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domenica 18 settembre 2011

Ripasso del romanticismo nella letteratura Italiana

Il periodo romantico in Italia
In Italia il romanticismo non è inteso come quello europeo; la lingua italiana si è fermata al classicismo, i modelli sono ancora Petrarca, Boccaccio e Dante; il linguaggio inoltre non è pronto ad esprimere il "romanticismo". Manzoni impiega 20 anni per studiare e ricreare la lingua italiana; in Italia i romantici sono coloro che cercano di scrivere con modelli diversi dai tradizionali.
Milano è all'avanguardia in questo movimento culturale in quanto era la città più europea in Italia. Nasce anche il problema del pubblico che deve capire la poesia ed apprezzarla: i "parigini" sono troppo snob, gli "ottentotti" non la capiscono e quindi secondo Berchet sono i borghesi il pubblico a cui destinare le opere. Altro fattore del periodo romantico in Italia è la poesia dialettale con gli esponenti principali che sono Carlo Porta (milanese anti-aristocratico) e Gioacchino Belli (romano che dipinge la plebe romana). Il dialetto viene usato per staccarsi dalla tradizione, non per avere un pubblico più ampio tra il popolo.
Manzoni è un romantico marginale in Italia: nella sua poesia cerca di esprimere contenuti alti nell'attualità; nelle tragedie invece si sottolinea la malvagità del potere. Il linguaggio che usa è molto simile a quello tradizionale.

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