è l'educazione: nuova azione pedagogica per tutti: trasformare la natura psichica delle persone. Il discorso cambia: solo il popolo tedesco è adatto a questa missione educativa: il motivo è la lingua che è l'unica in Europa ad essere pura; è lingua del popolo non come in Francia e in Italia dove è parlata dall'elite (frattura tra popolo e lingua). I tedeschi sono l'incarnazione del "Urvolk" (primo popolo, popolo primitivo), non hanno preso impurezze da altri, sono puri, sono il popolo per eccellenza; "Deutsch" vuol dire popolare, del popolo (anticamente). I tedeschi sono gli unici ad avere una patria nel senso più alto che si identifica con la realtà profonda della nazione. Fichte auspica una nuova generazione tedesca rinnovata secondo la pedagogia di Pestalozzi. In quanto sede dei protestanti, di Leibniz e Kant, epicentro del romanticismo solo la Germania è la nazione eletta a realizzare l'umanità fra gli uomini: l'intellettuale deve essere il "sale della terra", la forza trainante. Scrive anche la "Missione del dotto" e la "Missione dell'uomo". Se la Germania cade cadono tutti nel mondo. Il primato è culturale - spirituale, non politico o militare; il popolo tedesco deve essere funzionale all'umanità intera; il fine è la libertà e l'uso della ragione. Divenne il testo base per lo sciovinismo tedesco che interpreta un primato di potenza invece che culturale.
Il diritto ricondotto alla moralità; il diritto è precondizione della moralità. Se la moralità fosse universalmente rispettata non servirebbe il diritto. L'individuo deve risolversi nel collettivo nazionale.
"Dottrina della scienza"; opera di Fichte molto importante. In questo caso la scienza è eguagliata alla metafisica ovvero fare scienza vuol dire trovare il principio primo di tutto: è una forma di monismo. Per la scienza il principio primo è la legge di identità, Fichte invece dice che l'io pone il principio originario: io opponente (sostanza in senso di attività). Ciò che è posto è il risultato; l'io è ponente solo se c'è un prodotto, un posto.
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