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venerdì 2 settembre 2011

Boccaccio: La beffa nel Decameron

Boccaccio - Calandrino e l'elitropia (8° giorno, 3°novella)
Si sta parlando delle virtù magiche delle pietre, l'elitropia ha una virtù che Maso del Saggio spiega così: "nessuno ti vede dove tu non sei"; questa pietra si trova in un vicino torrente, il Mugnone. Calandrino (che ha capito che quella pietra rende invisibili cascando nel gioco di parole di Maso) vorrebbe usarla per rubare di nascosto i soldi ai cambiavalute; va a cercarla insieme a due suoi "amici" che dopo un po' gli fanno credere di essere diventato invisibile. Tornato a casa (dopo un viaggio in cui i due hanno continuato a prendersi gioco di Calandrino), Calandrino viene visto dalla moglie (ignara dello scherzo) e lui credendo che lei gli abbia annullato la virtù, la picchia. Alla fine il protagonista rimarrà solo e pieno di pietre.
La beffa è il mezzo con cui un furbo si prende gioco di uno stupido. Lo scherzo principale (quello di Maso) è incentrato nell'incomprensione di una cosa ovvia, detta in modo ingannevole.

giovedì 1 settembre 2011

Boccaccio: Ser Ciappelletto dal Decameron

Boccaccio - Decameron, Ser Ciappelletto (1° giorno, 1° novella)
In questa storia il tema è l'ingegno con cui il protagonista trova una soluzione brillante. Un mercante francese ha bisogno di un assistente per riavere dei debiti e si affida a Cepparello da Prato: un notaio molto disonesto che va orgoglioso dei suoi vizi, omicida, bevitore e baro. Ser Ciappelleto (come veniva chiamato il notaio) nel proseguio della storia sta per morire ed è ospite di altri mercanti italiani già con brutta reputazione. I mercanti discutono sul da farsi e Ciappelletto gli consiglia di chiamare un rinomato confessore e decide di compiere una falsa confessione che convincerà il prete della sua santità: il peccato di questa falsa confessione non gli salva l'anima ma è solo uno in più rispetto a tutto quello che aveva già fatto. Il moribondo lascia questo mondo e durante il funerale la predica del suo confessore convince tutti della sua santità tanto che alcuni presenti chiedevano grazie e miracoli. Cepparello riuscì ad ottenere questo facendo credere al prete di essere un grande peccatore ma confessando solo 2-3 peccati senza molta rilevanza; in questo modo il confessore ha pensato che fosse tanto devoto da pentirsi anche per minime cose.
Boccaccio è sempre dalla parte di chi ha ingegno anche se per propositi negativi; l'ingegno si mostra soprattutto nell'uso della parola. Alla fine l'autore si trova un po' in imbarazzo per quei peccati descritti e cerca di rendere il racconto più accettabile per l'epoca.

Notizie sull'opera Decameron di Boccaccio

Decameron
Cornice: a Firenze c'è la peste; sette ragazze e 3 ragazzi fuggono in campagna: ad un certo punto decidono di raccontarsi delle storie. Essendo in 10 ognuno raccontava una storia al giorno per 10 volte così da riempire 10 giorni; gli argomenti erano decisi dal "re" o "regina" eletti il giorno stesso.
Temi: l'AMORE: per Boccaccio è il motore dell'universo; l'INGEGNO-INTELLIGENZA: i personaggi si salvano grazie all'intraprendenza; lo SCHERZO: nessuna compassione per la vittima.
Linguaggio molto complesso perchè è usato un volgare toscano molto stretto e usa spesso la struttura della frase latina.

mercoledì 31 agosto 2011

Introduzione a Boccaccio

Boccaccio
Autore che si concentra molto nel raccontare storie. Nasce a Certaldo figlio illegittimo di un mercante: il fatto che suo padre sia mercante fa si che il giovane non vada regolarmente a scuola ma impari il mestiere del padre. Viaggia molto ma, dopo un po' si stabilisce alla corte di Napoli; qui comincia a scrivere qualche poesia e opera di narrativa anche in versi: le dedica ad una donna di nome Fiammetta (forse non reale). Torna a Firenze e vede la peste (1349-1350); subito dopo scrive il Decamerone. Si mantiene in contatto con Petrarca. Si dedica alla riscoperta della letteratura classica inoltre è uno dei primi commentatori della Divina Commedia di Dante.