Seconda fase delle rivolte del 1848: 20-24/03/1849
Il Piemonte riprende le ostilità con l'Austria con il governo guidato da Rattazzi: ciò che avviene è una guerra lampo con una sconfitta immediata subita dai piemontesi. Questo provoca l'abdicazione di Carlo Alberto in favore di Vittorio Emanuele II che firma l'armistizio di Vignale con il generale Radetzky, poiché le truppe austriache erano in territorio piemontese; con la pace di Milano si sistema la situazione delle truppe austriache (che ancora soggiornavano nei territori piemontesi) riportando i confini a prima della guerra lampo di marzo e della sconfitta di Novara.
Le 10 giornate di Brescia nel marzo del 1849 sono un altro esempio di rivolta in cui la città resistette con coraggio ma alla fine dovette soccombere ai bombardamenti austriaci. Restano da sistemare le repubbliche: movimento controrivoluzionario in cui l'Austria occupa le Marche e inizia l'offensiva contro Firenze e Roma. Ferdinando II Borbone bombarda Messina e Palermo e si riprende la Sicilia. Il papa chiede aiuto e Francia, Austria e Spagna arrivano e sistemano le cose nello Stato della Chiesa (Napoleone III interviene poiché ha bisogno dell'appoggio del clero per continuare a governare in Francia): i francesi da quel momento difendono lo Stato Pontificio da eventuali attacchi. Garibaldi riesce a sbaragliare un corpo delle armate francesi sul Gianicolo ma con la caduta della Repubblica è costretto a fuggire e scappare a Venezia (in questo viaggio morirà sua moglie) per aiutare anche lì i rivoltosi. Venezia viene bombardata e con l'aggiunta di un'epidemia di colera riesce a resistere non più di 5 mesi; il 5 agosto l'Ungheria perde la guerra con gli Asburgo (Venezia puntava molto sull'aiuto ungherese contro l'impero asburgico); il 26 agosto quindi capitola anche Venezia: Manin, Tommaseo, Pepe vanno in esilio. Dopo questo periodo di rivolte vengono ritirate tutte le carte costituzionali concesse tranne lo statuto Albertino nel regno di Sardegna.
Fallimenti
Divisioni tra democratici, liberali e socialisti; emarginazione dei contadini nei moti, egoismo delle nazionalità (soprattutto nell'impero asburgico); la Francia inoltre non aiuta le nazioni che cercavano una rivolta poiché invece che evolvere democraticamente involve e ritorna lentamente verso un potere centralizzato.
Meriti
Queste rivolte hanno il merito di aver creato una maggiore coscienza nazionale civile; hanno concluso l'epoca del legittimissimo del potere; hanno evidenziato una crisi dei principati in Europa che però non hanno ancora ceduto il potere: non si ha ancora l'Europa dei popoli ma ancora quella dei principi.
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