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Irretimento di giovani ed emarginati
In una città così corrotta, Catilina aveva intorno a sé, come una corte di compagni-guardiani, una schiera di criminali di ogni tipo. Le peggiori persone erano vicine Catilina: adulteri, golosi che avevano distrutto i beni paterni, chiunque avesse grandi debiti e cercava attraverso i crimini di cancellarli, tutti i parricidi, i condannati o coloro che temono i giudizi, coloro che potevano guadagnare qualcosa dai crimini e infine tutti coloro che esagitavano questi comportamenti. Se qualcuno anche libero di colpe veniva contatto con lui, per le abitudini diventava facilmente un criminale. Ma soprattutto desiderava la familiarità dei giovani, catturava senza nessuna difficoltà i loro animi ancora plasmabili ed incostanti. Infatti qualunque ragazzo divampava per desiderio a causa della sua età: ad alcuni offriva scorta (prostitute, escort), ad altri cani (da caccia) e cavalli e infine non badava a nulla purché rendesse costoro fedeli a se stesso.
Catilina in Cicerone
Cicerone accusa Catilina delle peggiori cose; Sallustio scrive in base a ciò che è stato scritto da Cicerone.
Crimini e tormenti di Catilina
Già prima, da giovane, Catilina aveva già fatto molti stupri (azioni sessuali illegali) con una nobile vergine, con una sacerdotessa di Vesta e tante altre cose che andavano contro il giusto (divino e umano). Infine, preso per amore da Aurelia Orestilla, della quale gli uomini dicevano solo che era bella, poiché lei esitava a sposarlo perché era preoccupata per il figliastro adulto, Catilina eliminò il figlio per rendere possibili le nozze. Questa cosa sembra essere un gradino verso la congiura. Infatti, questo animo impuro, rifiutato dagli uomini e dagli dei, non riusciva a dormire. Quindi aveva un colorito pallido, occhi torvi, la mente completamente squilibrata; la follia era presente nel suo volto e faccia.
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