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giovedì 13 settembre 2012

Kierkergaard: la filosofia dell' esistenza

La vita è possibilità non necessità. La morte è uno scoglio insormontabile. La scelta chiude le altre strade della vita. Tre stili (stadi) di vita (no dialettica): estetico, etico, religioso. Kierkegaard spiega ogni stadio attraverso un personaggio rappresentativo e un modo di vivere il tempo.
Lo stadio estetico è rappresentato dalla figura del seduttore Don Giovanni. In questo stile di vita si vive nell'attimo, si colgono tutte le differenze: tutto è occasione per fare nuove esperienze. Il seduttore è colui che riesce a cogliere le differenze; ogni attimo è speciale. Chi vive così però è condannato a vivere in un'uniformità di emozioni: ogni cosa da stupore; si arriva all'isterismo dello spirito. Il seduttore dovendo andare alla ricerca di esperienze sempre nuove vive l'angoscia: si trova difronte al nulla (assenza di determinazioni).
Lo stadio etico è caratterizzato dalla figura del marito fedele; si rimane fedeli alla scelta sia essa giusta o sbagliata, la scelta vive una continuità. Si crede di scegliere ma in realtà sono le occasioni che scelgono le persone. Si arriva a setenziare che è meglio scegliere il negativo piuttosto che non scegliere. L'uomo etico non può essere rimproverato da nessuno nemmeno da Dio. Questa presunzione di riuscire a salvarsi con le proprie forze è il male in senso religioso; si compie un atto di superbia, non si ha bisogno neanche di Dio (questo ha valore di peccato). L'uomo etico accetta ogni aspetto della sua vita, anche gli aspetti negativi; questo porta alla disperazione e quindi allo stadio religioso.
La vita religiosa pone la salvezza all'esterno dell'uomo. La verità non è assoluta ma particolare, singola, personale. La vita religiosa non è la sintesi degli stadi precedenti. Kierkegaard si abbandona al linguaggio che gli fa dire qualcosa di tragicoma forse relativistico: ogni individuo ha il suo punto di vista, non esiste un pensiero, un punto di vista superiore.Dal caos però emerge una convinzione, un qualcosa che corrisponde a Dio: la fede che prova Abramo verso Dio. C'è una contraddizione: Dio proette una stirpe ma ordina ad Abramo di uccidere l'unico figlio; la fede è assoluta solitudine della decisione, neanche la logica può aiutare.

Kierkegaard: Introduzione a pensiero e opere

Kierkegaard ha avuto una vita travagliata condizionata dalla sua filosofia timorosa delle scelte. Compie gli studi in seminario ma non diventa pastore; si fidanza ma lascia la sua promessa sposa appena prima del matrimonio; non sceglie un'occupazione per la sua vita. Vive sempre in un punto morto (punto zero) nel momento di scegliere. Kierkegaard critica con forza il razionalismo di Hegel e viene definito come "anti hegeliano irrazionalistico religioso": è un esempio di fideismo. Kierkegaard crede perchè è assurdo, paradossale; l'esistenzialismo del 1900 riprenderà i suoi pensieri. Scrive in danese, che non è una lingua filosofica; questo sarà motivo di discussioni su ciò che voleva veramente esprimere con la sua filosofia. Scrive di un castigo disceso sulla sua famiglia che dovrebbe essere il tradimento del padre con una serva. Segue le lezioni di Schelling; importante è il tema dell'ironia. Scrive in modo non metodico; la sua opera "aut-aut" è significativa poichè Hegel faceva sintesi mentre lui parla di scelta (o ciò oppure altro) senza un reale superamento, ma attraverso un salto. Diversifica l'angoscia dalla paura e questa dalla disperazione. 


Opere: Aut-Aut; Diario di un seduttore; Timore e tremore (differenza tra questi termini: il tremore è ciò che si prova difronte a Dio); Briciole filosofiche; Il concetto dell'angoscia; La malattia mortale; L'esercizio del cristianesimo.

sabato 26 maggio 2012

Tacito: Matricidio, la morte di Agrippina

Mentre si è sparsa la notizia del naufragio ognuno correva verso la spiaggia e prendevano posizione sulla spiaggia e in mare. Tutta la spiaggia era pervasa da espressioni di augurio e risposte incerte; quando si seppe che Agrippina era incolume, tutti la circondano ma ad un certo punto arrivano i soldati mandati da Nerone con pessime intenzioni. Aniceto entra nella villa sfondando le porte e arriva nella stanza di Agrippina dove l'ancella è più agitata di lei che non si aspettava un'altra azione del figlio. Agrippina è preoccupata quando vede i soldati e non crede ai suoi occhi; per primo la colpisce il trierarco alla testa e poi lei gli chiede di ferire il ventre che ha generato Nerone; viene uccisa con numerevoli coltellate.

Tacito: Matricidio, l'attentato fallisce e il rimedio

"A Nerone che aspettava notizie del delitto, viene riferito che Agrippina è scampata dall'attentato con una lieve ferita e in condizioni tali da capire l'autore del fatto. Allora esanime per lo spavento e già preparandosi a sua madre assetata di vendetta sia istigando un soldato o tutti gli schiavi contro di lui, sia che si appellasse al senato rinfacciandogli l'attentato: quale aiuto potrà ricevere Nerone contro ciò? A meno che non inventassero qualcosa Burro (prefetto del pretorio) o Seneca che subito aveva fatto chiamare; è incerto se in quel momento loro ne sapevano qualcosa di quanto era accaduto. Entrambi pertanto ebbero un lungo silenzio sia che pensassero che non valesse la pena di persuaderlo sia se Nerone sarebbe durato con Agrippina viva. Successivamente Seneca risponde di chiedere a Burro se vale la pena di usare militari. Burro risponde che i pretoriani affezionati alla famiglia dei Cesari e memori di Germanico (assassinato da Agrippina per far andare Nerone al potere) non avrebbero fatto nulla contro Agrippina, che fosse Aniceto (l'ideatore del piano non riuscito) a completare il lavoro poichè lui non ha nulla da perdere. Sentendo questo Nerone disse che in quel giorno riceveva l'impero e che fossero portati i soldati pronti al crimine. Lui stesso venuto a sapere che era arrivato il nunzio Agermo (di Agrippina), prepara la scena del delitto e mentre lo ascolta fa buttare un gladio tra i piedi di questo e lo fa catturare per aver tentato di ucciderlo; affinchè si credesse che la madre avesse ordinato l'omicidio del principe, fa suicidiare il nunzio con motivazione di questo atto la vergogna di non essere riuscito nel compito".

Tacito: Matricidio, l'attentato ad Agrippina

"Pertanto poiché non poteva più sopportare la madre la lodava quando andava lontano nelle sue di lei proprietà." Quando la ritenne troppo pericolosa decise di ucciderla; doveva scegliere il modo affinché sembrasse un incidente. Era difficile corrompere i servi di lei perché era sempre in guardia; inoltre Agrippina seguiva l'esempio di Mitridate prendendo ogni giorno piccole dosi di veleno come anticorpo. Nerone temeva che il popolo si ribellasse difronte ad un delitto del genere. Trovò la soluzione un liberto prefetto della folla che detestava Agrippina: avrebbe sabotato una nave affinchè affondasse in mare aperto. Nerone una volta morta la madre l'avrebbe deificata. Nerone la invita in un villaggio vacanze dell'epoca con viaggio in nave. La notte era limpida e il mare piatto: l'affondamento era inverosimile. La manipolazione si attiva ma Aggrippina non muore grazie alla solidità della nave. I congiurati cercano di affondare la nave, gli altri di tenerla a galla; una serva si finge Agrippina credendo di venire aiutata ma, viene uccisa a bastonate con i remi dai congiurati. Agrippina assiste alla scena e capisce il complotto; nuota verso la costa e trova una nave di pescatori che la salvano.

Tacito: il personaggio di Poppea

Poppea aveva qualità diaboliche; non si preoccupava della reputazione di donna onesta: i mariti erano come degli amanti, guardava solo all'utilità, al suo capriccio. Poppea si fa sedurre da Otone perché lui era vicino a Nerone e quindi pensava già al prossimo adulterio. Otone si vanta della bella moglie con Nerone per ottenere dei vantaggi attraverso un velato scambio di moglie. Poppea dopo un'iniziale falsa titubanza accetta il corteggiamento di Nerone. L'imperatore con il principio "promoveatur ut amoveatur" sposta da Roma Otone affidandogli un incarico in una zona abbastanza distante per avere ancora più libertà con Poppea. A questo punto l'amante dell'imperatore comincia a mettere Nerone contro sua madre.

Introduzione generale a Tacito

Tacito
Uno degli ultimi storici romani che insieme a Livio, fornisce un quadro generale della storia romana. Non ci sono arrivate molte informazioni sulla sua vita. Nasce in Gallia da famiglia benestante; studia a Roma e si inserisce nell'ambiente politico diventando senatore. Dopo il periodo di Domiziano, Tacito diventa uno storico di prima importanza. Scrive varie opere tra cui Agricola e Germania; opere di carattere storico sono le Historiae dove viene narrata la storia a lui contemporanea (famiglia Giulia, Nerone, famiglia Flavia, Domiziano, imperatori adottivi) con fonti molto variegate, altra opera sono gli Annales dove viene raccontata tutta la storia precedente.

Proemio Historiae
Criticare il potere non vuol dire essere nel giusto ma anche il criticare potrebbe essere usato come mezzo a proprio favore inventandosi cose negative a riguardo dei propri avversari.

sabato 12 maggio 2012

Le folle: la società di massa

Le folle rendono istintive le singole volontà; si perde il senso di responsabilità e il singolo crede di essere immune. La massa non è prevedibile; l'elite viene distrutta da questo fenomeno poiché estranea alla massa delle personi comuni. Si parla di razze razionali e razze impulsive: i popoli latini sono più impulsivi, più femminili; quelli del Nord sono più razionali. C'è un'idea di onnipotenza della folla: l'individuo ha limiti nell'adempimento dei suoi desideri, la folla no. Le folle sono guidate dall'inconsapevolezza. La folla è un organismo momentaneo e nuovo. I dogmi religiosi sono sostituiti dai dogmi della folla, si lotta per l'uguaglianza assoluta che quindi diventa un dogma. In un certo senso i punti programmatici dei partiti sono i dogmi di queste organizzazioni. I partiti sono infatti frutto delle masse poiché sono un termine di controllo di queste. L'uomo medio diventa "il tipo generico che non si differenzia dagli altri". Ci sono attività che necessitano di doti speciali che un tempo erano amministrate dalle elite più o meno preparate e che ora le masse vogliono gestire con preparazione alquanto generica.

lunedì 7 maggio 2012

Fisica: Quesiti di magneto-statica (2)

Conosco l'espressione ed il significato della legge di Ampere-Laplace? (dB)=U0(idl)x(ur)/4πr2 . Si può notare come il campo magnetico prodotto da una corrente sia inversamente proporzionale al quadrato della distanza come valeva per il campo elettrico. Dalla legge si deduce quindi che le linee di forza generate da un filo rettilineo percorso da corrente sono circolari concentriche. (U0 è la permeabilità magnetica del vuoto)
So descrivere il campo magnetico generato da una spira? Il campo magnetico di una spira percorsa da corrente si presenta con linee di forza circolari nei pressi del filo della spira, una linea di foza rettilinea passante per il centro della spira e ortogonale ad essa; si può inoltre ragionare come se le due facce della spira siano un Nord o un Sud magnetico a seconda che le linee di forza escano o entrino.
So descrivere il campo magnetico generato da un filo rettilineo indefinito? Il campo magnetico generato da un filo rettilineo indefinito ha linee di forza circolari e ha modulo (U0i)/2πr.
Conosco la definizione di Ampere? Ampere è l'intensità di quella corrente che, scorrendo su 2 fili paralleli, rettilinei, indefiniti, posti alla distanza di 1 metro, fa si che essi si attraggano con una forza di 2*10-7 N per unità di lunghezza.
So scrivere le equazioni di Maxwell per la magnetostatica? Γ(B)=U0Σi  ;  Φ(B)=0
Conosco l'enunciato del teorema di circuitazione di Ampere? La circuitazione del campo magnetico lungo un percorso chiuso qualsiasi è uguale al prodotto fra la permeabilità magnetica del vuoto e la somma algebrica delle correnti concatenate al percorso.
So spiegare cosa si intende per corrente concatenata? Una corrente si dice concatenata se taglia un numero dispari di volte una superficie aperta avente come bordo il percorso di circuitazione.
Conosco la differenza fra spira, bobina e solenoide? Una spira è un avvolgimento unico di un filo, una bobina è un insieme di spire con raggio molto superiore alla lunghezza trasversale della bobina; un solenoide è un insieme di spire con raggio molto più piccolo rispetto alla lunghezza trasversale del sistema.
Conosco le caratteristiche del campo magnetico di un solenoide? Il solenoide si caratterizza per un campo quasi uniforme all'interno e per una rarefazione delle linee di forza all'esterno che permette di affermare che il campo magnetico al di fuori del solenoide sia quasi nullo.

Fisica: Quesiti di magneto-statica

So scrivere e discutere l'espressione della forza di Lorentz? La forza di Lorentz F=(qv)x(B) è il prodotto vettoriale tra il vettore velocità (caratteristico della carica) moltiplicato per la carica, esterno il vettore Campo Magnetico (B). Il modulo della forza è quindi proporzionale al modulo della carica, alla velocità e al sin dell'angolo compreso tra i due vettori. Si può inoltre notare che se l'angolo è nullo o piatto il valore della forza di Lorentz si annulla. 
Conosco le unità di misura del campo magnetico? Ricavandole dalla formula della forza di Lorentz si trova (N/Am) che equivale al T (Tesla) anche se spesso si usa un suo sottomultiplo, ovvero G (Gauss) equivalente a 1/10000 T. 
Conosco le caratteristiche del campo magnetico? Il campo magnetico non ha monopoli magnetici in quanto un magnete ha sempre 2 poli (Nord - Sud); inoltre è caratterizzato da linee di forza chiuse. In un dipolo le linee di forza vanno dal Nord al Sud all'esterno, mentre dal Sud al Nord all'interno del magnete. 
So descrivere il moto di cariche elettriche in un campo magnetico? Una carica che attraversa una regione di campo magnetico subisce la forza di Lorentz compiendo una deviazione in un percorso circolare forzato con raggio costante. Il periodo del moto dipende soltanto dalle caratteristiche della particella e del campo magnetico. 
So spiegare il funzionamento di uno spettrometro di massa? Questo meccanismo sfrutta le differenti reazioni di cariche diverse che attraversano un campo magnetico per definirne la massa partendo da risultati noti; infatti la massa di una particella influisce su raggio e periodo della deviazione. 
So descrivere il principio di funzionamento di un ciclotrone? Il ciclotrone è un acceleratore di elettroni; è un sistema sottovuoto all'interno di un campo magnetico con due "calotte" semicilindriche di cariche diverse: l'elettrone viene attratto in una calotta, poi subisce la deviazione di B e mentre viene spinto nell'altra calotta le due vengono cambiate di carica sfruttando il periodo costante.
Conosco l'espressione della forza magnetica su di un filo percorso da corrente? F=(idl)x(B) (prodotto vettoriale tra gli elementi di corrente e il campo magnetico).
Conosco l'espressione del momento torcente su di una spira in un campo magnetico? M=(iS)x(B) (prodotto vettoriale tra la superficie della spira moltiplicata alla corrente e il campo magnetico)
So definire il momento magnetico di una spira? Il momento magnetico è un vettore che ha come modulo il prodotto tra la corrente che scorre nella spira e la superficie della spira, ha direzione perpendicolare alla spira e verso dato dalla regola della mano destra.
So definire il magnetone di Bohr? Il magnetone di Bohr è il momento magnetico dell'elettrone dell'idrogeno nell'orbita fondamentale.
So discutere le posizioni di equilibrio di una spira in un campo magnetico? Se il momento magnetico della spira ha lo stesso verso del campo magnetico si è in presenza di un equilibrio stabile; se invece il verso è opposto l'equilibrio è instabile e la spira tenderà a tornare nella posizione di cui sopra.

domenica 6 maggio 2012

Prima Guerra Mondiale: sintesi (seconda parte)

Nel febbraio 1917 cade lo Zar in Russia e si insedia un regime democratico che non riesce a tenere l'ordine nel paese; dopo alcuni mesi avrà inizio la rivoluzione e la Russia dovrà abbandonare gli alleati in guerra. Nel frattempo il Papa Benedetto XV prova a far sentire la sua voce per inviare un messaggio di pace ma, il rumore delle mitragliatrici e i boati delle bombe sono più forti. L'Italia è demoralizzata e i tedeschi l'hanno individuata come il punto debole avversario; nelle piazze italiane la gente chiede pace, la polizia spara e la stampa censura. Il 24 Ottobre 1917 una pesante offensiva austro-tedesca porta l'esercito italiano alla rotta presso Caporetto. L'attacco portato da Van Belov fece 300000 tra prigionieri, feriti e morti tra gli italiani che arretrarono per oltre 150 km fino alla linea del Piave e del monte Grappa con solo la 3° armata ancora belligerante. Cadorna accusa i soldati per questa sconfitta e vengono instaurati processi sommari ai disertori per dare l'esempio a tutti. Simile meccanismo si poteva osservare anche in Francia dove truppe estenuate dalla guerra in trincea tendevano all'insubordinazione. Gli italiani nonostante tutto resistono sul Piave dando notevole prova di coraggio e mostrando le debolezze austro-ungariche (diverse nazionalità, lontananza da casa e da fonti di approvvigionamento). Cadorna viene sostituito da Armando Diaz, un generale più realistico e che teneva maggiormente ai singoli soldati ma che non era certo un abile stratega. I soldati vengono così spinti a combattere con la promessa di compensi di vario genere. Il paese intero collabora con una maggiore produzione di armamenti da parte della grande industria mettallurgica. Cambiano le strategie di attacco favorendo reparti speciali d'assalto con incursioni mirate alla fanteria con attacchi frontali a viso aperto. La marina italiana ottiene numerosi successi con veloci motoscafi siluranti affondando diverse corazzate nemiche nel Mar Adriatico. La neonata aviazione inoltre si fa notare con i primi bombardamenti in Istria e con i primi combattimenti "dogfight" (aereo contro aereo) in cui si distingue tra le file italiane il pilota F. Baracca con 34 abbattimenti.

Prima Guerra Mondiale: sintesi (prima parte)

All'entrata in guerra dell'Italia corrisponde un periodo di stallo sul fronte occidentale e un'avanzata austriaca su quello orientale. In Italia c'è ancora ottimismo e il generale Cadorna è convinto di poter condurre una guerra lampo da concludere prima dell'inverno. L'esercito italiano contava su un milione di soldati e Cadorna credeva con la sua ferrea disciplina che il vantaggio in fanteria soppiantasse qualsiasi altro vantagio tecnico. Le prime battaglie sono per noi disastrose e dopo un po' di mesi nel maggio 1916 l'Austria attacca da Nord il fronte italiano sfruttando una migliore conoscenza delle montagne e una tattica più adeguata. Cadorna subisce l'avanzata ma l'esercito tiene le postazioni dopo un breve arretramento verso la pianura; il 9 agosto 1916 si ha la prima vittoria italiana con la conquista di Gorizia. Gli austriaci compiono atti punitivi nei confronti degli irredentisti italiani e il governo Salandra viene sostituito da quello Boselli. L'Austria fatica a combattere su 2 fronti e la Russia riesce ad avanzare; la Francia resiste nella fortezza di Verdun; in Europa comincia a crescere il disgusto per il massacro ottemperato in 2 anni di guerra e per l'uso di nuove armi quali i gas e i lanciafiamme. Per placare l'opinione pubblica cominciano trattative per un armistizio; la Germania propone una pace (con condizioni esagerate a scapito degli altri stati) per mettere le mani avanti e prendersi meno colpe del massacro. Gli Stati Uniti d'America osservano la situazione ma dopo diversi attacchi alle proprie navi commerciali da parte di sottomarini tedeschi e dopo l'affondamento di un transatlantico decidono di intervenire nel conflitto prima economicamente poi nell'ultimo anno di guerra anche con truppe e flotta.

venerdì 3 febbraio 2012

La filosofia della storia di Hegel

Il fine della storia del mondo è che "Lo spirito giunga al sapere di ciò che esso è veramente, e oggettivi questo sapere, lo realizzi facendone un mondo esistente, manifesti oggettivamente se stesso". Questo spirito che si manifesta e realizza in un mondo esistente è lo spirito del mondo che si incarna negli spiriti dei popoli che si succedono nell'avanguardia della storia. Spirito del mondo: Weltgeist; spirito del tempo: Zeitgeist. Lo spirito del mondo si incarna in quello del tempo in modo sempre diverso. Ogni tempo ha un popolo che incarna meglio lo spirito del tempo. All'interno dei popoli ci sono degli individui cosmico-storici che vengono usati dalla ragione e poi abbandonati: "astuzia della ragione" che usa personalità forti per raggiungere i suoi stadi. C'è un punto d'arrivo? Questo è un problema perché Hegel va interpretato. Alcuni (destra e hegeliana) affermano l'esistenza di un limite nella nascita dello Stato tedesco; altri (sinistra hegeliana) affermano un continuo avvicendarsi attraverso rivoluzioni della dialettica: la dialettica che continua con rivoluzioni generate dalla contraddizione. Il fine di tutto è la libertà nel mondo germanico-cristiano in cui ogni uomo sa di essere libero. In quello romano solo alcuni erano veramente liberi, nell'orientale solo uno. Per Hegel "Il diritto, la morale, lo Stato e solo essi sono la positiva realtà e soddisfazione della libertà. L'arbitrio del singolo non è libertà".

Lo stato nell'ideologia di Hegel

Lo Stato in Hegel è il dio in terra; è ciò che supera la società civile; è l'universale rispetto all'individualismo; è una totalità organica; l'individuo è membra di un corpo organico; l'uno è parte essenziale del tutto e viceversa. È una sostanza etica consapevole di sé; sostiene le scelte del singolo e le orienta; massima espressione dell'eticità; dà concretezza all'etica e alla morale sociale, è il bene comune. Non è uno Stato di diritto come in Kant, Locke, Humbolt ma è uno Stato etico che da indicazioni e dà la linea da seguire. Si stacca anche da Rousseau poiché il popolo è solo una moltitudine informe senza lo Stato: "I molti come singoli, la qual cosa s'intende volentieri per popolo, sono certamente un insieme, ma soltanto come una moltitudine, una massa informe...". Hegel rifiuta il modello contrattualistico e giusnaturalistico; lo Stato è la fonte del diritto e quindi ha potere di toglierlo. Gli aspetti giudiziari e della polizia appartengono alla società civile. Lo Stato è una monarchia costituzionale con assemblea legislativa. Lo Stato opera nelle leggi che governano; non sono gli uomini bensì le leggi a governare; lo Stato hegeliano si configura come quello che la giurisprudenza tedesca chiamò più tardi un Rechstaat, ovvero uno Stato di diritto fondato sul rispetto delle leggi e sulla salvaguardia della libertà formale dell'individuo e della sua proprietà. Hegel sostiene che la costituzione, cioè l'organizzazione dello Stato, non è il frutto di una elucubrazione a tavolino, ma qualcosa che scorga necessariamente dalla vita collettiva e storica di un popolo: "Ciò che si chiama fare una costituzione non è mai accaduto nella storia; come non si è mai fatto un codice: una costituzione si è soltanto svolta dallo spirito. Ogni popolo ha quindi la costituzione che gli è adeguata". La costituzione deve essere in sintonia con il volere del popolo in quel momento. "Lo Stato è volontà divina, come spirito presenziale, come spirito esplicantesi e reale figura e organizzazione di un mondo"; "L'ingresso di Dio nel mondo è lo Stato". Il benessere dello Stato è superiore a qualsiasi cosa. Hegel non afferma la possibilità dell'esistenza di un organismo interstatale che risolva i conflitti tra Stati poiché non c'è un giudice imparziale; la guerra è strutturale alla storia poiché lava difetti dell'umanità. Infatti il filosofo tedesco sostiene che "Il movimento dei venti preserva il mare dalla putredine, nella quale sarebbe ridotto da una quiete durevole, così la guerra preserva i popoli dalla fossilizzazione alla quale gli ridurrebbe la pace durevole o perpetua".

L'etica civile in Hegel

La società civile
Più famiglie formano uno schema che le riunisce ma che non è lo Stato. È nata nella modernità per i nuovi sistemi di lavoro; si fonda sui particolari, conserva e valorizza i bisogni che dal particolare porta ad essere universali (esalta i diritti individuali diventando un sistema quasi atomistico). È uno Stato esteriore, meccanicistico; egli critica fortemente la società civile per le sue caratteristiche. Tre ceti: agricoltori, operai dell'industria, esonerati dal lavoro (funzione amministrativa). Sta nascendo una nuova classe sociale: la plebe; coloro che nella società moderna hanno sempre nuovi bisogni ma non hanno i mezzi per soddisfarli. C'è un'universalizzazione dei bisogni ma non dei mezzi. Contraddizione della società civile è quella appena descritta. Lo Stato vero e proprio nasce come risposta alla società civile e alla sua contraddizione dell'esistenza della plebe. Hegel non arriva a teorizzare un esproprio dei mezzi privati. L'utile privato è il perno della società civile.

lunedì 30 gennaio 2012

La sinistra storica nell'Italia di fine 1800

Nel 1878 sale al soglio pontificio Leone XIII che scrive l'enciclica "Rerum Novarum" (1892); uno degli economisti che influenzò Leone XIII nella sua enciclica fu anche Toniolo. Il suo pensiero prevedeva una terza via tra socialismo e capitalismo; la proprietà privata diventa un diritto ma bisognava distinguere tra possesso e uso legittimo: non doveva esserci sfruttamento degli operai; lo Stato doveva evitare gli abusi sulla proprietà ma non doveva esonerarsi dell'intervento per far rispettare le regole. Il Papa inoltre consigliava ai cattolici di organizzarsi in associazioni anche tra operai e padroni (vale per il mondo poiché l'Italia non è ancora riconosciuta come Stato). Ci sono cattolici che però partecipano anche alle votazioni e quindi alla vita politica italiana (il Papa non aveva ancora dato via libera per queste azioni).
Crispi tenta una conciliazione (attraverso Luigi Tosti un monaco e storico) ma fallì e Crispi abolisce la religione degli insegnamenti elementari e inoltre vengono controllate le "opere pie" associazioni senza fini di lucro che la Chiesa gestiva nell'ambito dell'aiuto ai poveri. Viene abolita inoltre la tassa sul macinato; viene attuata una politica protezionistica che fa aumentare i prezzi; rimangono le tasse indirette sui consumi. Nel 1888 vengono resi elettivi sindaci e presidenti delle province; viene aumentato il numero dei votanti in sede locale (si arriva a 3 milioni di elettori); viene rafforzato il ruolo dei prefetti; viene inoltre legiferata una nuova riforma sulla sanità e sulle carceri; viene istituito un nuovo codice penale (dal ministro Zanardelli) che aboliva la pena di morte e permetteva lo sciopero (1889); vengono però limitate le libertà sindacali e vengono concessi ampi poteri alla polizia. Nel 1883 viene istituita la prima cassa nazionale per gli infortuni sul lavoro; viene inoltre intensificata la guerra doganale con la Francia (anche per la questione tunisina mai digerita dal Banco di Roma e per la questione romana che i francesi difendevano). La triplice alleanza viene giustificata per la paura della Francia. Il fenomeno irredentista viene fortemente represso dalla polizia soprattutto dopo l'attentato di Oberdan alla vita di Francesco Giuseppe. Nel 1873 si ha una crisi agraria per la forte concorrenza del grano dagli Stati Uniti; in questo periodo c'è una forte emigrazione; viene inoltre istituita un'inchiesta dal ministro Jacini che studia il problema della crisi nel nostro paese: bisognava diminuire le tasse sui prodotti e investire di più specialmente al sud; bisognava inoltre dare maggiori vantaggi alle industrie pesanti (ovvero ai borghesi e alle corti aristocratiche) con commesse anche statali (seguendo l'esempio della politica di Bismark). E i grandi proprietari terrieri fanno buoni affari con il protezionismo; si attua quindi un'alleanza tra i proprietari terrieri e gli industriali. Vengono in questo modo penalizzate le colture specializzate del sud. Come risultato si ha che le classi disagiate cadono ancora più in basso nella scala sociale; aumenta ancora di più la differenza tra Nord industrializzato e sud in crisi anche agraria.

Motivazioni dell'espansione coloniale

Seconda rivoluzione industriale, scoperte e invenzioni: dinamo, lampadina, motore, onde elettromagnetiche, prime tecnologie wireless, raggi X, vaccini, composti chimici per cure, telefono, dinamite, pneumatico Dunlop, macchine da scrivere, fonografo, cinematografo, petrolio, elettricità, incremento dell'uso dell'acciaio, centrali a vapore ed idroelettriche, tramvie e ferrovie, navi a vapore, Canale di Suez e di Panama (finito nel 1914), trafori delle Alpi, ferrovie transcontinentali (New York - San Francisco, Cile - Argentina, Mosca - Port Arthur, Mosca - Vladivostok), inizio di un uso industriale della catena di montaggio.
In questi anni c'è un miglioramento del tenore di vita che comporta maggiori oneri dello Stato come servizi energetici pubblici e istruzione; crescita demografica e l'aumento della vita media (nel 1900 la speranza di vita era circa di cinquant'anni); rafforzarsi di organizzazioni operaie. Per la concorrenza dei prodotti agrari americani prodotti con migliori tecnologie c'è una crisi agraria nel vecchio continente per il crollo dei prezzi di questo tipo di prodotti: l'Europa diventa protezionistica (la crisi è di tipo sovraproduttivo). La crisi è tipica di un mercato che non riesce a recepire tutti i prodotti fabbricati (offerta maggiore della domanda).
Altre cause possono essere l'ideologia razzista eurocentrista; il nazionalismo esasperato, soprattutto tra intellettuali del centro Europa. Vengono sradicate le tradizioni delle culture indigene, sottomissione delle popolazioni, sfruttamento delle risorse, ma anche interventi utili che cercavano di rimediare al disastro compiuto con le conquiste e l'industrializzazione.
Imperialismo: spartizione del mondo in possessi coloniali e in zone di influenza delle grandi potenze; fenomeno circoscritto all'ultimo quarto del 1800. Le colonie informali vengono riconosciute con il congresso di Berlino.

La colonizzazione dell'Asia

Inizia dopo il 1880; l'Inghilterra possiede già Ceylon, la Spagna ha le Filippine; tra il 1882 e il 1883 c'è una guerra franco-cinese in cui la Francia conquista Tonchino e il Vietnam; l'Inghilterra occupa la Birmania nel 1886; la Francia nel 1893 occuperà il Laos; l'Inghilterra riuscirà a prendere entro fine secolo anche il Siam (odierna Thailandia).
La Russia si espande in Siberia e Turkmenistan (regione che comprende il Caucaso e il centro dell'Asia); viene costruita in questi anni la trans-siberiana che collega Mosca a Vladivostok; tra il 1897 e il 1899 la Russia occupa Port Arthur e comincia l'occupazione in Cina. L'Inghilterra impone dei protettorati in Belucistan e Afghanistan tra il 1877 e il 1879; nel 1885 il Regno Unito riconosce l'indipendenza all'Afghanistan che però resta sotto la sua influenza.
Conquista delle isole nel Pacifico dal 1886: la nuova Guinea viene divisa tra Germania, Olanda e Regno Unito; le isole Samoa vengono divise tra Stati Uniti d'America e Germania; le isole Fiji, Salomone e Marianne vengono conquistate dal Regno Unito; la guerra tra Cina e Giappone del 1894-1895 (vinta dal Giappone supportato dalle potenze europee) porta le potenze europee a prendersi territori in Cina.

sabato 28 gennaio 2012

Politica coloniale italiana

L'Italia compra la baia di Massaua, durante la sinistra storica; prova a conquistare l'Etiopia ma nel 1885 fallisce a Dogali con una sconfitta campale e il governo cade. Crispi riprende l'operato del suo processore nel 1889 con il trattato di Uccialli con l'Etiopia che sembra un lasciapassare per il governo etiope; nel 1890 prima colonia italiana: l'Eritrea; sempre nel 1890 vengono fondate le basi per l'occupazione della Somalia: protettorati ad Obbia e Medsurtini (erano dei sultanati), la conquista completa avverrà solo nel 1905. Crispi ritenta la conquista dell'Etiopia, il Negus rifiuta il concordato e l'esercito italiano subisce un'altra sconfitta ad Adua nel 1896; nel 1911 Italia riuscirà a conquistare la Libia e il Dodecanneso (Rodi, Koss,...).

La politica estera di Bismark

Politica estera
Isolare la Francia per il revanscismo che era temuto. Patto dei tre imperatori, triplice alleanza, trattato di contrassicurazione con la Russia; bisogna congelare le controversie internazionali per rafforzarsi economicamente; solo la pace dà vantaggio economico. Nel 1873 patto tra Germania, Russia e Austria (3 imperatori); alleanza spesso in crisi per i Balcani tra Austra e Russia. Nel 1877-78 guerra russo-turca per repressione turca sui serbi; Russia vince con fatica e impone trattato di Santo Stefano che impone lo smembramento della Turchia e lo stato bulgaro come vassallo russo (proteste dall'Austria e dall'Inghilterra). Bismark placa le acque con un congresso a Berlino nel 1878: logica dei compensi per ristabilire l'ordine; la Germania ottiene investimenti in Turchia (legame con conseguenze tutt'oggi); si forma lo Stato bulgaro con confini ristretti; Bosnia-Erzegovina vengono date ad Austria e Ungheria; Serbia, Montenegro, Romania diventano indipendenti; l'Inghilterra occupa Cipro; la Francia occupa la Tunisia (il Banco di Roma ha degli investimenti e rimane interdetto: proteste in Italia).
Triplice alleanza nel 1882: sciolto il patto dei 3 imperatori nel 1886; Bismark fa un'alleanza con Italia e Austria; l'irredentismo in Italia contro questa alleanza è giustificato dal fatto che l'Austria possiede ancora territori rivendicati degli italiani; il trattato viene rinnovato nel 1887 e verrà rinnovato ogni cinque anni fino al 1915. Questo trattato ha carattere difensivo; nel 1887 prevedeva compensi territoriali all'Italia in caso di espansione austriaca nei Balcani; inoltre prevedeva la possibilità per l'Italia di andare in Nordafrica con l'aiuto tedesco contro i francesi.
Nel 1885 la conferenza di Berlino in cui Bismark media la politica coloniale europea anche con gli Stati Uniti porta a nuove assegnazioni di Stati: Bismark conquista Togo, Cameroun, Africa del sud est, e orientale. Conflitti tra Francia, Inghilterra, Germania: intesa tra Inghilterra e Francia che lascia il Sudan per il Marocco. L'Inghilterra differenzia i suoi possedimenti in colonie, protettorati e Dominions. Le colonie hanno un governo inglese; i protettorati hanno un governo locale però solo formale; i Dominions sono popolati in prevalenza da bianchi e il governo è proprio ma la politica estera è in comune con la madrepatria; in Sudafrica tra il 1899 e il 1902 ci sarà una guerra anglo-boera.

La politica interna di Bismark: il Reich

Bismark
Dopo il 1870 si ha l'esperienza di un lungo periodo di pace in Europa con una serie di trattati molto importanti. Dopo la nascita del Reich: la Prussia ha una posizione dominante su confederazione di 25 Stati che erano parzialmente autonomi con cancelliere che era responsabile di fronte all'imperatore, re di Prussia, capo dell'esecutivo. C'è la presenza di due camere: il Reichstag eletto con suffragio universale maschile per far votare i contadini notoriamente conservatori; il Bundesrat era il consiglio federale che rettificava le leggi dello Stato (anche se era un potere di facciata, quello legislativo). Consolidare stato già forte; l'aristocrazia militare terriera, la borghesia industriale e l'alta burocrazia erano un blocco per far crescere lo stato (neutralizzando l'opposizione). Politica economica per guadagni in agricoltura reinvestiti nell'industria; Bismark appoggia la grande industria per le risorse minerarie in abbondanza; introduce inoltre un sistema protezionistico nel 1879 con dazi doganali; promuove le commesse statali per l'industria soprattutto per le forze armate. Il partito di opposizione, il Kultur Kampf era un partito cattolico di centro che esprimeva il volere del sud e delle minoranze francesi; per arginarlo Bismark fece leggi anti-ecclesiastiche con imprigionamento di vescovi; in seguito mitiga l'atteggiamento con esso e si allea contro il partito socialdemocratico nato nel 1875 a Gotha; Marx non approva quest'ultimo movimento: "Critica al programma di Gotha". Questo partito punta alla lotta parlamentare. Contro questi ultimi socialisti Bismark attua le seguenti azioni: limitazione della libertà personale, di associazione e di stampa (anche per attentati all'imperatore). Tra il 1883 e il 1889 Bismark promulga una legislazione avanzata sul Welfare: assicurazione obbligatoria sul lavoro, malattia, pensioni: si ha un socialismo di stato ovvero di cattedra; quello di Bismark era un riformismo conservatore dello Stato che interveniva sulla libera concorrenza, sulla degenerazione dell'iniziativa privata (teorie di Wagner erano anche più estreme: nazionalizzare il bene sociale). Queste misure non sfavoriscono i partiti d'opposizione che anzi nel 1890 (quando il governo di Bismark finisce) contano questi numeri: 35 deputati dei socialisti e anche centro esce rafforzato.

La politica economica e la fine della destra storica

Politica finanziaria della destra
Per risanare i conti pubblici dopo le guerre del Risorgimento vi è una forte immissione di Bot di Stato ovvero buoni del tesoro il cui ricorso avviene tutt'oggi in modo tale che lo Stato possa avere un prestito di soldi che restituirà all'investitore con interessi. Viene effettuato un corso forzoso del denaro nel 1866: viene emessa in grande quantità carta moneta non convertibile in oro. Fino ai primi del novecento il valore del denaro era legato alla quantità d'oro presente nella Banca centrale. Se viene emesso oro scende il valore della moneta: la politica inflazionaria peggiora la vita delle masse più povere: possono comprare meno di prima.
Alienazione (vendita) di beni demaniali ed ecclesiastici. Politica non così vantaggiosa perché tante furono le terre messe in vendita dal demanio e quindi il prezzo crollò.
Inasprimento delle imposte dirette e indirette; soprattutto su quelle dirette la tassa sul macinato portò ad un aumento del prezzo del pane. Già applicata durante il governo borbonico, viene poi proposta nel 1865 da Sella, suscitando una reazione tale che cade il governo ma nel 1868 viene ripristinata la legge e abolita definitivamente nel 1884. Anche l'importo sul sale, uno dei beni di maggiore necessità in quel tempo per la conservazione di cibi e sui tabacchi viene fatta con un programma di economia per arrivare al pareggio di bilancio, raggiunto nel 1875 anche se facendo aumentare il malcontento popolare. Questo problema porterà ai governi della sinistra storica per la caduta di quelli della destra storica nel 1876.

Dati positivi dell'esperienza della destra storica
Crescita delle infrastrutture e delle ferrovie: nel 1870 l'Italia ha 6000 km di ferrovia.
Creazione di un mercato nazionale che prima non esisteva.
Il Nord è caratterizzato dal capitalismo agrario e salva l'Italia della bancarotta, quindi anche se non uniforme la politica economica della destra ha portato la salvezza delle casse dello Stato.

Lo svolgimento della Questione Meridionale

Questione meridionale
Quando arrivano i garibaldini in Sicilia tutti pensavano che avrebbero avuto le terre borboniche. Con una legge del 1866 si stabilisce che dovevano essere pagate in contanti, mezzo che avrebbe dovuto incentivare i contadini. Vennero invece comprate dai latifondisti che avevano denaro liquido. Nelle regioni borboniche vengono sottratte alla povera gente la possibilità di servirsi dei boschi e dei pascoli, nelle terre ecclesiastiche e anche in quelle di demanio dello Stato; i diritti di Legnatico e Pascolatico vengono sottratti.
L'imposizione di nuove tasse per le guerre e per le spese: sistema di tassazione che colpisce i consumi, non i redditi. Viene introdotta nel 1868 la tassa sulla macinazione del grano, che coinvolge tutti. Le spese fatte dallo Stato nell'edilizia sono concentrate soprattutto al nord, nel Sud Italia non c'è sviluppo del suolo e zootecnico come al Nord.
Non vengono concessi prestiti dalle banche ai contadini. Si sentiva anche l'esigenza di favorire la ferrovia con uniformità di sviluppo nel paese.
Politica libero-scambista: i prodotti del Sud subiscono una doppia concorrenza: da quelli del Nord che costavano meno ed erano stati prodotti con tecniche più avanzate ma anche una concorrenza straniera ad esempio dall'America dove c'erano già le macchine che permettevano una produzione più intensiva e a basso costo. Il risultato è il costo maggiore dei prodotti provenienti dal Sud Italia.

Brigantaggio
Fenomeno che imperversa nell'Italia meridionale soprattutto dal 1861 al 1865, viene estirpato solo introducendo la legge marziale, la legge Pica nel 1863 estesa a tutto il sud; il meridione viene così militarizzato dai carabinieri sabaudi e si ha una specie di guerriglia villaggio per villaggio; il brigantaggio così diventa sostenuto dal mondo contadino, dai Borbone che erano andati in esilio a Roma dalla Chiesa e dal Papa che aveva avuto contatti con i Borbone (volevano tornare al governo del sud). La Sicilia però non partecipa a questo fenomeno; nonostante l'assenza di questo problema in Sicilia c'era già la presenza del fenomeno mafioso. In questa fase i borghesi liberali del Nord si interessano marginalmente al fenomeno del brigantaggio emarginando le masse contadine del sud rispetto al mondo operaio del Nord.

Le riforme della destra storica

Nomi importanti della destra storica: Rattazzi; la Marmora; Sella; Ricasoli; Jacini. Nomi importanti della sinistra storica: De Pretis (capo del governo negli anni '80); Crispi (siciliano ex mazziniano, capo del governo tra gli anni '80 e  '90).
Destra e sinistra rappresentavano entrambe borghesia e aristocrazia con delle minime differenze; la destra rappresentava la borghesia agraria ed aristocrazia; la sinistra rappresentava la piccola e media borghesia, la borghesia industriale emergente e la classe di professionisti. Dalla destra si erano autoesclusi clericali e reazionari. Vengono fatte due inchieste parlamentari in momenti diversi che cercano di chiarire il problema del sud e gli errori fatti dallo Stato centrale nella politica meridionale. Inchiesta Massari svolta dall'omonimo ministro nel 1863 quando c'era la destra storica; inchiesta Jacini, dopo il 1876 quando c'era la sinistra storica.
Per quanto riguarda la questione istituzionale, i primi governi della destra storica scelgono l'accentramento, attuando varie operazioni: viene esteso lo Statuto Albertino in tutta l'Italia si ha quindi la piemontizzazione dell'Italia; vengono inoltre estese tutte quelle istituzioni civili e penali del Piemonte che disciplinano il vivere sociale a discapito della Toscana che era più avanzata del Piemonte da questo punto di vista; il regno diventa uno stato diviso in province, ogni provincia ha un perfetto rappresentante del governo. Le province erano divise in comuni a capo dei quali c'era il sindaco con nomina regia, non eletto dal consiglio comunale. L'amministrazione pubblica viene affidata a funzionari che se non erano piemontesi avevano nonostante tutto una formazione in Piemonte. C'è quindi un processo inverso rispetto al secondo dopoguerra, in cui si ha una nazionalizzazione della burocrazia.
Viene creato un nuovo sistema scolastico nazionale: con la legge Casati del 1859 fatta in Piemonte e poi estesa in tutta Italia che rende obbligatori primi due anni della scuola elementare. Le spese per gli insegnanti e le scuole erano però a carico dei comuni: la legge era spesso disattesa.
Coscrizione obbligatoria: estesa a tutto lo Stato, è una novità per la popolazione del sud. Contribuisce al brigantaggio, poiché i giovani vengono sottratti al lavoro delle campagne e scappano nelle montagna. Sistema di pesi e misure uniformato: sistema metrico decimale.

Il governo della destra storica: questioni da risolvere

Roma viene proclamata capitale d'Italia nel 1861 nonostante non facesse parte ancora del territorio italiano.
I primi governi del regno dal 1861 al 1866 sono governi in cui i capi sono rappresentanti della destra storica non ci sono partiti ma schieramenti parlamentari (destra e sinistra storica). Non ci sono grandi divergenze tra le due parti poiché rappresentano gli interessi delle stesse persone ovvero dell'aristocrazia e della borghesia, dei gruppi d'elite della popolazione quindi possessori di terre e di capitali. Il numero di elettori era molto limitato come nel regno sabaudo: il suffragio era ristretto e su base censitoria. Il fatto che non ci fossero differenze tra le due ali del Parlamento porta ad una separazione tra paese reale e legale. Il paese legale rappresenta solo una parte di quello reale. La legge elettorale infatti da diritto di voto ai cittadini di almeno 25 anni che sapessero leggere e scrivere e che pagassero imposte dirette di lire 40, quota piuttosto alta. Gli elettori erano circa 400.000, gli appartenenti al ceto benestante. L'80% degli italiani era analfabeta.
 

Questioni da risolvere
  • Questione Istituzionale: bisognava decidere come organizzare lo stato nascente: se accentrare o decentrare. Nelle varie regioni d'Italia c'erano codici penali e civili differenti, eserciti diversi, monete e misure diverse. La destra e la sinistra si dividono. La destra è favorevole all'accentramento, così il potere locale non esasperava le differenze, come predicava Cavour. La sinistra invece era favorevole al decentramento, lasciando autonomie locali come nel pensiero di Cattaneo; inoltre voleva anche l'allargamento del suffragio elettorale. In questi anni prevale la linea della destra.
  • Questione finanziaria: nasce dall'arretratezza del mezzogiorno rispetto al Nord. Questo squilibrio economico ha varie cause tra cui una struttura agraria diversa: al sud è ancora presente in gran parte il latifondo e un'agricoltura estensiva; al Nord invece il capitalismo aveva portato grossi investimenti in un'agricoltura intensiva. Al sud i contratti agrari erano ancora basati sul baratto; la popolazione è ancora martoriata da malattie quali la pellagra, la malaria, il colera. Il fenomeno del brigantaggio interessa le regioni al di sotto della Campania ma non la Sicilia; questo fenomeno di natura sociale inasprisce la questione economica. La presenza di un alto tasso di analfabetismo soprattutto al Sud creava un problema per lo Stato centrale.
  • La questione veneta nel 1861 faceva ancora discutere ma verrà risolta nel 1866.
  • La questione romana divise il Parlamento: la destra voleva risolverla per via diplomatica per arrivare ad una soluzione al conflitto con la Chiesa; la sinistra invece proponeva una soluzione veloce anche se necessitava l'uso della forza.
  • Rapporti con la Chiesa: la Chiesa non accettava proposte liberali quali: tolleranza di altri culti religiosi; controllo dell'istruzione pubblica appartenente allo Stato e quindi laica; diritto matrimoniale come questione di Stato e non di chiesa; perdita del potere temporale sullo Stato della Chiesa; libertà di stampa.

Il positivismo nella cultura e nei lati oscuri

In questo periodo vengono fatti grandi progressi in medicina, tecnologia e grandi esposizioni. C'è un grande ottimismo nell'aria infatti i positivisti ritengono che tutti i problemi possano essere risolti con la scienza e la sociologia (fisica della società). Per tutto l'ottocento e i primi anni del 1900 il positivismo pervade la società europea che influenza in vari ambiti. Tra le due guerre mondiali però ci si rende conto dei limiti del positivismo e dei suoi drammi (le nuove tecnologie militari, bombardamenti, eccidi). La scienza non è solo quello che gli scienziati hanno fatto credere. Si pone quindi in una fase esistenzialista contrapposta al positivismo: precarietà e fragilità della vita dell'uomo rispetto al positivismo. Con il colonialismo e l'imperialismo gli uomini si esaltano; la Francia ha possibilità di fare studi sul campo studi sulla lingua, sulle parentele etnico-linguistiche.
In Italia il positivismo si impone presto ma viene poi sostituito dal neo-idealismo guidato da Croce e Gentile. Nel 1866 il ministro dell'istruzione vara una legge in cui inserisce nei programmi scolastici le materie scientifiche, insegnate attraverso il metodo sperimentale (in Italia finora c'era solo cultura umanistica). In Italia non ci sono eccessi come il razzismo presenti sia in Francia che in Germania. Gobineau è considerato uno dei padri del razzismo che da lui viene teorizzato. Le sue teorie si intrecciano con quelle di Darwin. Nel "Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane" del 1855 egli sostiene la superiorità della razza bianca attraverso la selezione operata dalla natura e dalla storia. Spencer introduce l'idea di evoluzione, come spiegazione della realtà nel suo complesso, in ambito della conoscenza. Darwin si sofferma più sulla teoria biologica. La specie si evolve nel tempo in una lotta per la sopravvivenza. Non è colpevole di fornire idee al razzismo, ma dà origine a un filone di idee, il Darwinismo sociale, offrendo la giustificazione sociale del prevalere dei forti sui deboli come accade in natura. Il colonialismo è giustificato anche da queste teorie poiché gli europei sono meglio degli altri: devono perciò portare la cultura, anche con la violenza. Gli effetti di queste teorie e queste azioni si noteranno con evidenza nel 1900.

Introduzione al pensiero del positivismo

Il modello sono la scienza e la fisica, che esprimono con leggi l'uniformità della natura per via delle sue relazioni di causa-effetto. In questo modo si può prevedere e si può arrivare a prevenire. In quel periodo nascono anche scienze intorno all'uomo che prima appartenevano soltanto alla filosofia; un esempio può essere l'antropologia, la psicologia e la sociologia che hanno un padre comune in Comte colui che fonderà le basi del positivismo. Tutte cercano di applicare il metodo della fisica alla psiche umana; si parlerà anche di statica e dinamica sociale. Il positivismo coinvolge diversi ambiti del sapere tra cui il diritto e la letteratura. Il narratore pretenderà di rimanere nascosto, estraneo ai fatti che narra e di fare una fotografia della realtà senza intervenire con i suoi commenti; da ciò nasce il verismo in Italia e il naturalismo in Francia. Per quanto riguarda invece il diritto il positivismo avrà influenze in diversi aspetti. Una persona quando nasce in un certo contesto economico, culturale, sociale seguirà di necessità sia biologica che sociale il suo destino già prescritto nella sua nascita. Si può quindi stabilire come l'uomo si comporterà e quindi prevenire le sue azioni anche in campo sociale. Si comincia a capire che bisogna studiare la psicologia sociale; bisogna capire come l'uomo si comporta quando è con gli altri rispetto a quando è da solo. Non è previsto il libero arbitrio del singolo ma tutti si comportano nello stesso modo nelle stesse situazioni e nello stesso contesto. In questo modo la libertà non c'è più, di necessità l'uomo si comporta solo in un certo modo.