Le prime parole sono: " le donne, i cavalier, le armi, gli amori, le cortesie, le audaci imprese "; le prime 4 sono disposte a chiasmo come le ultime 4. Ariosto si pone delle limitazioni nel continuare "L'Orlando innamorato" e quindi anche la pazzia di Orlando diventa un episodio che si incastra sugli altri come avveniva nel poema precedente. L'invocazione non è molto solenne poiché riferita ad un'amante di Ariosto che lo fece diventare quasi pazzo. La dedica è destinata ad Ercole d'Este la quale stirpe deriva da Ruggiero. Alla fine scherza su quello che ha fatto, sminuendolo.
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