Classi sociali in Gallia e potere dei druidi
In Gallia ci sono due classi che si distinguono: i cavalieri e i druidi. I plebei galli sono quasi degli schiavi di cui non viene tenuto conto nelle decisioni. Quando sono oppressi o da debito (aere alieno) o dalle tasse o dall'ingiustizia dei potenti, sono in servitù ai nobili che hanno contro loro gli stessi diritti che su un servo. Nel paragrafo 4 "illi" è riferito ai druidi perché più lontani dalla frase; i druidi sovrintendono alle cose divine, si occupano dei sacrifici pubblici e privati. Un gran numero di giovani accorre dai druidi per imparare. Decidono nelle controversie, se è avvenuto un omicidio, o altri problemi/delitti, stabiliscono chi ha ragione e le condanne; se qualcuno non accetta le loro decisioni viene interdetto dai sacrifici (cosa molto grave, equivalente di una scomunica). Coloro che sono stati interdetti sono considerati tra gli empi e gli scellerati. Tutti si allontanano da loro per non ricevere guai dal "contagio"; non gli viene resa giustizia, ne viene messo in comune nulla (bottino di guerra). Tra tutti questi druidi uno è considerato il sommo che ha autorità sugli altri. Quando questo muore se qualcuno tra gli altri eccelle gli succede, se ci sono più candidati viene eletto il successore dai druidi; spesso risolvono la questione con le armi. I druidi ogni 100 anni si riuniscono nella regione dei Carnuti che è ritenuta al centro della Gallia. Tutti coloro che hanno controversie vanno in questo luogo per risolverle. La disciplina dei druidi si ritiene sia stata inventata in Britannia e poi portata in Gallia.
Nessun commento:
Posta un commento