Social network

Segui gli aggiornamenti sulla pagina ufficiale di Facebook  

venerdì 18 novembre 2011

Ovidio: Le metamorfosi; Tiresia, Eco e Narciso

Le metamorfosi
Poema di grandi dimensioni; non ha un'unica narrazione ma sono circa 250 racconti a sé stanti con legami tra l'uno all'altro spesso molto labili. C'è una vaga sequenza temporale: dall'inizio dei tempi alla divinizzazione di Cesare.

Libro 3, vv 316-510: la storia di Tiresia, Eco e Narciso
Si racconta la storia di Tiresia che viene accecato da Giunone ma riceve il dono della preveggenza da Giove. Viene sottolineato il fatto che gli dei non possono annullare ciò che un altro dio ha fatto (Giunone lo aveva accecato per un'offesa). Dalla storia di Tiresia si passa con un collegamento alla storia di Narciso. Il collegamento tra le due storie sta nel fatto che Tiresia aveva fatto una previsione sulla fine di Narciso. Narciso era amato da tutti per il suo aspetto tanto che nessun fanciullo o fanciulla osava toccarlo. Un giorno viene notato dalla ninfa Eco che se ne innamora. In questo modo c'è lo spunto per parlare della storia di Eco: Giunone indispettita dal fatto che Eco la trattenesse mentre Giove andava con le amanti le mutò quella parlantina nel fatto di poter ripetere solo le parole che sentiva (da qui il concetto di eco). Eco quindi cercò di farsi notare da Narciso ripetendo le parole che Narciso pronunciava ma una volta mostratasi Narciso si spaventò e fuggì lasciando Eco sola nella sua disperazione; il corpo della ninfa si consumò e rimase solo la voce (l'eco che tutti noi sentiamo). Uno degli amanti respinti lo maledì: "Che possa innamorarsi anche lui e non possedere chi ama". Narciso un giorno si trovò in una radura dove c'era uno specchio d'acqua mai disturbato da niente e decise di riposarsi in questa radura nel momento in cui però si specchiò nell'acqua notò la sua immagine e se ne innamorò. Nel testo ora è presente un monologo di Narciso che cerca di interloquire con la sua immagine riflessa e notando i gesti riflessi dell'acqua che lui crede possano essere della persona di cui si è innamorato non capisce perché non possa unirsi a questa ultima. Appena si rende conto di essersi innamorato della sua immagine e quindi di se stesso la disperazione sale e la limpidezza dell'acqua viene più volte turbata dai suoi tentativi di abbraccio di quella figura astratta. Passarono i giorni, i mesi e la sua figura ormai aveva perso la sua bellezza fino a che la morte gli chiuse gli occhi. Levarono lamenti le sue sorelle ed Eco si unì a quel coro. La storia si conclude con l'immagine del funerale.

giovedì 17 novembre 2011

Risorgimento: Gioberti e Cavour, il pensiero

Le idee di Gioberti
Papato e monarchia dovrebbero collaborare, però la chiesa è troppo temporale e di poco principio morale; la Chiesa dovrebbe fornire i principi etici, i monarchi gli eserciti. La Chiesa sostiene monarchie assolutiste e dispotiche; inoltre la Chiesa influisce ancora troppo nell'ambito del potere temporale ad esempio nell'aspetto giuridico. La Chiesa deve rinunciare ai posti dell'amministrazione della cosa pubblica ed occuparsi solo del proprio campo morale poter riprendere credibilità. Anche Gioberti parla di un'indipendenza che precede l'unità nazionale (prima liberarsi dell'influenza straniera). Il cattolicesimo deve tornare ad essere universale ma allo stesso tempo una peculiarità dell'unità nazionale italiana. Bisogna dare importanza alla storia italiana (che sostanzialmente coincide con quella cattolica). Gli italiani molto spesso si sottovalutano dimenticando la storia e le radici culturali molte volte per mancanza di volontà. I responsabili dell'unità sono il papato e il Piemonte. Il Piemonte ha anche il secondo poeta italiano che sarebbe Alfieri (giustificazione culturale della responsabilità piemontese per l'unità d'Italia).


Il pensiero di CavourL'Italia doveva essere aperta a trattati commerciali in Europa; bisognava togliere i dazi sul grano favorendo così il commercio con l'estero e proteggendosi così nei periodi di possibili carestie. Il governo piemontese deve tenersi lontano dal socialismo e dal protezionismo che sono messi sullo stesso piano da Cavour. Il socialismo porta al protezionismo poiché il proletariato da difendere lavora nelle fabbriche interne; c'è un protagonismo dello Stato che interviene profondamente in ambito socio-economico. Sia i conservatori che i socialisti puntano al protezionismo anche se da punti di vista diversi.

Risorgimento: D'Azeglio e Cattaneo, il pensiero

Il pensiero di D'Azeglio
I principi devono applicare nei loro Stati le riforme; miglioramento dei trasporti nazionali, non solo regionali. I principi non vengono destituiti ma devono collaborare per ottenere l'indipendenza dallo straniero. Parla di restaurazione del sistema rappresentativo forse riferendosi all'età dei comuni. Il sistema militare per la difesa dall'esterno e le guardie civiche per gli interni devono essere uniformi tra stato/regione e stato/regione (all'interno dell'unità italiana) per una buona organizzazione dello Stato unitario. Chiede un miglioramento delle leggi sulla stampa e sulla libertà di espressione. È presente un invito ai principi di non temere i democratici all'interno dei loro Stati e al popolo di non creare movimenti sovversivi che facciano prendere decisioni affrettate ai principi (interventi militari di Stati esteri).

Il pensiero di Cattaneo
Ha un'ottima stima degli Stati Uniti in quanto c'è un buon federalismo (gli Stati sono riusciti a conservare una buona indipendenza). I fallimenti dell'unificazione italiana del 1848 secondo i più sono responsabilità dei militari, Cattaneo invece sostiene sia un problema civile in quanto i principi dovrebbero comportarsi per il bene del popolo e non per gli aspetti personali. Gli eserciti devono rispondere al popolo, non ai principi. Vorrebbe un'unione europea del tipo americano; l'unità deve essere nei fondamenti morali e non nell'economia. Deve essere costituita una federazione di popoli liberi; la libertà deve precedere ogni forma di unità, deve avvenire prima una rivoluzione culturale. Cattaneo sostiene una superiorità italiana nei confronti del popolo francese (molte città italiane si sono prodigate nei moti del 1848).

domenica 13 novembre 2011

Napoleone III: la politica estera e il dopo Sedan

Politica estera
Napoleone si contraddistinse per un'ostilità contro l'Austria; c'era un forte interesse per la liberazione dei popoli (ancora oggi con l'esempio della Libia); guerre contro i prussiani; vittoria in Crimea (in questo modo francesi e inglesi controllavano Mar Nero e Mediterraneo attraverso il Canale di Suez). L'unificazione italiana è stato un lasciapassare inglese, poiché il Regno Unito temeva una eccessiva influenza francese. I successi di Napoleone finiscono con la guerra in Messico tra il 1864 e il 1865, che è un fallimento completo; la Francia allora prova un'espansione in Asia a scapito cinese: guerre dell'oppio con protagoniste Inghilterra e Francia da una parte e Cina dall'altra; viene considerata la prima globalizzazione (da considerare che il principale motivo era la droga). Inizio del colonialismo e dell'imperialismo; continua l'avanzata in Africa, vengono inviati i coloni in Algeria (diventa il granaio delle colonie francesi); inoltre la Francia comincia l'espansione in Senegal e Somalia.

La Francia dopo Sedan
Napoleone III viene fatto prigioniero dai prussiani. Thiers e Leongambetta si organizzano per dare un volto nuovo alla Francia e vendicarsi dei tedeschi: Thiers è nominato nuovo primo ministro.
A Parigi si forma la Comune anarchica (primo governo proletario della storia) benvista sia da Marx che da Bakunin, non ne aveva la stessa opinione invece Mazzini poiché era un chiaro esempio di lotta tra classi. I comunardi erano scontenti delle condizioni sociali e della conclusione della guerra con la Germania, inoltre questo malcontento era stato rinforzato dal fallimento di numerose industrie con la conseguenza dell'aumento dei disoccupati. Questo della comune anarchica è un moto contro il governo provvisorio di Thiers.

La Francia di Napoleone III

Dopo l'elezione di Napoleone III quest'ultimo compie un colpo di stato nel 1851; concede una nuova costituzione nel 1852 in cui prevede una sua presidenza di 10 anni; nello stesso anno a dicembre si dichiara imperatore. Tutti questi provvedimenti sono approvati ogni volta da plebisciti (oggi si direbbe votazione di tipo bulgaro per la larga maggioranza di approvazione).
Uso bonapartistico del potere: le decisioni vengono approvate attraverso plebisciti di piazza; la parvenza di democrazia non è effettuale.
Il suo carattere nella prima parte dell'impero è detto paternalistico: azioni demagogiche come la donazione di soldi o l'uso dei plebisciti. Ossequia il Papa per tenere calmi i clericali francesi. Difende il Papa con l'esercito dagli attacchi degli italiani fino alla sconfitta di Sedan contro i prussiani in cui non poté più far nulla. Il regime autoritario dura circa fino agli anni '60: aveva soppresso la libertà di riunione e di stampa. Nel 1858 Napoleone subisce un attentato da un anarchico italiano, un certo Orsini; subito dopo Cavour cerca di cogliere quest'occasione convincendo Napoleone ad un accordo di difesa del regno di Savoia con i patti di Plombieres in quanto l'Italia poteva essere un pericoloso covo di anarchici. Plombieres era la conseguenza di un fatto avvenuto 2 anni prima. Nel 1856-1857 avviene una guerra in Crimea in cui partecipa anche il Piemonte con Francia e Inghilterra. Lo scoppio del conflitto era stato causato dall'occupazione russa di Valacchia e Moldavia; in questo conflitto nasce e si mette in mostra il corpo dei bersaglieri. La Pace di Parigi è il momento adatto per una vetrina sulla situazione italiana e Cavour è abbastanza furbo da saperlo. I patti con Napoleone III prevedevano l'intervento francese in caso l'Austria attaccasse i Savoia: in caso di vittoria, la Francia si impegnava a lasciare Veneto e Lombardia ai piemontesi i quali a loro volta avrebbero lasciato alla Francia la Savoia e Nizza; si sarebbero formati 3 regni in Italia: a Nord i Savoia, al Centro e al Sud Italia una confederazione guidata dal Papa con i Borboni e il Papa stesso. Il Piemonte venne attaccato dall'Austria su istigazione di Cavour (esercitazioni militari al confine) e la Francia secondo i patti dovette intervenire. Nonostante le sconfitte subite dai Savoia, Napoleone vinse le battaglie fondamentali ma si fermò alla Lombardia; i patti quindi rimasero rispettati a metà. Nizza e Savoia verranno date alla Francia solo quando Emilia e Toscana attraverso dei plebisciti richiederanno di entrare nel regno di Sardegna.
Napoleone a questo punto concede più libertà nel suo stato; si forma un'opposizione con a capo Thiers per i liberali e Leongambetta per i repubblicani. Questa è l'epoca del trionfo della borghesia, del positivismo, vengono allestite 2 esposizioni universali nel 1856 e nel 1867 in Francia, viene costruito il Canale di Suez dalla Francia con finanziamenti anche inglesi (gli introiti dei pedaggi saranno di queste nazioni fino al 1956 quando Nasser nazionalizzò il canale in modo tale che i profitti andassero agli egiziani); vengono create grandi banche per grandi finanziamenti per opere pubbliche; viene esteso il sistema ferroviario; Parigi viene ricostruita secondo nuovi canoni con grandi arterie stradali (protagonista è il barone di Haussmann): i vicoli troppo stretti facilitavano le rivolte; arricchimento della borghesia e speculazione edilizia.

Risorgimento: parentesi papale

Nel 1864 diventa capitale del regno d'Italia Firenze, si cerca quindi un accordo con Napoleone per smobilitare il presidio francese su Roma. Il Papa Pio IX allora scrisse un'enciclica con un'appendice in cui condannava tutte le novità di quel tempo: liberismo, socialismo, democrazia, positivismo; è un catalogo dei principali errori del mondo moderno, è composto da 80 proposizioni; si esecrava l'idea dello Stato come origine dei diritti. In Italia e Francia il "Sillabo", questa raccolta di condanne, non fu mai pubblicato.
Nel 1869-1870 viene fatto un concilio dei vescovi in cui veniva proclamata l'infallibilità del papa sia morale che di fede; veniva inoltre proclamata immacolata la vergine Maria.


La legge delle Guarentigie
Viene riconosciuto lo Stato Pontificio (i territori erano il Vaticano, Castel Gandolfo e San Giovanni in Laterano); il Papa è sacro e inviolabile ed è riconosciuto monarca dallo Stato Vaticano; il Vaticano ha diritto di rappresentanza diplomatica; ha diritto ad avere una guardia armata; ha diritto di comunicare con tutti i cattolici; viene inoltre riconosciuto un appannaggio per il mantenimento della corte papale. La legge non viene però riconosciuto dal Vaticano che quindi non ebbe nemmeno i possibili benefici. Pio IX disse: l'Italia è uno Stato usurpatore; inoltre con il famoso "non expedit" (non conviene) invitò gli italiani cattolici a non esercitare il diritto di voto pena la scomunica. Nel 1904 con la minaccia socialista verso il Parlamento italiano il Papa concede di votare ai cattolici.

Schelling: la filosofia trascendentale

Idealismo trascendentale
Si parte dal soggetto per farne scaturire l'oggetto. L'attività reale è l'ostacolo che l'oggetto pone; quella ideale invece è il superamento del limite. Il primo momento è l'attività teoretica (fuoriuscita dalla natura), il secondo momento è l'attività pratica in cui c'è il superamento dei limiti, il terzo è l'attività estetica che fa tornare lo spirito alla natura. Dall'identità si staccano due potenze: natura (che rappresenta il polo negativo) e spirito (che rappresenta il polo positivo); nella natura c'è traccia della positività come nello spirito c'è traccia della negatività. L'inconscio dello spirito è l'aspetto naturale (polo negativo). Il problema è spiegare perché l'assoluto si è diviso: viene ripresa l'idea della caduta (dall'orfismo) come causa della differenziazione. Viene ripreso anche un aspetto delle idee di Platone in quanto le idee sono l'oggettività della natura dopo la divisione dall'identità/assoluto. Da questo momento però il pensiero di Shelling si avvierà verso la teosofia. Dio è un continuo divenire dal contrasto tra gli opposti (bene e male coesistono in Dio). In seguito ci sarà la filosofia positiva che è l'ultimo aspetto del pensiero di Shelling: l'esistenza può essere solo constatata; nella natura si può vedere una manifestazione di Dio (mitologia); viene studiata la realtà in quanto fatto.
L'intuizione estetica è l'unico argomento che può esporre l'assoluto; la filosofia invece non riesce a spiegare l'assoluto in quanto attività teoretica (solo spirito). Nell'opera d'arte c'è più spiegazione dell'assoluto che in un'opera filosofica poiché l'opera d'arte è sintesi equilibrata di natura e spirito. L'arte è per il filosofo il sancta sanctorum che può portarlo all'assoluto; è il luogo della conoscenza in cui si esprime il divino, l'assoluto.