Alla base del concetto di nazione
Il concetto di patria cambia significato nel romanticismo: nell'illuminismo era il luogo dove si sceglieva di vivere, si arriva invece al sentimento di appartenere ad una nazione in una specie di legame naturale in cui non si ha scelta. La degenerazione del concetto porta ad ignorare, offendere gli stranieri: si ha quindi il nazionalismo (patriottico).
Nazione: "unità organica e solidale composta da individui accomunati dalla lingua, dalla storia e dalla cultura, una totalità dotata di una fisionomia spirituale assolutamente unica e irriducibile".
Il modello organicistico sarà dominante nel 1800. Le parti senza il tutto non hanno nessun significato: sacrificio dell'individuo per il bene della nazione. La lingua è parte dell'organismo ma allo stesso tempo la lingua stessa, come la storia, è un organismo. La filosofia della storia ha portato anche al giustificazionismo: se tutto ciò che accade, accade per necessità, non ci si può far nulla.
Con le innovazioni della rivoluzione industriale la nazione è un appoggio dopo la caduta della tradizione e della religione che erano sconfitte dei cambiamenti sociali. La religione però viene sfruttata come collante per la nazione: si parla di fede laica ovvero di un "sentimento politico-religioso in grado di contrastare la disgregazione del tessuto associativo-comunitario determinata dall'industrializzazione".
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