Social network

Segui gli aggiornamenti sulla pagina ufficiale di Facebook  

mercoledì 23 novembre 2011

Hegel: le opere più importanti

"Fenomenologia dello spirito"; "La logica"; "Enciclopedia delle scienze filosofiche"; "Lezioni di estetica"; "Lezione di storia della filosofia"; "Lezioni di filosofia della storia"; "Lezioni di filosofia delle religioni"; "Lineamenti di filosofia del diritto".
Filosofia razionalistica: panlogismo. Sentimento romantico meno evidente che varia da scomparto a scomparto del pensiero; la filosofia della natura è la "pattumiera" del suo sistema. In Schelling apprezza l'unità, la dialettica hegeliana è frutto della sua creatività geniale.


"La costituzione della Germania"
È uno tra i testi più difficili mai scritti per le sue numerose possibili interpretazioni. La costituzione di uno Stato deve nascere dall'interno vivente dello Stato, non deve essere fatta da intellettuali a tavolino; pochi non possono scrivere qualcosa (necessariamente proveniente dall'esterno) di valido per tutti; il modello politico è quello della polis greca.

Ovidio: Tristia, L'esilio

Il dolore antico dell'esilio (Tristia, 3, vv 1-26)
Testo scritto nell'esilio sul Mar Nero; in questo particolare frammento rievoca il momento della partenza.
"Quando arriva in maniera imprevista alla mente l'immagine di quella notte in cui trascorsi le ultime ore in Roma, quando rievoco la notte nella quale lasciai tutte le cose a me care, scende ancora una lacrima. Già era quasi giunto il giorno nel quale Cesare aveva ordinato che io me ne andassi ai confini dell'estrema Italia." (a Brindisi per andare in nave sul Mar Nero; sono i confini ad essere estremi, non l'Italia). "La mia mente non era preparata a questo non c'era tempo e spazio: non sono riuscito nemmeno a preoccuparmi dei preparativi. Non ebbi la possibilità di scegliere dei servi, dei compagni o delle vesti. Non rimasi stupito diversamente da colui che colpito da un fulmine di Giove vive ed è inconsapevole della sua vita." (una persona colpita dal fulmine se sopravvive, per un breve periodo rimane incosciente; i fulmini sono il simbolo del potere oppressore). "Quando tuttavia lo stesso dolore rimosse questa nube dal mio animo e i miei sensi si riebbero, parlai per l'ultima volta mentre sono pronto per mettermi in viaggio, salutai i miei amici i quali da molti che erano ne rimasero solo un paio. La moglie che mi amava e piangente mi abbracciava, piangeva incessantemente lacrime immeritate che assomigliavano ad una pioggia sulle sue guance. La figlia era sulle coste libiche e non poteva essere informata delle mie condizioni. Dovunque guardassi risuonava il lutto e dentro la casa c'era l'aspetto di un funerale non silenzioso. Le donne e gli uomini piangevano come al mio funerale e ad ogni angolo della casa c'erano lacrime. Se è lecito servirsi di grandi similitudini per cose piccole, Troia aveva questo aspetto quando è stata conquistata."
La famiglia dentro la casa sono i servi di Ovidio.

domenica 20 novembre 2011

Il governo d'Azeglio e Cavour in Italia

L'Italia dopo il 1848
Nel regno di Piemonte dopo lo statuto Albertino ci fu un governo d'Azeglio che ha dovuto affrontare il problema dell'indennità di guerra che il Parlamento non voleva pagare. Vittorio Emanuele II allora scioglie il Parlamento e con il proclama di Moncalieri chiede al popolo di eleggere dei moderati per pagare il debito di guerra. D'Azeglio all'ora prova ad ammodernare lo Stato: una prima legge è contro il patrimonio della Chiesa (legge Siccardi): eliminava il diritto d'asilo, il foro ecclesiastico e la mano morta. Il diritto d'asilo era l'extraterritorialità del territorio all'interno delle chiese; il foro ecclesiastico era quel tribunale che giudicava i clericali che commettevano crimini; la mano morta erano quei possedimenti appartenenti ad ecclesiastici che non erano tassati e non erano vendibili (terreni molto spesso tenuti incolti). Nel dibattito su questa legge si distingue Cavour: nel 1850 diventa ministro dell'agricoltura, delle finanze e della marina. Cavour era avviato alla carriera militare ma scelse altre strade: le sue tenute sono fondi agrari (esiste tuttora nel vercellese il fondo Cavour) che rappresentavano per i suoi contemporanei un modello. Conosce molto bene la realtà europea, fa il giornalista e fonda una rivista detta "Il Risorgimento". Pensiero di Cavour: è un liberista moderato, auspicava riforme per un progressivo miglioramento delle società, prospettava trattati commerciali con paesi europei, era a favore dell'abolizione dei dazi sul grano, era diffidente a modificare velocemente il suffragio (anche se era d'accordo in linea di massima); era anti-socialista, sostenitore del parlamentarismo (il suo governo infatti risponderà nella prassi al Parlamento e poco al Re); sulla politica era favorevole a un'esclusione dell'Austria dall'Italia per un regno dell'alta Italia compiuto dallo Stato sardo.
Nel 1852 realizzò il "Connubio": un accordo tra moderati di destra e sinistra (non esistevano i partiti) per togliere gli estremisti di una parte e dell'altra e che appoggiasse il governo. Il re lo stesso anno lo nomina capo dei ministri mentre lui ha già preparato la strada per una stabile maggioranza parlamentare. Il presidente del consiglio diventa protagonista. Il Connubio, morto Cavour, degenera nel trasformismo politico dei giorni vicini a noi; sistema del tipo clientelare. Dopo il 1848 ci fu molta emigrazione politica dagli altri Stati italiani (che avevano perso gli statuti), si parla di 20-30.000 esuli. Il governo Cavour dura circa dal 1852 al 1859 con qualche crisi all'interno. I fatti da ricordare sono: il riordino dell'esercito e della marina (costruzione e potenziamento dell'arsenale di La Spezia), il libero scambio con vantaggi per l'agricoltura, potenziamento delle ferrovie che da 8 km di rete ferroviaria arrivano a 850 km, il traforo del Frejus, il potenziamento dell'industria siderurgica e meccanica con la nascita delle industrie Ansaldo, l'istituzione di una banca per prestiti a basso interesse, la costruzione di canali per migliorare le tecniche agricole, il potenziamento del porto di Genova. Cavour era a favore di imposte dirette sui consumi e non di imposte indirette sui redditi per favorire il capitalismo nascente.
Il ministro Rattazzi (personaggio di centro sinistra che è al governo grazie al Connubbio) vuole sciogliere gli ordini di sola contemplazione e i beni vengono i camerati dallo Stato. Si arriva a una crisi detta Calabiana (dal vescovo Nazari di Calabiana); Cavour si dimette ma il re lo richiama e la legge passa con alcune modifiche. Cavour in seguito modifica il suo pensiero religioso-politico e arriva ad una formulazione: "libera Chiesa in libero Stato"; indipendenza tra Stato (laico) e Chiesa. La Chiesa deve rinunciare al suo potere temporale. Con Cavour il Piemonte arriva tra le grandi potenze europee rimanendo pur sempre con un'azione anti-austriaca.

La Russia dopo la metà del 1800

Subisce la sconfitta di Crimea in questo periodo; trattato di Parigi: la Moldavia e la Valacchia devono essere indipendenti e nel 1859 nascerà la Romania (unione delle due regioni); l'impero turco viene lasciato integro; viene chiusa la possibilità dello sbocco russo sul Mar Mediterraneo. La Russia porterà rancore contro l'Austria perché non l'aveva aiutata in questa guerra come invece aveva fatto lo zar nell'esperienza del 1848 in Ungheria. Napoleone III gioca bene il suo ruolo diplomatico a Parigi non facendo pesare troppo la sconfitta alla Russia; viene in questo modo sottolineata la potenza dell'asse anglo-francese nel Mediterraneo. Lo zar Alessandro II cede agli intellettuali compatrioti per nuove riforme. L'intellighenzia (l'insieme dei circoli intellettuali russi) era divisa in una parte filo-occidentale e una filo-slava; la prima si ispirava ai socialisti europei, la seconda confidava più nello spirito russo di comunione dei beni (Dostoevskij).
Riforme
Avviene una riforma agraria nel 1861 che elimina i servi della gleba che erano circa 20 milioni nella sola Russia, venne in questo modo concessa la possibilità di riscattare la terra da parte dei contadini: tutelavano queste transazioni i Mir (assemblee di villaggio); l'operazione però non diede grandi risultati anzi, ne approfittarono i ricchi che divennero i cosiddetti "Culachi"; per questi motivi e per altri ci furono numerose rivolte. Vengono istituite assemblee elettive provinciali e comunali (per le comunali si prende il nome di Dume) con nobili, borghesi e contadini; provvedono all'assistenza e all'istruzione locale. Viene rinnovato il sistema giudiziario con maggiore autonomia ai tribunali e con l'abolizione della tortura. Nel 1863 avviene una rivolta autonomistica in Polonia sedata nel sangue dopo un anno dallo zar anche con l'aiuto di eserciti prussiani. Si parla in questo periodo di russificazione dei paesi baltici per lo più della Finlandia e anche dell'Ucraina. Alessandro II viene ucciso da un anarchico nel 1881 e il figlio Alessandro III salito al potere toglie tutte le riforme proposte da suo padre a causa del pericolo anarchico.
Nichilismo e populismo
Il nichilismo è un atteggiamento distruttivo delle tradizioni, predica un'assoluta libertà dell'individuo (simile all'anarchismo), giustifica inoltre l'uso del terrorismo per rifondare la società.
Il populismo è la fede nel popolo in questo caso russo: si sperava in una riforma socialista senza i borghesi partendo dai collettivi agricoli; gli intellettuali dovevano essere vicini al popolo, queste idee furono ben accette dai contadini.

L'esperienza anarchica a Parigi: 1871

La comune parigina
Assemblea municipale con funzioni legislative ed esecutive; si affermano gli anarchici, i giacobini, i proudhoniani, i rivoluzionari di Blanqui (provano a far altre comuni anche nella periferia di campagna). I consiglieri sono eletti a suffragio universale e revocabili in ogni momento; i magistrati sono eletti, è presente una milizia popolare, l'istruzione di Stato (borghese) e della Chiesa viene annullata, le fabbriche appartengono a collettivi di operai. Questa esperienza durerà dal marzo al maggio del 1871 con Thiers che occuperà la capitale dei comunardi dal 21 al 28 maggio con una settimana di sangue che porterà alla resa dei comunardi. Quest'esperienza della comune riporterà la paura dei comunisti nella borghesia del 1800.