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venerdì 2 dicembre 2011

Pirandello: La trappola, Il treno ha fischiato

La trappola
C'è un pensiero sottinteso che crea una tensione nel racconto; si percepisce un qualcosa di oscuro. Il personaggio è intrappolato in una situazione in cui è infelice e non accetta la sua condizione. È presente l'idea di vita e di forma nel senso negativo: la prima forma che prendiamo è quando si nasce. La trappola in cui siamo finiti esiste perché esistiamo: quando siamo in un luogo non possiamo essere in un altro. Il personaggio prova a uscire dalla trappola cambiando aspetto o non mantenendo una coerenza nello spirito. Si passa a criticare la generazione di una nuova vita in quanto tale poiché i due genitori mettono in trappola il nascituro che è felice finché è giovane. L'immagine finale del padre è il risultato finale della trappola in cui il corpo è completamente consumato.

Il treno ha fischiato
La situazione all'inizio sembra comica poi dalla metà del racconto parte l'indagine per svelare le motivazioni di questa reazione. Anche nella narrazione si vive l'esperienza di Belluca di oppressione in quanto c'è un'ampia parte di descrizione di luoghi chiusi poi nel finale tutto si spiega e lo scenario si apre. L'avvertimento del contrario è il fatto che Belluca sembra sia impazzito, quando in realtà ha semplicemente scoperto il mondo. L'indagine è svolta da un vicino di casa che si presenta verso la metà del racconto; una situazione per essere capita deve essere osservata da tutti i lati possibili, specialmente quelli vicini. Serve una persona che conosca il soggetto per capire le sue possibili "pazzie".

Federico Tavan: il diverso normale

Federico Tavan
Poeta contemporaneo, è sempre vissuto in Friuli e scrivere in friulano. Pubblica soprattutto attraverso l'associazione Menocchio (a Montereale, in Valcellina). Menocchio Scandella era un mugnaio del 1500 che fece notizia per una sua teoria cosmologica che gli costò un processo davanti all'inquisizione e finì al rogo. Carlo Ginzburg (storico del 1900) trovò le notizie di questo processo, rimase affascinato e scrisse un libro su questo personaggio, una ricerca sulla biografia di Menocchio: "Il formaggio e i vermi".
Tavan nasce ad Andrèis e vive tuttora lì; fin da giovane ha problemi mentali con varie reclusioni in manicomio. Ha cominciato a scrivere diventando un poeta marginale ma di livello notevole.
Catordes ans (Quattordici anni): Espressione fulminante di un bisogno necessario di vivere la vita, di fare cose pazze; un piccolo ambiente ma un'esplosione di desiderio.
Maledeta chê volta (Maledetta quella volta): Maledice quando ha cominciato scrivere poiché scrive perché non sta bene con se stesso.
Film: Ci si distrae un attimo nella vita che si è già cambiato il proprio film che si stava vivendo. È una riflessione sui problemi della sua malattia che gli provoca visioni e illusioni.
Ho dato calci: La sofferenza gli dà alla testa: non può mutare la sua condizione; si nota una certa consapevolezza del proprio stato.
Indavour Indenant In banda (Dietro Davanti In parte): Lui sceglie di stare in parte rispetto al flusso della vita degli altri che passa inesorabile; lui può stare da parte senza che gli altri ne siano influenzati.
Fèrmete (Fermati): Tutto è più elementare di come noi lo complichiamo.
Penseir pa' la fin da'l an (Pensiero per l'ultimo giorno dell'anno): Perché bisogna fissare un determinato momento? La vita è un fiume che nel suo corso porta avanti i sassi senza farsi domande.
Cê prôvi (Cosa provano): Il poeta si chiede cosa provano le persone normali nelle varie azioni della vita; in quanto normali proveranno le cose in modo diverso, normale.
Poeta: È un cane che abbaia e non morde (un cocker da salotto), sempre con la rima giusta.
Letera ai biei e sans (Lettera ai belli e sani): ciò che si sperava nel 2000 non è arrivato; visto che ciò che doveva fare è già stato fatto e ciò che doveva dire è già stato detto, Tavan parlerà dei matti; i matti sono altro, sono qualcosa al di fuori di se stessi. La normalità che noi consideriamo scontata non è così solida.
Genocidio: I matti spariscono a colpi di psicofarmaci, l'unico che resiste è lui.
Fadîa (Fatica): È faticoso portare gli altri a vedere la condizione di diversità in cui vive; non si capisce dalla scuola perché si è matti; il suo modo di vivere non fa male a nessuno, non impedisce a nessuno di vivere la propria vita.
Pal gno ben (Per il mio bene): quando morirà, quelli attorno faranno finta che quello sia lui.
La Nâf spaziâl: racconto simile a "La sentinella" (racconto fantascientifico di Fredrick Brown); gli umani sono come gli alieni.

Elsa Morante: la felicità nella società moderna

Elsa Morante
Il mondo salvato dai ragazzini (1968)
C'è una vena di particolare polemica nei confronti della società. Il libro è organizzato in modo strano: storie teatrali, poesie, racconti.
I Felici Pochi e gli Infelici Molti (F.P. - I.M.)
La felicità non esiste e quindi se qualcuno è felice appare strano e quindi molte volte viene perseguitato. Pone alcuni nomi come esempio: Spinoza, Gramsci, Giordano Bruno, Mozart, Giovanna d'arco, Giovanni Bellini, Platone, Rembrandt. Essere felici vuol dire essere emarginati, esclusi dalla società. La condizione felice non si basa sui desideri o sui fini delle azioni ma è completamente libera; gli altri sono in una condizione di servilismo che è odiosa. Per i felici non ha senso trovare un senso della vita poiché il finalismo è una sovrastruttura posta dalla società.

lunedì 28 novembre 2011

Orazio: Satire, L'incontentabilità umana

Satire, L'incontentabilità umana (1,1-12,106-119)
Orazio vuole dare l'impressione di improvvisare nella sua scrittura ma alle spalle c'è un ampio "Labor lime".
Tutti nel mondo si lamentano, ma se tutti avessero ciò che vogliono si lamenterebbero lo stesso. "Est modus in rebus": ci vuole misura in tutte le cose; la vita deve restare entro determinati limiti. Ognuno è invidioso di altre condizioni che crede siano migliori ma arrivato a quelle vede sempre solamente i lati negativi della situazione.

Introduzione ad Orazio: vita, temi e opere

Compie un tentativo di vita epicurea anche nella scrittura; non filosoficamente come Lucrezio ma con tono più leggero. La sua poesia parla della saggezza in modo umano, semplice. Parla spesso del suo passato, in questo modo si hanno molte informazioni sulla sua biografia.
Nasce nel 65 a.C. a Venosa (nella zona della Lucania, una colonia romana); figlio di un liberto. Ha un buon rapporto con suo padre che capisce le potenzialità del figlio e molla le sue attività per portarlo nelle migliori scuole che poteva permettersi a Roma formandogli in questo modo un'ottima cultura. Orazio ammira molto il padre e nei suoi scritti dimentica la famiglia restante. Finiti gli studi completa i vari master dell'epoca ad Atene. Morto Cesare lui è a favore dei repubblicani (Bruto), entra nell'esercito ma nella battaglia di Filippi molla le armi e scappa. In futuro poi entrerà nella corte di Augusto (che lo stima molto ma lo prende in giro chiamandolo "il repubblicano"). Tornato a Roma dopo l'esperienza militare conosce Mecenate che lo osserva per un po' di mesi e poi lo invita nel suo circolo di poeti. Cerca di stare lontano dalla città: Mecenate quindi gli regala una villa fuori Roma dove Orazio cercherà di andare ad abitare il più possibile.
Produzione
La prima fase della sua produzione sono gli Epodi, testi in cui prende posizione durante le guerre civili. Arrivata l'età di Augusto si dedica alle Satire (testi in tono molto garbato su temi comuni, le contraddizioni sono su azioni anche banali) e alla poesia lirica; della poesia si ricordano "Le Odi": raccolta di tutte le sue poesie con metriche diverse. Le Satire sono dei discorsi, delle chiaccherate, "Sermones"; nelle poesie invece usa un tono più alto. Le "Epistolae" riprendono la tecnica più leggera delle Satire: la più importante è l' "Ars poetica" dove spiega come deve essere la poesia. Nelle odi ci sono inni ad Augusto che però non fanno propaganda diretta ma parlano dei suoi temi classici: saggezza, tranquillità dell'animo, giusto mezzo. Il Carmen Seculare è una poesia ufficiale che scriveva il più grande poeta del momento (in onore ad una festività religiosa che avveniva una volta ogni 100 anni): il tema era religioso e si inneggiava alla grandezza di Roma. Orazio è insignito di quest'onore e quest'opera può essere considerata l'unica opera di vera propaganda scritta da Orazio. Orazio morirà pochi mesi dopo la morte di Mecenate.

Il teatro di Pirandello

Pirandello si trova in un contesto molto ripetitivo nel teatro; lui affronta i suoi soliti temi come quello dell'identità di una persona.
Enrico Quarto
Sembra un dramma in costume ma in realtà la storia è contemporanea al pubblico, la vicenda inizia 20 anni prima ad una festa in maschera. L'uomo che impersona Enrico IV ha un incidente a cavallo e impazzisce credendo di essere Enrico IV veramente. I suoi amici allora tengono il gioco e continuano la finzione. La storia dell'opera comincia 20 anni dopo questo fatto quando un medico propone uno shock per far rinsavire il protagonista (lo shock consisteva nel far vedere una foto della sua vecchia amata e far uscire la stessa da quella foto vestita nello stesso modo). Lo shock viene provocato ma viene rivelato anche che lui è rinsavito da tempo: una mattina si era svegliato e aveva capito cosa stava accadendo; a quel punto però non poteva far altro se non continuare la finzione.
Così è se vi pare
Storia in cui vengono confutate più narrazioni di un fatto portato a processo (un funzionario era stato mandato in periferia e quelli del villaggio vedendo la moglie sempre segregata in casa avevano pensato di portarlo in tribunale); ogni storia ha la sua logica ma contraddice la precedente; alla fine la moglie viene chiamata a testimoniare e con la frase "io sono colei che credete" finisce il dramma.
Sei personaggi in cerca d'autore
Non c'è scenografia, sulla scena arrivano attori che interpretano altri attori che provano un'altra commedia di Pirandello; ad un certo punto entrano dei personaggi in scena che chiedono agli attori che stanno provando di interpretare la loro storia per tornare a vivere (il loro autore aveva progettato una storia che poi non aveva più concluso e loro erano rimasti a metà della loro esistenza). I personaggi convincono gli attori ma non sono contenti della loro prestazione e alla fine rappresentano loro stessi la loro storia che il loro autore non aveva voluto completare. Questa rappresentazione non riscosse un buon risultato all'inizio, poichè il pubblico non riusciva a capirla.
L'uomo dal fiore in bocca
Opera in atto unico nata da un dialogo tra 2 personaggi. L'atto comincia con l'avventore che parla delle sue vicende ma con l'andare avanti della recitazione diventa sempre più un monologo del protagonista. Il protagonista cerca di alienarsi dalla sua forma e di osservare lo scorrere delle cose che prima si perdeva poiché era all'interno di questo scorrere. La vita perde di ogni significato per come la intendiamo noi (una maschera, una forma) con l'avvicinarsi della morte soprattutto quando viene diagnosticata e pone un termine preciso in giorni o in mesi.

Risorgimento: la seconda guerra d'indipendenza e l'unità

Napoleone III scende in guerra contro l'Austria vincendo a Magenta, San Martino, Solferino. Perché quindi si interrompe? Non doveva inimicarsi i clericali francesi che facevano riferimento al Papa (un'unificazione italiana avrebbe portato alla sparizione dello Stato della Chiesa) aveva paura di un attacco della Prussia (la Francia si stava allargando troppo); il controllo dell'Italia non andava nella direzione sperata: le insurrezioni in Toscana ed Emilia guidate per lo più dalla "Società Nazionale" stavano facendo allargare troppo l'influenza del Piemonte. La Società Nazionale era un'organizzazione con presidente Manin, con vice Garibaldi che aveva come motto: "Italia e Vittorio Emanuele II"; poteva vantare sostenitori del calibro di Cavour.
Mazzini in questo periodo invece fonda a Ginevra il "Partito d'azione" il primo partito europeo come organo di battaglia dei democratici; sosterrà i 1000 di Garibaldi.
I governi provvisori in Emilia e Toscana chiedono l'annessione al Piemonte che manda dei commissari per valutare la questione; a questo punto Napoleone interrompe tutto e i patti di Plombieres vengono mantenuti in modo diverso: Napoleone III concede l'annessione di Emilia e Toscana in cambio di Nizza e Savoia. Questo successo si ha anche grazie alla collaborazione tra moderati e democratici nelle zone che dovevano annettersi. Il Papa a questo punto scomunica chi ha occupato il suo Stato (parte dell'Emilia annessa faceva parte dello stato della chiesa).
Spedizione di Sapri (ultima esperienza mazziniana, nel Cilento)
Iniziativa del democratico Carlo Pisacane che sosteneva che il socialismo in Italia doveva partire dai contadini senza aspettare la borghesia. I contadini però vedendo sbarcare gli uomini di Pisacane li prendono per briganti e li consegnano alle autorità borboniche facendo finire prematuramente quest'esperienza.
Spedizione dei 1000
La spedizione parte tra il 5 e il 6 maggio del 1860 da Quarto; arrivati in Sicilia occupano la regione aiutati dai contadini; quando però Garibaldi dichiarerà la dittatura dell'isola a Salemi a nome di Vittorio Emanuele II l'appoggio dei contadini comincerà a diminuire. In quest'esperienza Vittorio Emanuele II è d'accordo con Garibaldi mentre Cavour rimane ostico a questa spedizione perchè potrebbe creare problemi internazionali; gli inglesi però la accettano come cuscinetto all'espansione francese. Cavour vista l'arrembante avanzata di Garibaldi fa scendere verso il regno borbonico un esercito per fermare l'avanzata garibaldina prima che arrivi a Roma. Incontro a Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II che con il famoso "obbedisco" cede alla monarchia.
Il 7 marzo del 1861 si riunisce il primo parlamento nazionale a Torino: "Per grazia di Dio e volontà della nazione" Vittorio Emanuele è proclamato re d'Italia. Lo statuto Albertino diventa lo statuto d'Italia: i funzionari sono tutti piemontesi e liguri: in questo periodo vi è anche un forte brigantaggio sostenuto soprattutto dal papato e dai Borbone. Questa emigrazione dei funzionari provoca una piemontizzazione della penisola. Fuori dall'unione italiana rimase solo il Lazio (ciò che era rimasto dello Stato della Chiesa) e il nord-est.

Positivismo: il mondo nelle proprie mani

La natura si esprime in modo uniforme; le leggi fisico-naturali hanno l'aspetto principale della causalità. La necessità tra gli eventi serve a prevedere quindi a prevenire. La psicologia moderna e gli studi giuridici cominciano ad usare questo metodo positivista; la letteratura viene investita da queste idee pretendendo di fotografare la realtà in maniera oggettiva. Nasce una necessità nella vita sociale giuridica: una persona difficilmente può scostarsi dal contesto in cui cresce e vive. L'uomo perde la libertà poiché i suoi dati (esami del sangue, misure del cranio,...) sono matematici e non violabili: non è previsto l'imprevedibile. Tutto può essere risolto dagli scienziati, siano essi astronomi o sociologi o psicologi. Il positivismo è stato messo in crisi nei fatti dalla prima guerra mondiale poiché si è visto il lato oscuro dell'avanzamento della tecnica.
Nel 1800 non erano tutti positivisti ma era la mentalità comune a prevalere; l'antropologia era favorita dai grandi imperi. In Italia il positivismo ha portato al verismo; c'erano però anche neo-idealisti tipo Benedetto Croce. Sotto l'influenza del positivismo nel 1859 e nel 1866 ci furono due importanti riforme dell'istruzione in Italia. Nel 1859 le elementari diventarono obbligatorie per almeno due anni; nel 1866 diventarono obbligatorie per quattro anni e vennero introdotte per la prima volta le materie scientifiche oltre a quelle umanistiche già presenti.
Il padre del razzismo è un francese (Gobineau) che aveva costituito una gerarchia delle razze: "Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane" (1855) dove sostiene che la natura e la storia hanno formato diverse razze umane.
"Origine della specie" (Charles Darwin,
1859); Darwin e Spencer sono gli esponenti inglesi dell'evoluzionismo; Spencer ha enunciato l'evoluzionismo in tutti i campi dello scibile e dell'esistente. Per Darwin c'è una lotta per la sopravvivenza che porta ad un miglioramento della natura (sopravvivenza del più forte). Darwinismo sociale: applicare alla società le teorie del più forte; gli europei sono i migliori quindi possono esportare la loro cultura anche con la forza.

Il positivismo: introduzione e pensiero di Comte

Un periodo positivo: Comte
Bisogna interrogarsi su cosa vuol dire positivo. Positivo è il reale in contrapposizione al metafisico; il positivismo guarda i fatti non alle idee. Positivo è l'utile attraverso il quale il progresso umano migliora la società; è la certezza dei dati scientifici. Positivo è la precisione nella lettura dei fenomeni; è positivo in quanto non distrugge la natura ma la organizza. Il positivismo usa il metodo scientifico di tipo galileiano.
La natura si esprime in modo uniforme; le leggi fisico-naturali hanno l'aspetto principale della causalità. La necessità tra gli eventi serve a prevedere quindi a prevenire. La psicologia moderna e gli studi giuridici cominciano ad usare questo metodo positivista; la letteratura viene investita da queste idee pretendendo di fotografare la realtà in maniera oggettiva. Nasce una necessità nella vita sociale giuridica: una persona difficilmente può scostarsi dal contesto in cui cresce e vive. L'uomo perde la libertà poiché i suoi dati (esami del sangue, misure del cranio,...) sono matematici e non violabili: non è previsto l'imprevedibile. Tutto può essere risolto dagli scienziati, siano essi astronomi o sociologi o psicologi. Il positivismo è stato messo in crisi nei fatti dalla prima guerra mondiale poiché si è visto il lato oscuro dell'avanzamento della tecnica.

Hegel: gli scritti giovanili

Opere giovanili
Scritti teologico-politici. Hegel ebbe molto successo come professore se si considera il suo numero di studenti (Schopenauer era suo rivale anche per questo poiché lui di conseguenza ne aveva pochi). La sua educazione parte del seminario di Tubinga: studia quindi molto bene teologia. La teologia è il mezzo per accedere all'assoluto nella sua prima fase di pensiero.
La ragione collega: coglie il senso della realtà. La ragione è quasi come un Dio che cerca di cogliere il tutto dall'esterno.

"Vita di Gesù"
Hegel scrive alcuni nuclei chiave del suo pensiero ma soprattutto segna il cambiamento da Kant: condivide con Kant il fatto che la morale di kantiana sia simile a quella di Gesù (morale autonoma, libera, intenzionale).
"La positività della religione cristiana"
Critica il kantismo poiché c'è un dualismo pericoloso tra ragione e natura che trasforma la morale in una forma che può avere al suo interno qualsiasi contenuto. Forma e contenuto devono invece essere legati. L'eticità (forma unita a contenuto) deve prevalere sulla moralità (prevalenza di forma). Si distanzia tra la morale formale di Kant perché è astratta; l'eticità è la sintesi tra moralità e diritto (il modello sono i greci e la "bella eticità greca").
Mette in luce come la Chiesa abbia positivizzato, dogmatizzato la legge di Gesù. Per Gesù i farisei erano dei sepolcri imbiancati (dogmatici), la Chiesa di oggi è così: esteriore, dogmatica. L'annuncio di Gesù è stato tradito; la religione è stata fissata, irrigidita.
"Lo spirito del cristianesimo e il suo destino" 
È il punto d'arrivo della sua riflessione: il destino della religione è di essere superata dalla filosofia. La ragione dialettica è la via: no intelletto ma pura razionalità. Questo testimonia la sua evoluzione dalla fiducia nella religione alla fiducia nella sola ragione. Hegel contribuisce ad un clima antisemita; analizza la società ebraica: c'è un rapporto scisso con la natura, dimostrazione ne è il racconto del diluvio universale; il rapporto con la natura è conflittuale. Il rapporto con Dio è scisso, Dio è trascendente; Dio è salvifico (salva l'uomo dai drammi soprattutto naturali). Sono scissi anche dagli altri popoli (sono il popolo eletto, privilegiato), sono ostili, conflittuali; vivono nella paura di tradire Dio: guerre contro gli infedeli. Può essere considerata la prima triade dialettica: unità nell'eticità greca (rapporto Dei-uomo-natura), gli ebrei sono l'antitesi, Gesù doveva portare alla sintesi ma è stato tradito (Gesù è sintesi tra trascendente e immanente, sovranatura e natura, infinito e infinito).