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mercoledì 21 settembre 2011

Il mito degli Atrivi nel De Rerum Natura di Lucrezio

Piccola sintesi del mito per capire i riferimenti che farà Lucrezio a questa storia.

La storia parte da Atreo e Tieste (due fratelli che si contendevano il titolo di re); Atreo riesce a sconfiggere Tieste che per vendetta diventa amante di Erope moglie di Atreo. Atreo allora si vendica uccidendo cucinando i figli di Tieste e dandoglieli a suo fratello per cena. Tieste quindi si rivolge ad un indovino che gli dice che Atreo verrà ucciso dal figlio che nascerà dall'unione di Tieste e sua figlia: Tieste accetta la profezia e in questo modo nasce Egisto figlio di Pelopia e Tieste; per compiere l'atto Tieste si traveste ma Pelopia gli ruba la spada, elemento che sarà fondamentale nel seguito della storia. In seguito Atreo sposerà Pelopia che gli presenterà sul figlio Egisto. Atreo decide di finirla con suo fratello e incarica Egisto di uccidere Tieste. Egisto per compiere questo dovere userà la spada che gli darà sua madre (quella rubata a Tieste) e Tieste vedendo Egisto avanzare con quella spada capisce cos'è successo. Prova a dirgli di essere suo padre e in quel momento arriva anche Pelopia che capisce altrettanto quel che sta succedendo, prende la spada e si uccide. Egisto nella conclusione decide di ammazzare Atreo di credere a Tieste. In questo modo si avverò la profezia dell'indovino.

Nel frattempo Atreo ha avuto due figli da Erope: Menelao e Agamennone. Iniziano gli avvenimenti precedenti la guerra di Troia; la flotta di Agamennone deve partire dal porto di Aulide ma non c'è vento per le vele delle navi. L'indovino dice che Agamennone deve sacrificare Ifigenia, sua figlia; Agamennone aveva altri due figli da Clitemnestra: Oreste ed Elettra. Il sacrificio viene eseguito e la flotta può partire verso la guerra di Troia. Nel frattempo Clitemnestra si consola con Egisto a cui viene dato l'incarico di uccidere Agamennone al ritorno del re figlio di Atreo. Agamennone tornato trova una festa per lui e mentre si sta riposando in bagno lei gli spacca la testa con un'ascia mentre Egisto lo tiene fermo. Oreste quindi deve vendicare il padre istigato soprattutto da sua sorella Elettra; in questo modo ammazza la madre. Oreste per ciò verrà perseguitato dalle Erinni (furie della vendetta). La situazione si risolverà ad Atene all'Areopago in cui Atena affermerà che Oreste era innocente poiché vittima della situazione di vendette precedente.
In questo mito c'è il passaggio dall'epoca delle vendette a quella classica più razionale (intervento finale di Atena).

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