Giovan Battista Marino
Il cinghiale innamorato, ovvero la morte di AdoneAdone scagliando la freccia, usa l'arco di Amore e il cinghiale s'innamora di lui. Alla fine si arriva la scena in cui il cinghiale uccide Adone. Gli elementi della descrizione sono in contrasto; il cinghiale nonostante l'amore come unico segno d'affetto conosce la violenza e quindi azzanna ad Adone la coscia, il malcapitato finisce a terra e il cinghiale sopra di lui. Adone ha una veste quasi da donna (particolare che sottolinea molti doppi-sensi). (Da sottolineare due versi dell'ottava 97). La morte lascia in Adone un dolce pallore e sul viso sembra un sorriso.
Il cinghiale è un mostro alla latina, un monstrum asessuato che contrasta coll'immagine d'Adone al limite dell'efebico, quasi tra fanciullezza e adolescenza. E certo la morte di Adone, agonizzante sotto il peso del mostro, è voluttuosamente ambigua. Credo che il Marino, ottimo intenditore di pittura coeva, fosse influenzato, oltre che dal suo gusto barocco per i contrasti più accesi, dall'iconografia dell'epoca. In ogni caso è una scena meravigliosa, all'interno d'un poema sovrabbondante di bellezze.
RispondiEliminaFabio Casadei Turroni