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sabato 20 agosto 2011

Introduzione all'Umanesimo e al Rinascimento

Umanesimo e Rinascimento
Umanesimo: dal '400 al '500 in parallelo con il rinascimento. Riscoperta della letteratura classica e dell'uomo come singolo. Materie umanistiche (studia humanitatis) sono gratuite e non hanno un fine pratico e quindi erano considerate superiori. Con l'umanesimo cambia la visione dell'uomo: dalla visione trascendente tra Dio e l'uomo ad una orizzontale con il mondo circostante. Questo cambiamento collega la nuova cultura a quella classica greco-romana non influenzata dal cristianesimo. La differenza con i medievali sta nell'interpretazione dei testi antichi: si inventa la filologia, che cerca di scoprire cosa voleva dire realmente l'autore.
Rinascimento: coscienza di essere in un'epoca diversa e più vicina alle radici della cultura classica, quindi l'epoca intermedia viene chiamata Medioevo. Ricerca del modello ideale della realtà (soprattutto a proposito dei comportamenti delle varie istituzioni e degli uomini nelle varie situazioni).
1453: i Turchi conquistano Costantinopoli. Gli imperatori d'oriente erano gli ultimi veri discendenti dell'impero romano. La loro disfatta sconvolse il mondo dell'epoca. L'impero inoltre tramandava i testi greci classici; in Europa quasi nessuno conosce il greco (è un limite per le traduzioni) ma abbastanza persone conoscono l'arabo. Aristotele lo conosciamo attraverso la traduzione araba. Caduta Costantinopoli i letterati greci scappano in Europa con le loro biblioteche e quindi in occidente si hanno a disposizione traduzioni dirette. Venezia è il vero collegamento con l'oriente: la Biblioteca Marciana è piena di quei manoscritti salvati dai turchi.
Altro aspetto di quel periodo sono i rapporti commerciali con le indie che i turchi impedivano. Nel Medioevo tutti erano convinti che il mondo fosse sferico quindi per aggirare l'ostacolo turco bastava andare ad occidente. La scoperta dell'America non sconvolge da subito ma solo nei decenni successivi. Il Mediterraneo perde la sua centralità e importanza e i paesi costieri atlantici si arrichiscono. L'Italia concentra la sua economia nel mercato del lusso e per circa un secolo resiste. Ma agli inizi del '600 finisce il momento favorevole e con esso il rinascimento.
1454: pace di Lodi stabilisce una tregua ed un equilibrio tra gli stati italiani (il trattato era stato promosso da Cosimo de Medici): Venezia, Milano, Firenze, Stato della Chiesa e Regno di Napoli. Nel 1492 muore Lorenzo il Magnifico e la pace si frantuma. Questo provoca nel 1494 la discesa in Italia di uno stato straniero (per la successione dinastica a Napoli); da quel momento gli stati europei si contenderanno le regioni d'Italia.
Solo a metà del 1800 l'Italia riuscirà ad unirsi in un unico stato.
La dimensione umana nei confronti di Dio è schiacciata e limitata nelle sue caratteristiche.

Paragone tra tempio e basilica paleocristiana

Confronto tra tempio e basilica
 
Tempio Basilica protocristiana
Posizione
Generalmente il tempio greco è eretto sulla sommità di una collina per la visibilità e la relazione diretta con la divinità. La chiesa invece si affaccia sulle vie o piazze di grande traffico e non viene rialzata rispetto al livello del terreno (relazione di continuità).
Volume
La cella (Naos) ha piccole dimensioni ed accessibilità ridotta. La chiesa generalmente ha grandi dimensioni in pianta perchè deve accogliere tutti i fedeli battezzati.
Aperture
La cella ha una sola apertura: di conseguenza la statua non ha illuminazione diretta dall'esterno. Con la basilica cristiana nasce un nuovo senso di spiritualità che porta ad aprire un gran numero di finestre nella parte superiore con chiaro scopo simbolico.
Decorazione
L'apparato decorativo è posizionato all'esterno della cella soprattutto nel fregio della trabeazione e del timpano. Le necessità simboliche nate con i riti cristiani fanno collocare nelle pareti interne della chiesa tutto l'apparato decorativo.
Posizione altare
L'altare viene posto all'esterno della cella perchè il sacrificio doveva essere compiuto fuori dal tempio. L'altare è posizionato all'interno dello spazio sacro e diventa il centro della liturgia cristiana e di tutti i riti connessi.

La società vista da Guicciardini

Politica e religione
28) Lavorando per la Chiesa ha ricevuto molti vantaggi personali ("Particulare": cercare di prendere vantaggi personali; concetto di Guicciardini); anche oggi c'è un concetto simile: familismo amorale, ovvero cercare di favorire la propria famiglia anche con mezzi illegali. Guicciardini sa che il clero è corrotto ma siccome ottiene un vantaggio lavora per la Chiesa.
48) L'autore afferma che le origini di uno stato sono violente; quindi in questo caso è d'accordo con Machiavelli.
92) L'autore dice che Dio non premia i buoni sulla terra ma premia i cattivi; ma non si può sapere la scelta che Dio ha per noi.

venerdì 19 agosto 2011

Introduzione all'arte paleocristiana

Arte Paleocristiana
Viene definita a partire da una parola greca (palaios) che significa "antico". E' la prima forma autonoma di espressione di una comunità religiosa e pur dipendendo dall'arte romana, sviluppa forme architettoniche nuove ed originali.
Il modello di riferimento per la basilica protocristiana è la basilica romana.

Contesto socio-politico
Dopo un lungo periodo di persecuzione, il culto cristiano viene liberalizzato attraverso l'Editto di Costantino del 313d.C. pubblicato a Milano. Grazie a questo editto i cristiani potevano organizzare i propri riti in maniera pubblica e quindi prende il via la costruzione delle grandi basiliche.

Guicciardini - gli interventi della fortuna

Nel <<buio delle cose>>
23) Se il presente è un caos, il futuro sarà anche peggio (Machiavelli invece era ottimista) poichè le nostre previsioni possono sempre essere modificate dalla fortuna (basta pensare alle considerazioni che si fanno e si sono fatte sulle nuove tecnologie, es.: "questo non avrà mai successo..."). Cercare di evitare un male futuro molte volte porta a perdere il bene presente.
30) Vengono ripresi i concetti di fortuna e virtù negando ciò che disse Machiavelli poichè viene affermato che la fortuna ha la quasi totalità del controllo.
207) Le previsioni degli astrologi sono vere come quelle di qualsiasi altra persona, anche dette a caso; all'epoca l'astrologia era molto presa sul serio.
125) I filosofi dicono pazzie poichè gli uomini brancolano nel buio; le indagini dei filosofi servono più che altro a tenere svegli i neuroni, non ad altro.

L'analisi di una situazione secondo Guicciardini

Un mondo senza &lt;&lt;regole&gt;&gt;
6) Non possono esistere modelli ideali poichè le cose del mondo sono piene di eccezioni; quindi per scegliere bisogna usare la propria discrezione (espressione già usata da Castiglione).
110) In questo "Ricordo" se la prende con Machiavelli che prendeva sempre d'esempio le tecniche dei romani antichi; infatti nel 1500 non ci sono governi simili a quelli romani quindi bisognerebbe cambiarli ma, sarebbe volere che un asino corra come un cavallo.
155) Tutti diciamo che per giudicare bene bisogna conoscere a fondo la situazione; ma se uno non è molto forte nel giudizio forse è meglio conoscere superficialmente poichè i particolari possono creare confusione.

giovedì 18 agosto 2011

Introduzione a Francesco Guicciardini

Francesco Guicciardini
Autore quasi coetaneo di Machiavelli; appartiene ad una famiglia nobile fiorentina. Collabora molto con lo Stato della Chiesa fino al 1527 (sacco di Roma), poi si ritira a Firenze e si dedica alla scrittura. Scrive la "Storia d'Italia" (dalla discesa di Carlo VIII al sacco di Roma) ma in particolare scrive i "Ricordi" (che non sono memorie ma consigli, pareri che i consiglieri davano ai re quando erano consultati). Per Guicciardini non si può definire un ideale perchè le cose mutano e la fortuna ha una grossa influenza nella vita politica; bisogna essere capaci di fare la scelta giusta nelle varie situazioni. Nel libro "Ricordi" i vari suggerimenti non hanno un filo conduttore tematico. E' un trattatista che nega i trattati.

Alessandro Manzoni - 5 Maggio

Il "5 maggio"
Riflessione sul potere e sull'umanità degli individui che viene corrotta da esso. Circolerà manoscritta perchè vietata dalla censura austriaca.
Il personaggio di Napoleone è visto come uno al di fuori della storia, ha dimostrato cosa è possibile fare con le sue abilità in una rivoluzione. E' un personaggio che 50 anni prima non avrebbe potuto fare ciò; diventa un modello per i giovani dell'epoca: una persona con qualità pèuò andare dovunque. Il mondo è attonitocome il suo corpo; è stato un grande personaggio ma molto cruento. Finchè Napoleone è al potere viene osannato, quando muore diventa l'infame criminale di guerra ; i giornali dell'epoca stessi lo encomiavano per servilismo. Manzoni non si sente servo e vuole fare un canto imparziale; elenca i luoghi conquistati dall'imperatore in modo sintetico. Avere fatto ciò, fu vera gloria? I contemporanei non riescono a dirlo. Napoleone ha provato tutto: gli onori e la polvere. Napoleone è il perno tra due secoli poichè ha esportato il nazionalismo. Sparisce sconfitto e comincia a conoscere la sua umanità; è travolto dai suoi ricordi. La caduta porta Napoleone ad affrontare una difficile prova come individuo.

mercoledì 17 agosto 2011

Alessandro Manzoni - il finale dell'Adelchi

Sparsa le trecce morbide (vv 85-120) - canto IV
E' un coro subito seguente alla morte di Ermenegarda; permette un momento di pausa e riflessione su ciò che è accaduto. Il testo si rivolge a lei spiegando cosa è accaduto: lei è passata da oppressore a oppressa. Il suo destino è lo stesso di tante altre donne oppresse dai longobardi; la sua sventura è provvidenziale perchè toglie le possibili colpe rendendola umile. Per liberarsi dalle colpe del potere bisogna essere umili.
<<Non resta che far torto, o patirlo>>: la morte di Adelchi (vv 338-364) - canto V
Adelchi ha compreso ciò che ha vissuto solo in punto di morte; dice al padre di non rimpiangere il regno poichè il potere è male. Gli anni in cui nessuno piangerà per causa del re, saranno anni felici; ogni opera del re è colpevole e opprimente. Dal potere non può venire nulla di buono. Prima o poi tutti muoiono e quindi anche i potenti non potranno far nulla contro la morte. L'unico modo per riscattarsi dal potere è perderlo.

Alessandro Manzoni - Adelchi

I personaggi prima erano al potere, poi traditi da esso scoprono che i potenti sfruttano semplicemente gli altri. Manzoni arriverà a parlare a questo punto degli umili che subiscono il potere.
Adelchi
Adelchi è il fratello di Ermenegarda che ha sposato Carlo Magno. I franchi vengono chiamati dal papa contro i longobardi; Carlo ripudia la moglie e scende in Italia. Ci sono 2 finali: Ermenegarda si ritira in un convento e, saputo del matrimonio di Carlo con un'altra, muore di dispiacere; Adelchi viene gravemente ferito e muore con la consapevolezza della fine dei Longobardi, il suo popolo.

martedì 16 agosto 2011

Alessandro Manzoni - Il Conte di Carmagnola

Il potere agisce in modo sbagliato in quanto la malvagità è insita in esso stesso.
Il conte di Carmagnola
Il protagonista è un capitano di ventura che viene accusato ingiustamente di tradimento dai nobili veneziani che gli tendono una trappola, lo processano e lo giustiziano. Un suo amico che è un senatore veneziano è preso tra due fuochi: alla fine cede al potere con molta sofferenza. Dopo questo tradimento di amicizia pronuncia un lungo monologo nel 4° atto.
 

Il soliloquio di Marco
Subito all'inizio ci sono una serie di domande che presentano una situazione di tensione; si rende conto di essere un vile. La colpa che ha commesso è irreversibile; per Manzoni però il male è sempre qualcosa di personale e non di collettivo. Si vede in pieno lo spirito giansenista dell'autore che imputa la responsabilità delle colpe ai singoli che hanno sempre la possibilità di scegliere (quasi sempre). Marco non cerca giustificazioni, anzi si (auto)fustiga. Gli altri senatori lo hanno costretto e lui ha ceduto al potere opprimente di chi comanda. Aveva due cose buone: la virtù e un amico; alla fine però le ha perse entrambe.

La letteratura come rimedio per la società

La letteratura ha la funzione di migliorare il mondo e le persone; si vede la radice illuminista dell'autore con l'intervento letterario nella vita civile.
 

La funzione civile della letteratura
Lettera ad un suo amico parigino.
Bisogna meditare com'è il mondo e come dovrebbe essere; bisogna cercare almeno di migliorare la società per quello che si può. Le migliori opere nascono da questa riflessione. Il sommo uomo è Parini. Si rende conto della situazione italiana in cui l'analfabetismo ha posto una grande distanza tra lingua scritta (letteratura) e parlata (dialetto). Lo scrivere in una lingua che non è della popolazione e quindi non è parlata, non incide veramente sui comportamenti. Parini, ad esempio, ha migliorato le poche persone che lo leggevano ma questi erano già intellettuali e ne avevano poco bisogno. Certo erano verità quelle di Parini e quindi erano cose buone e giuste.
 

Manzoni con la sua opera letteraria cerca di dare un esempio di come scrivere per incidere l'animo umano attraverso la scrittura di verità; da ricordare che lui era cresciuto in un ambiente neoclassico.

lunedì 15 agosto 2011

Alessandro Manzoni - In morte di Carlo Imbonati

A. Manzoni - Il Santo Vero: In morte di Carlo Imbonati
E' un dialogo tra Alessandro e Carlo: Carlo gli dice cosa fare per diventare poeta. I sentimenti devono essere capiti ed interpretati; la tua attività deve essere solo quella. Non agire male, conosci il mondo ma non farti mai servo. Non avere tregua con i vili, non tradire mai la verità. Manzoni è un giansenista ovvero un cattolico ispirato al protestantesimo (agli schemi). Non si fa letteratura per divertimento.

Informazioni a proposito di Alessandro Manzoni

Alessandro Manzoni
Nasce nel 1785; nipote di Cesare Beccaria da parte di figlia che si sposa con il padre di Manzoni dopo una relazione con un figlio di Verri, in seguito fuggirà a Parigi. Alessandro all'inizio scrive in modo anti-clericale; riesce ad andare a vivere a Parigi con la madre. Conosce Carlo Imbonati compagno della madre. Conosce Enrichetta Blondel che era calvinista: si sposeranno solo quando entrambi si convertiranno al cattolicesimo. Manzoni ha molti soldi, possiede un palazzo in centro a Milano. E' un personaggio difficile e negli ultimi trent'anni si occupa di saggistica, molto meno interessante per il pubblico. Scrive 2 tragedie: "Conte di Carmagnola" e "Adelchi". Scrive inoltre il primo o quanto meno il più importante tra i primi romanzi italiani: "I promessi sposi". La lingua è quella parlata: ha determinato la lingua con cui scriviamo oggi.
Vita triste con diversi lutti; depresso, nevrotico, pieno di manie (tipo fobia delle pozzanghere).

domenica 14 agosto 2011

La rievocazione del passato nel romanticismo italiano

Tema: rievocazione del passato, specialmente medioevo poichè era un'epoca in cui c'era meno civiltà e quindi corruzione degli animi.

Tommaso Grossi
Nato nel 1790 a Milano non ebbe un grande successo.
Ildegonda
Piccolo poema che parla di una fanciulla perseguitata; alla fine muoiono tutti. Stile tranquillo, narrazione per un tipo di pubblico nuovo, piccolo borghese. I romanzi vengono scritti in maggior parte per donne; Grossi scrive una storia da romanzo però in versi per rivalutarla (le donne svalutavano il romanzo in quanto erano un pubblico poco colto).


Giovanni Prati - Il tormento interiore di Edmenegarda
Storia d'amore ambientata in epoca contemporanea ai lettori; è una storia a tre in cui sono protagonisti i rimorsi di lei. La protagonista si chiede la validità del sentimento che prova. Alla fine ritornerà dal marito.


Giovanni Berchet - L'esule italiano sogna il giuramento di Pontida
Finalità patriottica rievocando la battaglia di Legnano. C'è bidogno di inventarsi una tradizione gloriosa per unificare l'Italia: Legnano è l'origine del patriottismo italiano secondo Berchet. Il passato viene letto in funzione del presente.

Il romanticismo dialettale: Gioacchino Belli

Gioacchino Belli
Funzionario dello Stato della Chiesa nato nel 1791; comincia a scrivere sonetti di notte prima in forma classica poi in dialetto romanesco. Tiene segrete le sue opere (sonetti); diventa capo della censura immedesimandosi nella parte (fa molte storie anche a Verdi). Pian piano comincia anche a smettere di scrivere i sonetti dopo averne scritti circa 2500.
Introduzione ai sonetti
Vuole lasciare un ricordo del modo di pensare della plebe romana molto variegata; hanno una tradizione plurisecolare. I plebei non avendo cultura sono interessanti poichè non sono stati intaccati dalla civiltà; ogni plebeo è diverso dall'altro poichè non sono stati standardizzati dall'omogeneizzazione della civiltà. Bisogna cercare di scrivere realisticamente la vita di quella gente.

Chi vva la notte, va a la morte
L'immagine è di un nobile che passa con indifferenza accanto ad un uomo in difficoltà in strada; in quanto nobile non si abbassa ad aiutare uno inferiore a lui.


E cciò li tistimoni
I plebei di Roma sono abituati alla sfarzosità papale. Il papa tra le vie dà qualche benedizione distrattamente e i pellegrini ne rimangono affascinati.

Er caffettiere filosofo
Il caffettiere sta macinando il caffè e intanto pensa le sue considerazioni sulla vita. Gli uomini sono come i chicchi di caffè che prima o poi vengono macinati e vanno verso la morte senza rendersene conto.