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lunedì 16 maggio 2011
Foscolo: Dei Sepolcri (terza parte)
Vuole essere chiamato dalle Muse per far sì che il ricordo rimanga nella sua poesia; il canto delle Muse sconfigge il silenzio della morte. Parla dei primi troiani che sono ricordati nel luogo della loro città dalla ninfa Elettra: lei quando si rese conto della sua morte pregò Giove di mantenere il suo ricordo è quello dei suoi discendenti. Passarono i secoli e si arrivò alla guerra di Troia, il ricordo di Elettra è eterno e le donne iliache si disperano per l'imminente morte dei mariti; Cassandra che ha visto la fine, si dispera anch'essa (era una profetessa) e insegna il canto del ricordo ai giovani per rendere immortale la storia; prevede la completa distruzione della città. I penati però continueranno ad essere lì poiché vanno oltre la storia del tempo. Cassandra parla alle piante che vengono piantate a Troia che quando cresceranno saranno innaffiate dalle lacrime delle vedove e dice loro di proteggere i suoi padri. In futuro arriverà un cieco che riconoscerà le tombe e le piante e riceverà l'ispirazione da queste (Omero). Le tombe narreranno la storia come il fato aveva voluto che accadesse. Omero da greco parla anche dei troiani (Ettore) rendendo anche loro immortali; anche i troiani erano meritevoli d'onore (la poesia non ha confini di Stato). Ettore verrà ricordato finché il sole splenderà sulle sciagure umane; il sole era già stato citato all'inizio e questa ripresa conclude ancora meglio il cerchio poetico.
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