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giovedì 10 novembre 2011

Schelling: il rapporto natura - spirito

L'assoluto e la filosofia della natura
Fichte ha detto che il principio è l'Io attraverso la sua attività etica. Per Schelling il principio sono soggettività e oggettività unite (simile alle idee di Spinoza); l'assoluto è spirito con natura: unità / attività / identità indifferenziata di natura e spirito (Hegel invece parlerà di unità differenziata). Sono come un polo positivo e negativo che si elidono a vicenda. L'assoluto si esprime nella natura tanto quanto si esprime nello spirito; la natura è spirito invisibile / pietrificato / dormiente; lo spirito deve tornare alla natura. L'attività teoretica non è in grado di cogliere l'assoluto. L'arte quindi diventa la strada per trovare l'assoluto in quanto unione equilibrata di materia e spirito. La prima vera fase è la filosofia della natura: anche la natura si sviluppa attraverso quella dialettica attribuita all'Io da Fichte; la natura si risolve nello spirito. Già nella natura minerale c'è dello spirito (forze magnetiche) in forma diversa ma non per questo inferiore. L'obiettivo è ricavare lo spirito dalla natura; la natura ha al suo interno lo spirito. Schelling non spiega la natura in modo meccanico o finalista tradizionale (teoria creazionista) ma la spiega in modo organicistico e finalista immanente (nessun intervento esterno). L'universo non è una miracolosa collisione di atomi; la natura è un organismo che organizza se stesso. Lo spirito all'interno è inconscio: anima del mondo. L'Io si dualizza, la natura si polarizza: attrazione e repulsione. La natura agisce attraverso forze opposte. Le 3 manifestazioni sono magnetismo, elettricità e chimismo; il magnetismo esprime la coesione grazie alla quale le varie parti dell'universo gravitano le urne verso le altre; l'elettricità esprime quella polarità dialettica che fa del mondo la sede di un'opposizione di forze di segno contrario; il chimismo esprime quella incessante metamorfosi dei corpi che fa dell'universo una grande fucina in cui si fabbricano per sintesi le più svariate realtà. Nel mondo organico queste tre manifestazioni hanno i loro paralleli: sensibilità, irritabilità, riproduzione. La natura ha una storia/sviluppo in quanto ha spirito; Schelling si impegna a ricostruirla. Ci sono 3 potenze attraverso le quali la natura si è espressa: mondo inorganico, luce, mondo organico (nella quale abbiamo il preannuncio aurorale dell'autocoscienza). C'è un progressivo smaterializzarsi della natura; si va verso una spiritualizzazione. La natura è un'odissea dello spirito, è la preistoria dello spirito. Lo spirito una volta emerso dovrà tornare alla natura (errore dei moderni di basarsi solo sulla teoretica).

Schelling: Introduzione al pensiero

Schelling
Esponente della corrente dell'idealismo etico; autore caratterizzato da una produzione molto estesa, per diversi anni è rettore di università. Ha stretti legami con vari poeti romantici quali Holderlin, Novalis, i fratelli Schlegel (avrà una relazione con la moglie di uno dei due). È stato oscurato dall'astro di Hegel che però muore prima e Schelling così ha altro spazio. La sua seconda fase post idealista è molto studiata in età contemporanea (studio sull'inconscio) soprattutto per la teosofia (il male coesiste con il bene in Dio) e la filosofia della mitologia. Ha avuto successo nel romanticismo artistico (si avvicina alle idee di Schlegel). Sembra aver anticipato le teorie dell'evoluzione: la natura è un'odissea dello spirito che porta a gradi ad una evoluzione dello spirito. Cerca di inserire le nuove teorie sull'elettromagnetismo nella sua dialettica (la natura con le nuove conoscenze scientifiche diventa polare con contrapposizioni). La sua teoria teosofica influisce molto sulla visione di Steiner: legame uomo-natura che viene da tradizione goethiana.

Fasi del pensiero di Schelling
  1. L'iniziale momento "fichtiano" (1795-1796).
  2. La fase della "filosofia della natura" (1797-1799).
  3. Il periodo dell'idealismo trascendentale (1800).
  4. Lo stadio della "filosofia dell'identità" (1801-1805).
  5. Il periodo "teosofico" e della "filosofia della libertà" (1804-1811).
  6. La fase della "filosofia positiva" e della "filosofia della religione" (1815-1854).

lunedì 7 novembre 2011

Pirandello: i tre romanzi e l'umorismo

Pirandello progetta di scrivere 365 racconti nella raccolta "novelle per un anno"; ogni singolo racconto veniva pubblicato sui giornali che dopo una serie di 15 anche in piccole raccolte da appunto 15 racconti. Si ferma però alla raccolta numero 15 dopo aver scritto 225 racconti; diverse commedie o opere teatrali derivano dai racconti: le novelle sono un calderone per la produzione successiva.

3 romanzi
"Quaderni di Serafino Gubbio operatore". In questo romanzo il protagonista parla del suo lavoro (uomo che gira la manovella); l'individuo è ridotto ad un meccanismo. Pirandello conosceva bene il mondo del cinema poiché molte sue opere furono trasposte in lungometraggi ancora quando era vivo.
"Il fu Mattia Pascal". Mattia è un giovane di famiglia benestante in fallimento; si sposa ma il matrimonio è poco fortunato (suocera come una strega, bambina morta pochi anni dopo la nascita). Scappa di casa e va a Montecarlo; dai pochi spiccioli che aveva riesce a vincerne molti e progetta di tornare a casa. Nel viaggio di ritorno scopre dai giornali che quelli del suo paese lo credevano morto. Lui ora è libero: si stabilisce a Roma ma comincia a rendersi conto che per la società lui è morto. Si innamora di una ragazza ma non può far nulla poiché è civilmente morto. Decide quindi di tornare a casa facendo finta di buttarsi sul Tevere (seconda morte finta per lasciare la società romana). Scopre che sua moglie nel frattempo si è risposata con un suo vecchio rivale; decide allora di lasciar stare e si trova un impiego per sopravvivere ed aspettare la sua "terza e definitiva morte".
"Uno, nessuno, centomila". Ultimo romanzo a cui ha lavorato moltissimo e in cui riepiloga i temi da lui affrontati. Il protagonista Vitangelo Moscarda è figlio di un "banchiere" (usuraio). Il padre è morto e Vitangelo lascia il lavoro paterno ai soci; il personaggio è caratterizzato da continue paranoie (fin dall'inizio con la storia del naso pendente) che porteranno alla rovina interna del protagonista. Prende un'iniziativa che nessuno capisce: fa sfrattare una persona abusiva nel suo giardino e gli regala una casa con atto notarile. Ciò per far sì che gli altri mettano in discussione la loro visione di Vitangelo. La gente però pensa che lui sia semplicemente pazzo; i fatti esteriori sono semplici e lineari, la vera complessità della storia sta nelle sue paranoie. La trama è solo un pretesto per indagare le paranoie del protagonista. 

L'umorismo
Pirandello nel saggio sull'umorismo spiega che la comicità di una situazione sta nella diversità di ruolo che un personaggio ha rispetto alla normalità. Questo secondo Pirandello è l'avvertimento del contrario che però molte volte ha una fase ulteriore. Bisogna domandarsi il perché, bisogna riflettere sulla situazione; bisogna capire le motivazioni. Questo è il sentimento del contrario (comicità più riflessione), l'umorismo.
Il sentimento del contrario (da la "vecchia signora")
La riflessione fa parte dell'opera: Pirandello smonta la situazione comica appositamente. L'umorismo è presente solo dopo aver effettuato la riflessione sulla situazione comica

Ovidio: l'amante è come un soldato

In armi, al servizio di Amore (Amores, 1, 9)
"Ogni amante è come un soldato e cupido ha i suoi accampamenti, Attico credimi: ogni amante è come un soldato. L'età che è utile per fare la guerra è adatta anche a Venere: è turpe un vecchio soldato come lo è l'amore vecchio. Quei comportamenti decisi che i comandanti chiedono nel soldato, gli stessi chiede la bella ragazza al suo compagno; entrambi fanno la guardia, riposano in terra, l'amante sorveglia la porta della donna, l'altro la tenda del comandante. È un dovere del soldato marciare a lungo come l'amante segue all'infinito l'amata; l'amante affronterà i monti e i fiumi raddoppiati per la pioggia, calpesterà le nevi ammassate e se si troverà a solcare i mari non terrà conto del tempo o del vento. Chi se non il soldato o l'amante sopporterà il freddo della notte o della pioggia mista a neve; uno viene mandato a spiare i nemici, l'altro sorveglierà il rivale come un nemico. Il soldato assedia le grandi città, l'amante assedia l'amica dell'amata; l'uno abbatte la città, l'altro abbatte le porte della ragazza. Spesso giovò attaccare i nemici nel sonno e sterminare un volgo inerme, in questo modo cadde il re della Tracia Rheso e voi cavalli doveste abbandonare il vostro padrone; e così anche gli amanti usano il sonno dei mariti per mettere in azione le proprie armi mentre i nemici dormono. È compito del soldato e dell'amante oltrepassare schiere di custodi e guardiani. Marte è dubbio e neanche Venere è certa; i vinti si riprendono e coloro che non si sarebbe mai immaginati vinti, cadono. Dunque a chiunque definisce l'amore come forma sciocca voglio ricordare che l'amore è sintomo d'animo forte. Il triste Achille si brucia per Briseide che gli è stata rapita; Ettore va a combattere dopo gli abbracci con Andromaca: la moglie stessa gli mette l'elmo in testa. Si racconta che il più grande dei comandanti "(Agamennone)" dopo avere visto la figlia di Priamo con le chiome sciolte rimase stupefatto; anche Marte rimase vittima del fabbro "(Vulcano marito di Venere)" e nulla fece più scalpore in cielo. Anche io ero pigro e nato per l'ozio ma l'amore per questa bella ragazza mi ha scrollato di dosso l'ozio e mi ha portato all'accampamento dell'amante. Da allora mi vedi pronto ai combattimenti notturni, chi non vuole essere pigro, ami."

domenica 6 novembre 2011

Il modernismo spagnolo con Gaudì

Modernismo in Spagna (Gaudì)
Gaudì è un architetto molto geniale ma non ha lasciato uno studio in cui portassero avanti le sue ricerche. Ha edificato solo a Barcellona principalmente. Di lui si parla di ricerca neogotica o neobarocca per le sue linee molto complesse; ma queste sono frutto della sua genialità.
Gaudì, Pedreira

La "Pedreira" ("cava di pietra"), 1905-1910. Occupa un quarto di un isolato formato dalle Ramblas; è un grande edificio a più piani. L'angolo mancante dell'isolato è sfruttato in pianta. L'edificio è come un'unica massa fluttuante modellata dall'architetto (da questo il nome, sembra un blocco di roccia modellato dalle acque nei secoli).

L'Art Nouveau a Vienna: pittura e architettura

Pittura a Vienna (Klimt, 1862-1918)
Klimt, L'abbraccio

Klimt è conosciuto per delle decorazioni parietali nel palazzo Stoclet sul tema dell'amore. Le decorazioni sono commissionate. "L'abbraccio": le due persone sono bidimensionali senza peso, sono l'occasione di una rappresentazione simbolica di ciò che stanno facendo. Lo sfondo non contestualizza ma è simile a quelli bizantini.













Architettura a Vienna (Olbrich)
Olbrich, Pallazzo della Secessione

"Palazzo della Secessione": il palazzo ha una semplice forma geometrica (prisma) con delle decorazioni esterne. Le decorazioni sono la necessità per la quale è stato fatto l'edificio. È stato costruito come sala d'esposizione dei nuovi artisti. La parte superiore è il luogo dove entra la luce; qui viene posizionata una sfera sostenuta da quattro camini che ha la funzione di autorappresentare l'edificio e la sua funzione nella città. La sfera è dorata e ornata con foglie d'acanto (quelle che si trovavano nei capitelli corinzi).

Introduzione alle caratteristiche dell'Art Nouveau

Art Nouveau (fine 1800 - inizio 1900)
Caratteri
  • Arte dell'alta classe borghese; nasce nelle grandi città; la borghesia necessita di un'arte che la rappresenti. Il potere provoca un bisogno di far vedere il nuovo status sociale.
  • La concezione dell'arte. L'arte diventa un'entità unica ed autonoma che fonde tutto: arte totale (in musica un esempio può essere Wagner). L'arte ha un'autonomia che la porterà sulla sua strada.
  • Ispirazione. Il mondo vegetale diventa l'ispiratore degli artisti; gli artisti traducevano quel mondo elaborandolo per arrivare ad una cosa più complessa che decorasse gli ambienti. Questa è la cosiddetta Belle Époque; la linea è simile a quella di Van Gogh (le nuvole della notte stellata) ma ha un significato totalmente diverso.
  • Movimento europeo con declinazioni localistiche: Modernismo in Spagna, Liberty in Italia, Secessione in Austria, Art Nouveau in Francia.

Van Gogh: la fine tragica

Vincent Van Gogh, La chiesa di Auvers

"La chiesa di Auvers" (1890): viene ritratto il coro della chiesa (la parte posteriore esterna); sembra ci sia una prospettiva a 2 punti di fuga ma invece è una libera interpretazione di Vincent. La natura non è più codificata ma è un'interpretazione soggettiva; è il punto di inizio delle avanguardie.
La depressione è forte, Vincent un giorno esce per sparare ai corvi ma cerca di suicidarsi; si spara al cuore ma non muore subito (la pallottola era stata deviata da delle costole); ritorna in casa mentre perde molto sangue e muore poco dopo secondo leggenda subito dopo l'arrivo di suo fratello avvisato dal proprietario della casa dove abitava Vincent.

La situazione europea dopo il 1848

Gli anni dal 1850 al 1870
Nel 1867 Francesco Giuseppe concede la costituzione dualista nell'impero asburgico: l'impero diventa austro-ungarico con una maggiore autonomia ungherese. Rimangono solo alcuni ministeri in comune come quello delle finanze o della guerra. L'Austria viene esclusa dalla confederazione tedesca nel 1866. Inoltre perde l'Italia e l'influenza in Germania; vi è un'accesa rivalità tra Russia e impero austroungarico per i terreni ottomani: processo di inorientamento austriaco.

La Prussia nel ventennio post 1848

Prussia
Regime autoritario con apparente costituzione che però favoriva gli Junker (proprietari terrieri dell'est): burocrati dello Stato, erano conservatori. Gli interessi erano comuni alla borghesia industriale dell'ovest che aveva le ferrovie e le estrazioni minerarie. A Federico Guglielmo III succede nel 1861 Guglielmo I che potenzia l'esercito e nomina cancelliere Otto Von Bismark uno Junker pro-assolutismo che ha a favore l'esercito e la burocrazia: cerca di contrastare il Parlamento e fa approvare il bilancio militare del suo re attraverso un decreto reale e non con una votazione del Parlamento. In questo periodo parte l'espansione, la Prussia è sul piede di guerra; ci si sta preparando al secondo Reich.
Prima fase: 1864-1865; Guerra dei ducati. Austria e Prussia contro Danimarca per tre ducati al confine con la Danimarca (Schleswig, Holstein, Lauenburg): Austria e Prussia vinsero la guerra ma i problemi nacquero nella spartizione dei terreni vinti. Si ha quindi una seconda fase con una guerra tra Austria e Prussia nel 1866 in cui partecipa anche l'Italia (che nel frattempo si era unita) a fianco della Prussia per liberare il Veneto. La Prussia vince e l'Italia si prende il Veneto nonostante un'altra pesante sconfitta a Custoza e Lissa. La guerra finisce a Sadowa con la conseguente pace di Praga in cui Prussia e Austria si dividono i territori: viene fondata la confederazione germanica del Nord in cui i quattro Stati meridionali tedeschi erano esclusi (poiché cattolici e quindi più vicini all'impero asburgico). La Prussia è a capo della prima forma di Germania che viene unificata dal confine russo a quello francese. Terza fase dell'unificazione tedesca: guerra franco-prussiana (1870-1871). Quest'ultima fase è provocata da un problema di discendenza al trono di Spagna in cui poteva salire al trono un amico dei francesi oppure un parente degli Hohenzollern; la Francia temeva di essere circondata dagli Hohenzollern. Napoleone III chiede alla Prussia di ritirare il proprio candidato al trono e il re prussiano risponde con un dispaccio molto ambiguo che non chiarifica ciò che la Prussia voleva veramente fare; Napoleone III a questo punto dichiara guerra alla Prussia nel luglio del 1870. La Francia non è pronta però a una guerra mentre la Prussia si preparava da anni; Napoleone subisce una pesante sconfitta a Sedan e in Francia scoppia la protesta: il popolo a Parigi proclama la terza Repubblica che durerà fino all'avvento di Hitler. Parigi prima di questa esperienza proverà per un breve tempo anche a fondare una Comune anarchico-comunista; in tutto questo caos l'Italia prende Roma perché gli eserciti francesi non ricevevano più ordini da Napoleone III impegnato nella disfatta di Sedan. Il governo provvisorio francese si insedia prima a Tours poi si trasferisce a Bordeaux con Leongambetta e cerca di organizzarsi contro i tedeschi ma dopo che questi hanno bombardato Parigi, il governo deve chiedere un armistizio nel gennaio del 1871. Si ha una nuova assemblea in Francia che incarica il ministro Thiers a far pace con i tedeschi: la Francia deve rinunciare all'Alsazia e alla Lorena, deve inoltre pagare una pesante indennità di guerra di 5 miliardi di franchi d'oro e oltre ciò deve pagare le truppe tedesche che rimarranno nel territorio francese a garanzia del pagamento dell'indennità. Nello stesso anno lo Stato tedesco viene dichiarato ufficialmente a Versailles con re Guglielmo I di Prussia reggente dello stato; questa volta nello Stato tedesco sono compresi anche i 4 Stati meridionali: nasce ufficialmente il secondo Reich.

Conseguenze
La potenza militare prussiana porta a un accentramento del potere europeo nella zona tedesca; in Francia nascono movimenti revanscisti che puntano alla vendetta contro la Germania; la politica di Bismark è una riaffermazione della validità della politica della forza (fonda lo Stato attraverso conquiste militari).