L'atto del fare operazioni e operare con figure (aritmetica e geometria) per Kant riguarda l'esperienza: il risultato non è compreso necessariamente nei dati di partenza.
Verstand = intelletto, Vernunft = ragione; il Vernunft è un uso illegittimo dello Verstand. Le idee di anima, mondo, Dio (appartengono al Vernunft) vengono dalla filosofia classica; non danno nuove conoscenze ma regolano le conoscenze già avute. L'anima sono tutte le cose interne come se esistesse un insieme. Non possiamo conoscere il mondo nella sua totalità; vengono smantellate le dimostrazioni dell'esistenza di Dio (per Kant serve ad unificare le nostre conoscenze interne ed esterne). La ragione ha un aspetto sia teorico pratico: conoscere e fare.
Dottrina trascendentale delle categorie Io penso, deduzione occidentale.
Deduzione trascendentale: bisogna giustificare l'intervento dell'intelletto. La sensibilità è spontanea, l'intelletto invece è necessario che intervenga con le categorie. "Io penso" come prima ipotesi; schematismo come soluzione successiva.
Bisogna dimostrare che l'intelletto interviene legittimamente. Io penso = apercezione = autocoscienza sono la struttura mentale che compie l'unificazione; l'io penso deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni. I pensieri presuppongono l'io penso, l'io penso usa le categorie, quindi gli oggetti del pensiero presuppongono l'io penso. Kant non assolutizza l'io penso che rimane una forma; nell'idealismo invece diventerà sostanza e creatore di ciò che conosciamo. L'io penso ha dei limiti in quanto riceve i contenuti dall'esperienza.
Schematismo: uno schema per ogni categoria; lo schema è una regola per determinare l'intuizione in conformità con un determinato concetto universale. Sono categorie calate nella temporalità.
Il noumeno con l'idealismo perderà importanza poiché non possiamo farne conoscenza; anche il concetto di fenomeno sparisce. Ciò che si conosce è semplicemente l'oggetto.
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