Recanati, 05-09-1829 (691) a Carlo Bunsen
Periodo in cui Giacomo è costretto a casa. Dei suoi amici fanno una colletta affinché lui possa andarsene veramente da casa; Leopardi quindi si stabilisce a Firenze.
Firenze, 19-06-1830 (710) ad Antonietta Tommasini
Giacomo non riesce a scrivere, è finito il denaro e quindi dovrà tornare a Recanati.
Roma, 05-12-1831 (782) a Fanny Targioni Tozzetti
Scrive a colei che non lo aveva nemmeno notato; Giacomo non è interessato alla comunità ma solo alla felicità individuale che secondo Leopardi è necessariamente impossibile per il nostro rapporto con la natura.
Antonio Ranieri è un patriota che diventerà anche senatore dello Stato.
Firenze, 01-01-1833 (854) ad Antonio Ranieri
Giacomo è preoccupato per la salute del suo amico.
Firenze, 05-01-1833 (856) ad Antonio Ranieri
Come prima l'argomento è la salute cagionevole del suo amico e di se stesso.
Firenze, 31-01-1833 (865) ad Antonio Ranieri
Le lettere faticano ad arrivare all'amico di Giacomo Leopardi e quest'ultimo ne è preoccupato.
Firenze, 05-02-1833 (866) ad Antonio Ranieri
Il tono è appassionato e non è usato con nessun altro. Quelli che stavano attorno a loro li deridevano e ne pensavano non bene per la loro convivenza.
Leopardi arriva a Napoli.
Firenze, 01-09-1333 (895) a Monaldo Leopardi
Questo è l'allontanamento definitivo da Recanati; Giacomo è sempre più malato.
Napoli, 11-12-1836 (923) a Monaldo Leopardi
Giacomo sembra aver pagato una cambiale confidando nello zio che però dopo aver chiesto lumi alla sorella decide di non dare credito a Giacomo. Il colera sta già divampando a Napoli.
Napoli, 09-03-1837 (926) a Monaldo Leopardi
Giacomo sta male ma non può consultare un medico per la troppa lontananza dalla città.
Napoli, 27-05-1837 (931) a Monaldo Leopardi
Scrive alla famiglia che non riesce più ad andare avanti: i suoi mali sono oramai incurabili. Questa è l'ultima lettera scritta da Leopardi.
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