Social network

Segui gli aggiornamenti sulla pagina ufficiale di Facebook  

venerdì 13 maggio 2011

John Keats: Ode su un'urna greca

John Keats
Giovane poeta (muore a 26 anni di tubercolosi); riesce comporre in stile neoclassico combinando la bellezza ideale con riflessioni romantiche.
 

Ode su un'urna greca
L'urna rappresenta un passato remoto che per noi è strano, ma all'epoca (greca) era normale. L'urna ha la facoltà di fermare il tempo: le sue rappresentazioni sono immutabili. Il ragazzo che insegue l'amata non potrà mai raggiungerla ma lei non potrà mai scappare: è rappresentato il punto più alto del desiderio; i personaggi non invecchieranno e il sentimento sarà sempre quello. Il romanticismo è caratterizzato da una tensione verso qualcosa che non si realizza necessariamente (riferimento alla poesia provenzale). La musica che si ascolta svanisce subito dopo, quella che si immagina continua finché si vuole. Le figure di quella rappresentazione fissano un momento di perfezione che però è quasi mistico. Una forma come questa va oltre la nostra ragione: l'unica verità è la bellezza e gli uomini non hanno bisogno di sapere altro.

Il romanticismo in letteratura

Il romanticismo
Non è un movimento letterario ma è un modo di interpretare la vita; le caratteristiche sono variabili ma hanno uno schema generale comune. In Italia il romanticismo ha caratteri molto diversi da quello europeo (vi sono anche poesie scritte in dialetto): famoso esponente è Carlo Porta valutato da Manzoni il miglior poeta italiano se solo avesse scritto in italiano.
Vengono messi in discussione i principi dell'illuminismo soprattutto a causa degli effetti disastrosi della rivoluzione francese: libertà con caro prezzo di vite. Si cercano ideali alternativi: primo esempio Sturm und Drang (rivalutazione delle passioni); secondo esempio è la contemplazione della bellezza (neoclassicismo) anche con l'italiano Foscolo. Si esprime una forte crisi degli intellettuali: i nuovi non tentano più la globalizzazione. Ritornano in auge le idee del buon selvaggio di Rousseau (felicità allo stato di natura, senza i paletti della ragione); ritornano i valori del medioevo (Dante è discreditato dagli illuministi per il suo stile, viene quindi rivalutato) e si verifica un tentativo di ritorno alla natura.

mercoledì 11 maggio 2011

Ab Urbe Condita - Furio Camillo e il maestro di Faleri

Download:  doc   pdf

Furio Camillo e il maestro di Faleri
I romani stanno combattendo i Falisci; pesa molto il tema della Fides. Fulvio ha la possibilità di vincere slealmente la guerra ma rifiuta; i nemici ammirati dal gesto si arrendono alla potente e giustezza dei romani.
"I Falisci erano abituati a servirsi di uno stesso maestro per i loro figli e perciò nello stesso momento, il che ancora oggi rimane in Grecia, più bambini erano affidati ad una sola persona. I figli dei potenti avevano il maestro che era considerato migliore per la sua conoscenza. Questo maestro aveva l'abitudine di portare all'aperto i ragazzi perché facessero anche movimento e non smise neanche in tempo di guerra quest'abitudine; portandoli fuori dalle mura una volta più lontano una volta più vicino e alternando lezioni al gioco, un giorno li portò più avanti del solito arrivando fino alle stazioni dei romani e da li portò i ragazzi a Furio Camillo. Lì, difronte a Camillo, aggiunse allo scellerato delitto un discorso ancora più scellerato dicendo di aver consegnato la città di Faleri poiché aveva appena consegnato i figli di coloro che avevano in mano la città. Quando Camillo udì questo disse: << tu non sei venuto con il tuo dono scellerato, da un comandante simile a te in comportamento. Noi non abbiamo con i fallisci il vincolo di alleanza, ma quei patti che la natura istituisce tra i popoli ci sono tra di noi e rimarranno. " (lealtà, rispetto,...) " Vi sono regole sia in pace che in guerra e noi abbiamo imparato a rispettarle non meno giustamente che con forza. Abbiamo preso le armi, non contro quell'età che viene rispettata anche quando la città è catturata, ma contro coloro che con armi hanno assalito i campi romani presso i Veienti. Tu per quanto sei stato capace hai vinto i tuoi compatrioti con un delitto mai udito prima, io li vincerò con le armi dei romani, con la virtù e la forza come ho fatto con i Veienti >>. Quindi dopo averlo denudato e legato, lo consegnò ai ragazzi perché lo riportassero a Faleri; diede loro inoltre delle verghe con le quali lo frustassero fino al ritorno in città."
I romani devono 'conquistare e regolamentare il mondo' (Virgilio) e lo fanno nel modo più corretto.


Download:  doc   pdf

lunedì 9 maggio 2011

La rivoluzione francese - La situazione in Italia

In Italia
Dal 1796 Napoleone combatte in Italia contro gli austriaci (gli italiani sono a favore dei francesi:): tutta l'Italia prende nuove costituzioni (tipo francese del 1795): Repubblica Cispadana, Cisalpina, Ligure, Romana e Partenopea. Finisce il feudalesimo, vengono razionalizzati i beni della Chiesa, si ottengono varie libertà. Avviene un saccheggio dei beni artistici e della campagna: i francesi volevano un pagamento per la liberazione (alla fine vengono a galla sempre motivi economici). Gli italiani cominciano a non sopportarli. Nel 1799 ritornano i vecchi poteri in Italia. Nasce un dibattito sul fallimento; la popolazione non era stata coinvolta e tendeva alla conservazione; gli ideali erano astratti e non comprensibili. Nasce l'idea di una nazione italiana (anche in Germania incominciò un uguale processo). Trattato di Campoformio del 1797 in cui Venezia perde tutto in cambio che l'Austria riconosca la Repubblica cisalpina: questo porterà alla fine di Venezia. Il Piemonte e la Toscana erano parti della Francia, la Sardegna era rimasta ai Savoia. L'esercito austroungarico nel 1799 restaura i vecchi regimi tranne la Repubblica di Venezia. Nel 1800 Napoleone scende ancora in Italia e rifonda la Repubblica Cisalpina, nel 1802 questa repubblica diviene la Repubblica italiana, nel 1805 diviene il regno d'Italia con re Napoleone (ne facevano parte anche Veneto e Istria). Il regno di Napoli viene assegnato prima al fratello di Napoleone poi a Gioacchino Muràt. La Sicilia va ai Borboni, Roma è dichiarata libera città imperiale.
Diritto napoleonico: uguaglianza dei cittadini, soppressione dei feudi, libertà economica, laicità dello Stato, diritti politici fondati sulla vita privata. Questi dettami rimarranno anche nelle costituzioni del diciottesimo secolo e sono ancora presenti in buona parte oggi nelle attuali costituzioni.

La rivoluzione francese - Quarta parte

Giugno 1793: nuova costituzione (mai entrata in vigore): suffragio maschile, diritto alla sussistenza, diritto al lavoro, all'istruzione, all'insurrezione; venne sancita da un plebiscito. Viene istituito il comitato di salute pubblica con Robespierre: calmiere a molti più generi alimentari, pene severe per speculazione prezzi o mercato nero, nuove confische per dare terreni a braccianti e nullatenenti; dittatura con terrore: tutte le libertà civili sono congelate, chiusi i club, processi a nemici della rivoluzione con ghigliottina, riforma del calendario che parte dalla fondazione della Repubblica (1792) e cambiano i mesi, campagna di scristianizzazione per proporre l'illuminismo, le chiesi diventano sale di riunione, festività non più cristiane, trinità sostituita dalla ragione e dai principi della rivoluzione. Dispotismo della rivoluzione. 1794: Robespierre ammazza tutti i suoi nemici. 27 luglio 1794 congiura contro la Robespierre inizia una nuova fase.
Nel 1795 viene varata una nuova costituzione: abolito il calmiere dei prezzi, i tribunali dittatoriali; riammessi i girondini, si apre una fase moderata. Sistema censitario a doppio grado per le elezioni: vota chi paga le imposte.Fase del direttorio 1795-1799: il consiglio dei 500 e il consiglio degli anziani avevano il potere legislativo; il potere esecutivo era nel direttorio (cinque membri scelti tra gli anziani da una rosa di candidati scelti dai cinquecento); c'è chi vuole la monarchia e chi vuole i giacobini. Nel 1795-1796 c'è una congiura degli eguali: abolizione della proprietà privata; aumenta il potere dell'esercito. Nel 9 novembre 1799 (18 brumaio dell'anno ottavo) Napoleone compie un colpo di Stato con il pretesto di sventarne uno dei giacobini; il direttorio è sostituito da un triunvirato.

domenica 8 maggio 2011

Introduzione alla conoscenza in Kant

Opere
"Critica del giudizio": si parla dell'estetica ovvero della bellezza nel senso letterale del termine (ambito romantico del pensiero di Kant); "Critica della ragion pratica": si parla di morale e politica; "Critica della ragion pura": valutazione dei limiti dello scibile (ambito illuminista). Aistesis: sensibilità.
Conoscenza
La ragione costruisce giudizi analitici a priori e parte da oggetti non dell'esperienza poiché infiniti. Scienza: forme a priori (universali e necessarie: senso di oggettività) + esperienza (feconda) analizzata secondo giudizi sintetici a priori. La sensibilità fornisce dati attraverso le forme a priori dello spazio e del tempo. Pensare corrisponde a giudicare per Kant; giudicare vuol dire sussumere il particolare nell'universale. La cosa in sé è il noumeno che si distingue dal fenomeno. Il noumeno non può essere conosciuto; la scienza si occupa dei fenomeni (le cose come ci appaiono). Noumeno: pensabile ma non conoscibile, non se ne può fare esperienza poiché non riusciremo mai a togliere le nostre forme (a priori) della sensibilità e dell'intelletto; solo chi l'ha creata può conoscere la realtà e quindi, se esiste, un Dio.
Critica della ragion pura
"Critica della ragion pura" (teoretica): nel titolo la ragione è intesa in senso generale, nella terza parte invece verranno analizzate le specifiche della ragione in quanto tale. La ragione teoretica non deve essere pura, ovvero conoscere tutto da sola senza "aiuti" esterni dell'esperienza (altrimenti non è scienza). Estetica trascendentale: si studia la matematica; analitica trascendentale: si studia la fisica; dialettica trascendentale: si studia la metafisica. Le intuizioni sono nella sensibilità; l'intelletto ha funzioni che sono le categorie (leges mentis); le idee della ragione servono al massimo ad ordinare cose che già si sanno, comunque non a conoscere nuove cose.
Trascendentale: si studiano le forme con cui tutti conoscono, le forme mentis (non come la scolastica che aveva i trascendentali come forme entis); sono le forme a priori di sensibilità e intelletto: forme universalizzanti la conoscenza. L'intelletto unifica verso l'universale tutto ciò che gli passa la sensibilità ed è comune a tutti gli esseri umani (questo permette l'esistenza di una scienza).