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sabato 26 febbraio 2011

Illuminismo - Che cos'è ? (Kant)

L'illuminismo
periodo caratterizzato dal risalto della ragione. La mentalità collettiva cambia e rende scontato l'uso della ragione.
Che cos'è l'illuminismo (Immanuel Kant)
Quando uno è minorenne non può prendere certe decisioni (qualcuno le prende per lui); portando l'esempio al sociale, la massa subisce le decisioni di altri (molto pochi) come nobili, sovrani e clero. Ciò che si credeva era che ci fosse questa situazione per volontà divina, tripartizione della società: i guerrieri (nobili feudatari), coloro che pregano (per la mediazione tra la massa e la divinità), i lavoratori (che mantengono se stessi e gli altri). La società è un qualcosa di organico.
Con le scoperte geografiche e scientifiche si mettono in discussione preconcetti che si consideravano scontati: culturali, conoscitivi, eccetera. L'illuminismo quindi arriva in un ambito di confusione; nel settecento c'è una forte crescita economica grazie all'agricoltura. La popolazione cresceva fino ad un limite (proporzionale alle risorse) e poi ricadeva con una catastrofe (tesi portata da Malthus); in quanto a tempistiche la tesi è una catastrofe ogni 30 anni. La società dell'epoca ha una forte dimestichezza con la morte. L'illuminismo mette in discussione le autorità a prescindere; le persone che non avevano i diritti sulle decisioni si ribellano utilizzando la propria razionalità. Una persona può essere in minorità se lo vuole (ovvero se non usa la ragione) ma non dovrebbe volerlo (è comodo essere guidati). Naturalmente chi ha l'autorità cerca di bloccare la volontà dei subordinati.
L'illuminismo mette in discussione anche le leggi dei paesi e giustifica la rivolta verso i propri governanti. Un'illuminista è colui che dopo essere intervenuto su se stesso spinge gli altri a trovare la loro verità razionale. Le verità poste con la forza non sono verità; le verità di ognuno sono diverse le una dalle altre ma altrettanto accettabili. Se un'azione può diventare universalmente accettabile allora è una cosa perseguibile; alla base di tutto ci deve essere la ragione.

Goldoni - Sior Todero Brontolon

Sior Todero Brontolon
Marcolina ha sposato il figlio di Sior Todero; lei ha portato 6000 ducati di dote. La loro figlia è in età da marito ma il patrimonio di famiglia è in mano Sior Todero. Una serba ha già messo gli occhi su Nicoletto, figlio dell'amministratore del denaro di Sior Todero. Entra in scena Todero che mostra il suo personaggio nei dialoghi con il servo e il suo amministratore del patrimonio.
Todero per la sua avarizia si comporta irrazionalmente rispetto agli altri; in quanto capofamiglia pretende di intromettersi su affari che sarebbero già risolti dagli altri personaggi in modo razionale. Sono le donne che risolvono definitivamente la situazione; la figura di Todero è tragicomica: è crudele ma è visto con un aspetto comico. In questo periodo nasce il problema della felicità individuale, concetto non presente nel periodo precedente.

Cartesio - il soggetto


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Con Cartesio non è più l'oggetto che deve essere conosciuto dal soggetto ma è l'oggetto che deve farsi conoscere dall'intelletto. Noi conosciamo le cose come le nostre facoltà del pensiero le costruiscono. Con questo cambiamento l'attenzione è spostata sull'uomo come soggetto che pensa e apprende; già il cristianesimo aveva fatto una cosa simile ma solo per l'ambito religioso. Anche gli empiristi prendono il cogito come punto di partenza ma non ritenevano valide le idee innate.
Essere oggettivo: sono le idee presenti nel cogito;
Essere formale: ciò che sta al di fuori del cogito.
Le idee sono i "cogitata" ovvero le cose pensate. Aristotele era un puro (o quasi) empirista per questo non è in accordo con il pensiero di Cartesio e della rivoluzione scientifica. Platone era più pitagorico che altro; Aristotele invece non usa molto la matematica, ma descrive ciò che percepisce.


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martedì 22 febbraio 2011

Introduzione all'Eneide

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L'Eneide
Virgilio decide di raccontare la storia di Enea partendo da storie già esistenti. In questo modo spiega le origini di Roma poiché Romolo diventa discendente del semidio Enea (figlio di Anchise e Venere) e primo membro della Gens Iulia. Cesare e Ottaviano sono discendenti diretti di Enea.
Enea fugge da Troia per ordine di Giove; i suoi viaggi sono sempre finalizzati (Giove voleva arrivare all'impero di Roma). È evidente l'origine omerica del poema: i primi 6 libri hanno come modello l'Odissea, gli ultimi 6 hanno come modello l'Iliade. In Omero i protagonisti non cambiano psicologia, nell'Eneide invece Virgilio elabora anche il carattere dei personaggi. Enea è caratterizzato dalla Pietas; rispetta gli ordini degli dei senza discutere ma anche inconsapevolmente di ciò che andrà a fare. Diventa consapevole del suo destino nel sesto libro con la discesa nell'oltretomba. A questo punto Enea diventa più convinto ed energico; Virgilio in questo modo celebra indirettamente Augusto.
Didone rappresenta Cleopatra: se Enea si fosse fermato sarebbe diventato come Antonio.


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A proposito di Virgilio

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Virgilio
E' uno dei più importanti scrittori dell'epoca; il suo poema epico è un'eccezione, poiché non fonda una cultura ma la celebra nel suo massimo splendore.
Nasce nel 70 a.C. a Mantova da famiglia di piccoli proprietari terrieri che perde tutto all'epoca delle guerre civili. Studia a Roma e ad Atene; entra in contatto con Ottaviano e comincia scrivere poesie pastorali (le Bucoliche). Quando Ottaviano diventa Augusto gli vengono richieste varie opere: una tra queste è "le Georgiche" che sono libri su come si coltivava la terra (sono scritti in carattere poetico) in cui la natura prende risalto. Acquisito un gran successo gli viene commissionato un poema epico celebrativo. Virgilio era un perfezionista: prima scrisse l'intera opera in prosa poi la tradusse in versi (questo processo creava dei problemi: le famose saldature). Non riesce a finirlo come vorrebbe e prima di morire ordina di bruciarlo; il manoscritto però viene conservato e pubblicato postumo.


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Introduzione all'età augustea

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L'età di Augusto
Terminano le guerre civili, l'ultima aveva come causa la morte di Cesare. In questo periodo c'erano due versanti: gli aristocratici per la Repubblica, i popolari con Cesare per un potere saldo centrale (imperatore-principe). L'impero Romano è anomalo: il sovrano fa quello che vuole ma si mostra come il conservatore della Repubblica. Antonio si allea con Cleopatra (sovrana assoluta) e quindi Ottaviano in un certo senso difende la repubblica romana contro l'assolutismo egizio. Ottaviano Augusto vince Antonio e si farà eleggere ogni anno console a Roma; si farà eleggere ogni volta tribuno della plebe (possibilità di porre veti alle leggi); si fa anche nominare pontefice massimo. Aiuta i letterati dell'epoca ( che ricambiano con una propaganda leggera ed equilibrata) grazie anche al suo amico Mecenate.


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domenica 20 febbraio 2011

Spinoza

Spinoza
E' stato il primo ad introdurre l'ermeneutica (criteri di lettura dei testi sacri). Spinoza è un ebreo sefardita; rifugiatosi ad Amsterdam viene espulso (per le sue idee) dalla comunità ebraica prendendo l'eredità.
Lo Stato nasce da contratto sociale; ognuno aliena il minimo dei suoi diritti. La società ha il potere sui singoli. Se il cittadino propone modifica delle leggi rispettando le leggi vigenti deve essere ascoltato; lo Stato limita la libertà per motivi superiori di comunità.

Locke

Locke
La proprietà privata è un dritto ma vengono posti dei limiti; lo stato civile nasce perché lo stato di natura è una situazione incerta: ognuno aliena allo stato il diritto a farsi giustizia da sé. Locke è il padre della filosofia politica moderna: la proprietà è un diritto inviolabile (libertà di pensiero, di ribellione, di possedere qualcosa). Nella gloriosa rivoluzione inglese vi è gran parte del pensiero di Locke. Anche per Locke la giustizia è un concetto artificiale ma introduce il concetto della proprietà privata e libertà personale (esempio gli USA); gli stati europei prendono in parte il concetto di libertà di Locke e in parte un'idea di comunità socialista.
In Locke c'è il concetto di democrazia rappresentativa con l'idea di una maggioranza ovvero la società è un corpo portato avanti dalla maggioranza delle membra.
Liberismo: dottrina economica del libero mercato senza che lo Stato si intrometta.
Tolleranza: il tema nasce dalle persecuzioni religiose; gli unici non tollerabili sono i cattolici e gli atei: i primi poiché riveriscono il papa che è un sovrano straniero con potere temporale, i secondi poichè se non sono leali con Dio non lo saranno nemmeno con i concittadini e i regnanti. La politica serve per le leggi, la religione per i bisogni spirituali. Lo Stato non entra nella religione quindi Locke è contro i dettami della pace di Augusta.

Hobbes

Hobbes
L'uomo è utilitaristico e individualista e quindi gli Stati vengono formati per l'utilità e non per senso comune; homo homini lupus: guerra di tutti contro tutti poiché tutti sono titolari di tutti i diritti. Gli uomini quindi preferiscono venire a patti perdendo parte dei diritti. Ipotesi: stato di natura in cui tutti sono contro tutti; per salvarsi si trova un compromesso: lo stato civile mantiene il diritto alla vita. Patto di unione = patto di soggezione. Il patto aliena allo Stato tutti i diritti escluso quello alla vita. Hobbes ha una visione assolutistica. Il sovrano è fuori dal patto e quindi mantiene tutti i suoi diritti. La sovranità non ha origine divina ma dagli uomini che hanno rinunciato ai loro diritti.
Per Hobbes la giustizia è il rispetto del patto quindi è un concetto artificiale; nello stato di natura prevale l'istinto.

Il giusnaturalismo

Giusnaturalismo
Giusnaturalismo vuol dire andare alla ricerca di un diritto comune tra tutti gli uomini analizzando la loro natura; si cerca prevalentemente di individuare diritti per i soggetti.
Stato di natura: si contrappone allo stato di diritto (civile) poiché si basa sul diritto naturale; è lo stato in cui si trovava l'uomo prima di una qualsiasi forma di governo. Il contratto sociale serve a passare dallo stato di natura allo stato civile che è un artificio.
Lo stato di natura è una situazione; la legge naturale sono le regole che portano l'uomo a costruire lo stato civile.
Nello stato di natura vige il diritto naturale; la legge naturale invece deriva dalla razionalità umana.