Il sabato del villaggio
Si parte dalla vita quotidiana per arrivare ad una riflessione più serie tipica di Leopardi. Qui si può notare l'uso del linguaggio banale mescolato al linguaggio alto. Il "mazzolin" non può essere di rose e viole poiché fioriscono in stagioni diverse. C'è un simbolismo tra il tramonto, la donzelletta e la vecchierella: si sottolinea l'inesorabile tempo della vita. Si nota una successione di 8 settenari che accelerano il ritmo; a proposito di questo, Leopardi usa "il" prima di parole che iniziano con la "z" (il zappatore). Riesce a dare senso ad una rima "gioia" - "noia". La parte riflessiva in questo canto è più breve: la giornata di festa dura fino alla sera, il giorno dopo si torna al lavoro triste. Il garzoncello è come se fosse durante il sabato per tutta la sua giovinezza e arrivato all'età adulta salti la domenica di festa per arrivare al lunedì triste e noioso.
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