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sabato 30 luglio 2011

La natura Sublime del periodo romantico

Holderlin
Le querce

La vita di di tutti impone una forma di schiavitù che Holderlin non sopporta: se potesse vivrebbe nel mondo della natura lasciando la società. La natura silvestre ha caratteri di forza e libertà; l'autore si riferisce ad un mondo degli uomini in cui gli esseri sono diligenti. Si ha paura del genio e della sua imprevedibilità: il giardino è contenuto e controllabile la natura no. Le querce sono come dei titani in un mondo domato, frenato dalla ragione. I giardini sono quelli all'italiana (rinascimentale) dove tutto è calcolato: esempio ne è il palazzo a Vienna di Maria Teresa dove gli alberi sono potati a modo di siepe. Con il tempo prende luogo il giardino inglese che cerca di imitare la natura spontanea: si può pensare che si riferiscano all'ideologia romantica. Il mondo umano è povero di forza e in questo senso sembra riprendere l'ideologia di Rousseau; i romantici vogliono percorrere la via opposta agli altri uomini ovvero tornare alla natura.

William Wordsworth
Un turbine da dietro la collina

La poesia è incentrata su un'immagine: il saltellare delle foglie all'arrivo della grandine. Gli elementi della natura sono felici, sembrano vivi. Il poeta spera di poter sempre vedere queste cose anche nelle cose più semplici.

Percy B. Shelley
Tipico autore romantico che fece scandalo per i suoi costumi. Muore in un naufragio presso la costa ligure.
Ode al vento di ponente
Il vento è come un simbolo per la natura romantica. L'ultima parola delle prime tre parti è "ascolta": la poesia diventa quindi una specie di preghiera al vento per essere liberato dalle catene umane. Scorrono le immagini di foglie, tempeste, mare e fuoco: sono ripresi i quattro elementi aristotelici che rappresentano la natura. C'è la presenza anche dell'archetipo dello scorrere delle quattro stagioni partendo dall'estate nella prima parte e ripetuto per le altre due parti successive. La visione ciclica però contrasta con la vita umana che arrivata nel momento buio non può più tornare indietro; il poeta si abbandona al vento per cercare di tornare alla forza della sua giovinezza. Nella quarta parte riprende subito "foglie", "nuvole", "mare"; sa che la sua volontà non sarà realizzabile e si lamenta della sua condizione. La poesia è vista come l'arma che può salvare gli uomini dal loro destino; non segue convenzioni perché ha l'unico obiettivo di realizzarsi. In questo il vento è l'animatore degli intenti poetici dei romantici.

Il distaccamento romantico dal mondo reale

Edgar Allan Poe
Solo

Poesia con dimensione visionaria, i fatti descritti non sono della realtà. C'è un distaccamento totale dal resto della società che ha sentimenti in comune; i propri sentimenti non si riescono a condividere. La diversità è partita dall'infanzia e non riesce a spiegarla, a comunicarla. La parte finale è un troncamento netto poiché parte una descrizione assurda di un mondo che lo circonda (nella sua immaginazione).

Friedrich Holderlin
Alle Parche

Gli dei un tempo hanno reso il mondo vivibile; poi la situazione è cambiata. Chi nasce come Friedrich può darsi alla poesia e alla bellezza raggiungendo il proprio apice anche per una sola estate: il suo obiettivo sarà raggiunto e non chiederà più nulla. Basterà vivere un giorno da dei con la poesia, altro non servirà. I romantici vogliono cercare di cambiare il mondo per renderlo proprio.

La brevità
C'è il luogo comune della vecchiaia in cui si perdono le sicurezze, le forze e gli stimoli. Il mondo sta cambiando e questi poeti sono i primi ad accorgersene. Il mondo è decaduto e l'autore non può accettare la realtà esterna; cerca di indagare dentro se stesso i suoi cambiamenti.

giovedì 28 luglio 2011

La "pazzia" di Holderlin: Quando ero ragazzo, Diotima

Friedrich Holderlin
Precettore di nobili, scrive di una sua storia d'amore con una certa Diotima fino ad arrivare alla follia. Viene chiuso su una torre e comincia a scrivere altre poesie firmandosi Sardanelli.

Quando ero ragazzo
L'esistenza tra gli uomini è un qualcosa di negativo, illusorio. Contrappone agli uomini la presenza delle divinità e della natura; gli dei a cui e di cui parla sono quelli della mitologia greca (il mito spiega non scientificamente, (umanamente) la storia). Le divinità gli garantiscono un'esistenza naturale al di fuori degli umani; ringrazia il sole padre ovvero Apollo, c'è spazio anche per la luna che aveva dato il sonno (sospensione della vita) al suo amato permettendogli di continuare a vivere. Da giovane non li conosceva con i giusti nomi ma ciò non complicò il rapporto: lui riuscì a capire il cielo ma non gli uomini.

Diotima
Vorrebbe un mondo dove le persone come lui possano vivere; non ci si riesce a capire. Diotima porta la bellezza che può portare un motivo per continuare l'esistenza. Lui si sente un dio della mitologia, il mondo gli sta stretto. Richiama una natura antica degli uomini; richiama anche la bellezza che vorrebbe ritornasse. La bellezza deve contrastare un mondo che non è fatto per accoglierla.

lunedì 25 luglio 2011

Il genio di Novalis: Inni alla notte

Il concetto di bellezza assoluta contrapposto al deperimento del mondo in cui si vive. Sehnsucht: la tensione, il desiderio, il tendere verso un qualcosa, l'attesa della soddisfazione che una volta arrivata non può far altro che decadere (come se si fosse vicino alla vetta di una montagna). Questa spiegazione si rivolge ad un qualcosa di indefinito che le parole difficilmente possono spiegare.

Friederich von Hardenberg (Novalis)
Novalis = campo pronto per essere seminato.
Ha scritto un romanzo incompiuto (il fiore azzurro) e varie poesie anche religiose. Negli inni alla notte, Novalis mette in contrasto la notte alla luce, l'indistinto al chiaro; è scritto in prosa poetica (all'inizio era solamente in prosa).

Inni alla notte
La notte è la sopraffazione del moto che è visto negativamente come ostacolo alla notte. Il tempo che noi viviamo è quello meccanico, l'eternità è qualcosa di superiore e a noi oscuro. Le attività giornaliere ci distraggono e ci fanno vedere il sonno come un riposo. Ma questo è un cuore precluso; il sonno annulla il tempo. In questo caso il desiderio è la sospensione della realtà e di scoprire se stessi: le persone che riescono a fare ciò sono estranee al mondo (quindi un poeta romantico soffre ciò ma, ne è anche orgoglioso).