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mercoledì 23 marzo 2011

The Victorian Age

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Victorian Age

There are 3 phases of this period:
  • The ‘30-‘40s: after Napoleonic wars the economy is in trouble; in England there weren’t rules about industrialisation.
  • The ‘50-‘70s: it was a rich period for many people; good marketing and lots of discover. Many reforms were passing for children education, workers safety,… Middle classes rose up and reached the power of aristocracy; it’s called the “Age of contradictions” or the “Age of novel/fiction”.
  • The ‘80-‘90s: Germany and USA rose up and challenged UK economical predominance, the empire start to be too much big for a powerful control.
The Great Exhibition (universal exhibition) of the 1851 in London was a great occasion to show the industrial power of the U.K. In 1876 Queen Victoria was acclaimed Empress of India.
The colonial empire was so big (Australia, South Africa, Caribbean isles, Pacific isles, Bermuda, India) that English citizens start to be in doubt of this political line: cruel colonisations, money for bureaucracy and for soldiers; the empire costs were too heavy for U.K. economics.

Reforms
  • The People's Charter (1838): presented by a radical group, talk about electios but failed its objective. Points: Universal suffrage over 25 years of age, salary for members of parliament, annual election, secret ballots.
  • 1840s: new laws for workers: reduce daily working hours, improve safety, sanitarian protection, more rights in general.
  • First reform Bill (1842): vote for all the male who had a certain annual income (not so high), reform of constituency because the population distribution changed radically in those years.
  • Second reform Bill (1867): the annual income to vote is lower.
  • 1872: the secret ballots become law.

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Eneide - Canto 4, versi CCCLXII-CCCXCVI

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L'invettiva di Didone
"Torva, furiosa si rivolge a colui che dice queste cose (Enea), (Didone) girando gli occhi di qua e di la, squadrandolo, così lo aggredisce: << oh perfido, non ti generò la dea madre (Venere) né ti fu progenitore Dardano ma ti generò l'orrendo Caucaso irto di rocce e le tigri dell'Ircania ti volsero il seno; infatti perché dissimulo il mio sdegno, forse lui si è dispiaciuto per il mio pianto? forse abbassò gli occhi? Forse lui che è vinto pianse per la sua amante? Quali offese dovrei ritenere più grandi di quelle che ho subito? Né il padre Saturnio (Giove) ne Giunone si curano di queste cose con giustizia. La fedeltà non è mai sicura. Io l'ho aiutato e io demente l'ho messo come mio compagno nel regno; io salvai i suoi compagni. Mi sento accesa dalle furie, ora il messo di Giove manda anche questi orridi comandi. Si vede che per gli dei questa è la loro preoccupazione (fondare Roma) e loro sono sollecitati da questo affanno. Non ti trattengo, segui i venti e attraverso le onde cerca il tuo regno. Spero comunque che se gli dei impietosi possono fare qualcosa spero che tu finisca tra gli scogli con le tue navi e nella tua morte sofferente invochi più volte il mio nome. Io pur lontana da te ti seguirò con le fiamme funeste e quando morirò andrò vagare in tutti i luoghi: la tua pena sarà conosciuta e la mia profezia arriverà agli dei. >> Detto ciò interrompe il discorso, si volge lasciando lui che si prepara a dire molte cose impaurito. Le sue servitrici la sorreggono e la mettono sul suo talamo. Ma il pio Enea per quanto desideri consolarla e toglierle la sua sofferenza con parole, lamentandosi di molte cose e con il suo animo sconvolto dal grande amore, esegue tuttavia l'ordine (di Mercurio) e va a controllare la flotta.


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Eneide - Canto 4 riassunto

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Enea era ospite di Didone con tutti i suoi; un giorno Giunone li fa partecipare ad una battuta di caccia (in questa scena Virgilio li presenta minuziosamente: Enea è simile ad un essere eccezionale in quanto a potenza e aspetto, Didone è molto raffinata e rappresenta il sovrano orientale). La fuga di Enea sarà la causa delle guerre puniche che porteranno alle guerre civili che si concluderanno con l'impero di Augusto. Nella descrizione di Didone, Virgilio si sofferma sul fatto che i romani non possono unirsi ad un tipo di sovrano come questo (Didone era la Cleopatra dell'epoca).
Arriva una tempesta e i due si proteggono in una grotta dove alla fine si uniscono. Entra in scena la fama che porta in giro la notizia (viene descritto come un grande uccello con tanti occhi quanti becchi) anche agli altri pretendenti che preparano quindi la guerra al regno di Cartagine. Giove manda Mercurio per ordinare ad Enea di partire a fondare la città che sarebbe divenuta Roma. Didone quindi parla per l'ultima volta con Enea.


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Eneide - Canto 4 inizio

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Canto 4, versi I-XXX
Giunone cerca di far mettere insieme Enea e Didone in modo tale che Enea non fondi Roma che poi distruggerà Cartagine. Enea era rappresentato sulle pareti del palazzo di Cartagine per le sue imprese.
Il quarto canto è una tragedia: Didone ha fatto un giuramento d'amore dopo la morte del marito ma è anche innamorata di Enea (un eroe degno d'amore). La tragedia è sempre contrapposta fra due principi giusti entrambi.
"La regina già ferita alimenta la sua ferita e si tormenta per un fuoco nascosto nelle sue vene." L'immagine della ferita e del fuoco ritornano nel finale del quarto canto con il suicidio di Didone."Continua a pensare la grande virtù di Enea e l'onore della sua gente (di Enea), le restano nel cuore il volto e le parole di Enea, l'affanno impedisce alle sue membra di trovare quiete. Dopo che l'aurora di Apollo illuminando le terre nuove scaccia l'ombra dal molo, in questo momento la donna malata d'amore parla alla sorella che è una sola anima con lei: << Anna, sorella, quali insonnie spaventano me che sono sospesa, quale ospite è arrivato presso noi portando con sé un viso così straordinario e così forte di armi. Credo certamente che sia di stirpe di dei. Il timore tiene lontani gli animi ignobili. Da quali destini egli è stato perseguitato! Quali guerre sostenute raccontava! Se a me nell'animo non fosse fissa la volontà di non unirmi a nessuno dopo che il primo amore mi lasciò con la morte, se non odiassi il talamo forse avrei potuto soccombere solo a lui. Anna, dopo il destino del misero console Sicheo, e dopo i penati del fratello, solo questo (Enea) mi ha mosso. Conosco i segni dell'antica fiamma. A me prima la terra si spalanchi o Giove mi fulmini prima che violi il giuramento. Lui (Sicheo) si è portato via i miei amori; costui mi abbia con sé e si conservi nel sepolcro. >> così parlò e riempì il seno di lacrime". La sorella risponde che al marito morto non importa più il giuramento in quanto lui è morto e le consiglia di mettersi con Enea anche per proteggersi dai confinanti che in passato erano stati suoi pretendenti e non avevano preso bene il suo rifiuto.


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domenica 20 marzo 2011

La giustizia nell'illuminismo

Nessuno tocchi Caino (Beccaria)
Beccaria è famoso per la sua critica alla tortura e alla pena di morte analizzate sotto la luce della ragione. Il primo Stato ad abolire la pena di morte è la Toscana.
La morte è utile? All'epoca il suicidio era reato quindi nemmeno i singoli avevano il diritto sulla loro vita, come poteva averne quindi lo Stato? La pena di morte è ammissibile solo se utile alla stabilità dello Stato (colpi di Stato, rivoluzioni, etc); un altro motivo può essere per evitare che i crimini (in una situazione di relativa pace). Se uno è determinato a commettere un crimine la pena di morte non lo frena, è la certezza della pena che ferma i crimini. Le argomentazioni di Beccaria erano inimmaginabili per la sua epoca; ogni epoca ha i suoi paradigmi di mentalità.

Le buone ragioni della tolleranza (Voltaire)

Il trattato sulla tolleranza è stato scritto in occasione di un processo in cui un padre è accusato di aver ucciso il figlio per motivi religiosi. Voltaire è convinto dell'innocenza del protestante Jean Calas e scrive questo opuscolo per sostenere la sua idea pratica: Jean è un capro espiatorio poiché di diversa religione. Voltaire afferma che è insensato pensare che Dio abbia solo un piccolo popolo come preferito per tutto l'universo. Un altro punto è l'inquisizione che pretende di parlare e agire nel volere di Dio; con che diritto si effettua ciò? Inoltre se negli affari non si guarda distinzione di religione, perché bisogna farlo in altri ambiti della vita relazionale? Inoltre volge una critica a coloro cui bastano le cerimonie e non l'essenza della vita che si pratica. Voltaire invita i suoi simili ad essere veramente in pace tra loro; non bisogna combattere per ciò che non si conosce.

Divulgazione della conoscenza nell'illuminismo

Nell'Illuminismo è molto importante divulgare il pensiero razionale; i mezzi potevano essere: libri, riviste, enciclopedia (a fascicoli).

Il primo numero del "caffè" (Verri)
Il "Caffè" è un foglio di stampa che conterrà cose dirette alla pubblica utilità. Si sospende la stampa se il pubblico non legge; si cercherà di scrivere cose utili alla pratica. Perché si è scelto il nome del caffè? L'idea nasce da una bottega di caffè a Milano: un luogo in cui ci si ferma e si discute. La rivista pubblicherà idealmente i discorsi nati da questo tipo di ambiente in cui ci si può informare (attraverso i giornali) e confrontare le proprie idee.

La rivalutazione delle "arti meccaniche" (Diderot)
Prefazione all'enciclopedia in cui si dà valore alle arti meccaniche finora l'ultimo tassello delle arti. Le varie forme di scienza devono completarsi a vicenda e divulgare le conoscenze ottenute. Coloro che hanno una conoscenza puramente pratica non riescono a spiegare i processi che utilizzano. Le macchine devono aiutare la produzione e maggiorarla (ci sono molti esperimenti in agricoltura per capire quali sono le sementi migliori).
L'enciclopedia è molto metodica per ogni argomento; per le arti si è trattato: della materia, dei prodotti, dei meccanismi singoli e d'insieme, delle manovre dell'artigiano, dei termini specifici. Ci sono numerose figure esplicative (una figura spiega meglio un argomento rispetto ad un testo).

La società nell'illuminismo

La divisione dei poteri (Montesquieu)
Montesquieu afferma che il cittadino deve essere libero anche dalle oppressioni dello Stato; lo stato sovrano può opprimere il suddito con la somma dei tre poteri. È necessario che i tre poteri siano in lotta tra loro in modo tale che si controllino a vicenda. I sovrani assoluti sono tali poiché il potere è in loro e non devono rendere conto a nessuno. Nell'ideale di Montesquieu il potere legislativo doveva essere svolto da un'assemblea rappresentativa.

Società e libertà (Rousseau)
Rousseau ritiene molto importante nello spiegare l'uomo i sentimenti. La civiltà limita la libertà del singolo perché si vive in comunità. Nel contratto sociale afferma che la forma di società di base è la famiglia che è temporanea: dopo che i figli sono allevati la famiglia può sciogliersi. Il padre è come il sovrano (che però governa per amore), il sovrano normale governa per il piacere di farlo. Secondo Rousseau, Hobbes sbaglia, infatti coloro che sono schiavi potrebbero rivoltarsi grazie alla loro volontà. Per natura gli uomini sono liberi; se non lo sono la colpa è di un atto di forza illegale a cui si può rispondere con la rivolta del popolo.