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domenica 18 dicembre 2011

Orazio: Odi, Inverno godi il presente

Inverno: godi il presente (Carmina 1, 9)
"Guarda come sia candido il Soratte a causa dell'alta neve e come ormai non sostengono più il peso di essa le selve affaticate e vedi come i fiumi si siano bloccati per l'acuto gelo. Dissolvi il freddo ponendo con abbondanza la legna sul fuoco e versa con più abbondanza, o Taliarco, il vino puro di quattro anni dalla Sabina. Tutto il resto lascialo agli dei, qui gli dei non appena hanno placato i venti tempestosi sul mare in burrasca nè i cipressi nè i vecchi olmi sono più agitati." Non ci si può opporre al destino o al volere degli dei; ci si accontenta di una dimensione ritirata. "Ciò che è destinato a essere domani, non domandartelo, e ciò che ti darà la sorte in giorni contalo tra guadagni, né ragazzo disprezza i dolci amori né le danze fino a quando rimane lontana da te, giovane e forte, la brontolona vecchiaia. Adesso si cerchino le piazze e il campo Marzio si cerchino i lievi sussurri durante la notte e si cerchi il gradito riso della ragazza nell'angolo più appartato e si ricerchi il pegno strappato da un dito che resiste solo per finta."

Il romanzo gotico: Mary Shelley, Frankenstein

Si può considerare il punto di partenza dell'odierno genere horror.
 

Mary Shelley: Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno
Leggenda vuole che il romanzo sia nato da un incontro di letterati che si sfidano a costruire una storia gotica.
Frankenstein è uno scienziato affascinato dal mistero della vita e decide di provare a fabbricare una creatura vivente. Ci riesce ma prende paura e scappa; la creatura erra per le terre e dopo varie peripezie reincontra il suo creatore sul Monte Bianco. La creatura accusa Frankenstein di averlo abbandonato al suo destino di solitudine che lo ha reso ostile e demonico. Frankenstein dopo un po' accetta di ascoltarlo. La creatura all'inizio non capisce perché gli umani lo evitino e cerchino di fargli male; questo comportamento lo porterà a corrispondere l'atteggiamento negativo. L'autrice spiega il suo apprendimento della lingua attraverso l'artificio: la creatura aveva imparato a leggere e parlare stando vicino ad una capanna dove un giovane stava insegnando la sua lingua ad una giovane turca; in questa capanna abitava anche un vecchio cieco a cui la creatura cerca di presentarsi e incomincia una conversazione; tornato a casa il giovane (vedente) questo cerca di ucciderlo è la creatura scappa. La vendetta della creatura si avvia con l'uccisione del nipote di Frankenstein. La creatura gli propone di fare una sua compagna che possa essere di compagnia; lo scienziato all'inizio accetta ma in seguito ha dei rimorsi e non completa il patto. Frankenstein abbandona il mostro e si sposa ma la creatura ritorna e gli ammazza la moglie. C'è un inseguimento sui ghiacci polari che culmina con la morte di Frankenstein e un monologo della creatura.

Il romanzo nel 1800

Il romanzo prende il sopravvento nella letteratura; François Rabelais, "Gargantua e Pontagruel": visione rinascimentale dell'uomo, visione corporea. Miguel de Cervantes, "Don Chisciotte". È una narrativa che si basa sull'invenzione scatenata di storie che non hanno l'obbligo di essere verosimili. Cavalcando l'onda del "Don Chisciotte" molti scrittori scrissero continuazioni della storia a cui alla fine risponderà lo stesso Cervantes con la versione ufficiale della continuazione.
Letteratura inglese: Daniel Defoe, "Robinson Crusoe"; Samuel Richardson, "Pamela, ovvero la virtù premiata" (ripreso varie volte anche in tv: "Elisa di Rivombrosa"). La società è in forte sviluppo e la gente comincia a leggere per diletto o interesse. Il romanzo deve dare un senso di realtà; l'ambiente deve essere riconoscibile; il genere deve essere chiaro e distinguibile.
Il genere gotico è molto diffuso soprattutto in Inghilterra, storie horror; genere storico con Walter Scott che ambienta nel medioevo le sue storie di assedi, tornei, amori. In Italia Manzoni è l'esponente più importante soprattutto per i suoi romanzi storici; cerca di essere più fedele possibile ai fatti storici. Nel "La colonna infame" riesuma le carte di un processo per raccontare fedelmente la storia di persecuzione ingiusta degli untori: lo scopo è la dimostrazione dell'ingiustizia subita dei condannati. In Francia ci sono i romanzieri sociali che cercano di raccontare la loro società: Honoré de Balzac scrive moltissimo e decide di raggruppare i suoi romanzi in un ciclo narrativo con i personaggi che saltano da una storia all'altra. In Balzac il denaro è un aspetto fondamentale di ogni personaggio. Standhal mostra la società dal punto di vista politico e l'influenza del sistema politico nella vita dei personaggi.
Molti autori scrivono per i giornali pubblicando le storie a puntate facendo aumentare la tiratura dei giornali; queste storie dovevano avere colpi di scena costanti per mantenere l'audience. Gli aiutanti dello scrittore erano i "negri" o "ghostwriter". Charles Dickens è un altro autore che comincia scrivere per i giornali e diventa scrittore a livello mondiale.
Il realismo cade nell'epoca del positivismo: il narratore si nasconde e scrive la storia senza influenzarla nel modo più veritiero possibile; Emile Zola è il fondatore di questo stile. Verga è importante per i racconti e romanzi che diventano caposaldi della letteratura italiana.

Il Risorgimento: Lo Stato unitario

Le province sono il mezzo dello Stato per la centralizzazione del potere: il prefetto presiedeva la provincia e consigliava i sindaci al re che li nominava. Il prefetto si assicurava che i provvedimenti locali fossero in concordia con le direttive nazionali. La tradizione prefettizia viene dalla tradizione francese della seconda monarchia assoluta napoleonica. C'era un piccolo contrasto tra le nomine dall'alto e i suffragi ristretti per l'elezione dei consigli comunali e della camera dei deputati.
Cavour ha semplicemente sistemato i problemi della sua epoca in Italia; ha messo lo Stato sui binari giusti. Cavour ha viaggiato molto e ha conosciuto gli altri paesi tra i quali Francia, Belgio e Inghilterra rimanendo influenzato dalle idee di Stato in Europa. L'Italia fino ad ora era spettatrice in Europa; ora l'Italia è passata ad una mentalità più progressista e laica dello Stato. Questi valori erano in minoranza nella popolazione ma hanno portato alla formazione di una classe borghese servitrice dello Stato.

La destra storica: la questione meridionale e il brigantaggio

L'economia del Sud è caratterizzata dal latifondo; i contadini erano poverissimi. Questo stato di povertà provoca un odio sociale tra classi e il fenomeno del brigantaggio. Nel meridione ci sono due classi: galantuomini e nullatenenti. La mezzadria del centro Italia era migliore rispetto al latifondismo del Sud per la prevenzione del brigantaggio. Nel Nord Italia era presente una mentalità più capitalista ma in Veneto e Friuli c'era più mezzadria, era una zona considerata depressa. Il brigantaggio è causato dalla disperazione di non avere di che sussistere; in Abruzzo dove c'era la possibilità di un lavoro in Lazio il brigantaggio era meno diffuso. Il brigantaggio è conseguenza delle condizioni sociali ed economiche non delle condizioni naturali. Manca il ceto medio e quindi l'odio tra classi è accentuato tra le uniche due esistenti. Invece di rimediare curando si è intervenuti drasticamente con interventi militari che sono stati una piaga.

Hegel: fenomenologia dello spirito

La coscienza filosofica è quella che sa che pensiero e realtà coincidono. La coscienza comune afferma che la realtà è estranea al soggetto pensante. La fenomenologia non è una filosofia del metodo preliminare come in Cartesio; Hegel è contrario a questo tipo di filosofia. Non bisogna distinguere il discorso sul metodo dalla filosofia poiché quando si parla di metodo si fa già filosofia. Non si insegna a nuotare con lezioni teoriche ma pratiche; così in filosofia: bisogna buttarsi direttamente sul campo. Lo scopo: far vedere come la coscienza comune attraverso delle tappe (figure) arriva alla coscienza filosofica. L'uomo comune diventa consapevole del rapporto tra sé e il di fuori: il pensiero produce la realtà che è sia fuori di noi che dentro.
La fenomenologia è una specie di romanzo di formazione di cui la nostra coscienza è il protagonista. C'è un doppio percorso: coscienza individuale e storica che si interscambiano figure negli scritti di Hegel: tutte e due concludono nella coscienza filosofica. L'ontogenesi ripete la filogenesi: l'individuo nel suo sviluppo della coscienza ripercorre le tappe dell'umanità nella sua storia. Si parte dal realismo per arrivare all'idealismo (equivale all'operato di un filosofo nella sua vita ma anche dell'umanità, per Hegel); i greci erano realisti come tutti all'inizio, si è poi arrivati all'idealismo che è il punto d'arrivo per tutti.
Fenomeno: ciò che appare; la coscienza percorre tappe che sono apparenti, ideali, astratte, false, finite se estrapolate dal contesto. L'unica realtà è il processo nella sua interezza; il vero, il concreto è la coscienza filosofica che è il punto d'arrivo. Le diverse figure sono tappe ideali che sono momenti che la coscienza fa di sé.

Le strutture logiche del pensiero rispecchiano una lingua.

Hegel: la ragione è la realtà

Il finito è risolto nell'infinito; prima si affermava che l'infinito esiste perché c'è il finito; Hegel afferma che l'infinito è il primum cioè la causa dell'esistenza del finito. Il vero è l'infinito, l'intero (essenza che si completa mediante il suo sviluppo), la totalità. "Tutto ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale": affermazione speculativa. Pensiero ed essere coincidono quindi anche razionale e reale; "l'idea o ragione che è lo spirito come automovimento è identità di ragione e realtà"; la ragione non è astrazione ma è la forma stessa della realtà ed è identità di essere e dover essere: ciò che esiste è ciò che razionalmente esiste. La ragione governa il mondo e lo costituisce; il logos è lo scheletro autostrutturantesi della totalità.
Ciò che è reale è razionale poiché la realtà non è caotica ma frutto di una struttura razionale: si manifesta in maniera inconsapevole nella natura, consapevole nell'uomo. La filosofia giustifica ciò che esiste: prende atto della realtà e ne comprende le strutture razionali; la filosofia è la "nottola di Minerva" che inizia il volo quando la realtà è finita, completata, al crepuscolo. Ottimismo storico per il giustificazionismo razionale della realtà. Gli aspetti accidentali non meritano di essere osservati poiché non sono realtà razionali; sono possibili, non reali come l'intende lui, poiché non seguono la triade dialettica.

Idea (in sé, fuori di sé, in sé e per sé).
In sé è la logica (tesi); fuori di sé si aliena, si oggettiva (antitesi); in sé e per sé è l'idea che torna in sé stessa (sintesi). L'idea è pensare ed essere insieme (valore greco), una coincidenza di pensiero e realtà. Il ritorno (in sé e per sé) è consapevole dell'uscita (fuori di sé) e quindi più forte. La dialettica in Kant è usata in senso negativo; Hegel recupera la concezione platonica in cui la dialettica era la somma via per l'assoluto, con Hegel diventa la strada della ragione.
Questa dialettica è infinita? Per alcuni (destra hegeliana) la dialettica termina ad un certo punto, per altri (sinistra hegeliana) la dialettica è infinita (anche se Marx pone un termine con il comunismo). Le divisioni nascono in ambito politico e religioso: la destra legge un termine con la formazione dello Stato tedesco, la sinistra no; la religione è caratterizzata dall'ateismo tecnico della sinistra che svaluta la religione come un mito, la filosofia prende quindi il suo posto, la destra invece dice che religione, arte e filosofia danno lo stesso messaggio e sono sullo stesso piano.