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mercoledì 31 agosto 2011

La religione di stato per Machiavelli

Niccolò Machiavelli - Discorsi sulla prima Deca di Tito Livio, Religione e Politica
Le leggi sulla religione sono giustificate dalla volontà di Dio poichè il re non poteva spiegarne il vero motivo; a quel tempo però la società era più religiosa e quindi era più facile ingannarla. Ai tempi di Machiavelli per creare una repubblica si sarebbe dovuto andare tra i montanari poichè più rozzi e quindi con più possibilità di miglioramento. La religione quindi è un mezzo per gestire uno stato. I sudditi devono aver timore di una divinità che religiosamente è gestita dallo stato. Il principe inoltre deve pensare anche al futuro dello stato perchè sopravviva alla sua morte. A Firenze molti credevano a Savonarola nonostante non avessero prove e così i cittadini si credevano intelligenti. Per Machiavelli la Chiesa romana non è la fortuna dell'Italia: a causa della corruzione gli italiani hanno perso la religione e sono diventati malvagi; inoltre la Chiesa ha uno stato temporale che è troppo debole per unificare l'Italia ma abbastanza forte da impedire ad altri di unificarla. Se l'Italia è debole è per colpa della Chiesa romana. Se si mandasse la Chiesa in Svizzera (che in quel tempo era molto ligia e religiosa), questa si sfracellerebbe. La religione è una cosa troppo seria per la Chiesa (sembra affermare Machiavelli).

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