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sabato 12 febbraio 2011

Cartesio - prove e sostanze

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Provare l'esistenza di Dio attraverso la nostra idea innata di infinito; 1) non possiamo produrre tale idea poiché siamo finiti: una cosa minore non può produrre una cosa maggiore quindi un essere infinito ci ha dato quell'idea; 2) se sono io la causa dell'idea di infinito, perché non mi sono creato infinito?
Cartesio si basa sempre sul cogito poiché è la prima verità. La certezza è nell'intuizione della mente.
Tesi idealistiche: sappiamo solo ciò che è all'interno delle nostre menti (comune nel 1800).
Dio garantisce l'esistenza delle cose estese (l'estensione è evidente poiché è quantificabile); garantisce quindi il principio di inerzia e di conservazione del moto. Il movimento ha l'origine nella creazione; Cartesio toglie tutte le forze finalistiche; il suo è un meccanicismo puro.
La sostanza è di per sé e non ha bisogno di altro né per esistere né per esser pensata (in pratica è Dio poiché le altre due dipendono da chi le ha create). Il problema più importante è come uscire dal cogito.
Parentesi kantiana: "siamo noi che imponiamo le nostre strutture mentali alla realtà".
Essendo Dio immutabile, ciò che è stato creato da Lui è altresì immutabile (principi di conservazione della fisica).


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giovedì 10 febbraio 2011

I 6 punti del "The People's Charter"

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1)    A vote for every man 21 years of age , of sound mind, and not undergoing punishment for crime.
2)    The secret ballot. To protect the elector in the exercise in his vote.
3)    No property qualification for members of parliament, thus enabling the constituencies to return the men of their choice, be he rich or poor.
4)    Payment of members, thus enabling an honest tradesman, working man, or other person, to serve a constituency, when taken from his business to attend to the interests of the Country.
5)    Equal Constituencies, securing the same amount of representation for the same number of electors, instead of allowing small constituencies to swamp the vote of large ones.
6)    Annual parliaments, thus presenting the most effectual check to bribery and intimidation, seems though a constituency might be vote once in 7 years, even with the ballot, no purse could buy a constituency under a system of universal suffrage in each ensuing twelvemonth; and seems members when elected for a year only would not be able to defy and betray their constituency like now.

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La Gerusalemme liberata - Armida

Nel giardino di Armida
Due crociati sono incaricati di riportare Rinaldo ai suoi impegni; Rinaldo è tenuto sotto incantesimo da Armida. Il Rinaldo presentato in precedenza è stato stravolto dall'incantesimo ed è diventato quasi effeminato. Armida è presentata in modo quasi angelico (tipo nei film); i due sono insieme e si osservano (si perdono negli sguardi; è come se per loro non esistessero altri). Rinaldo al fianco ha uno specchio al posto della spada; Armida si alza e mentre si "trucca" lui le tiene lo specchio (altro segno di sottomissione) e si perde nei suoi occhi. Le dice che lo specchio non basta per mostrarle la sua bellezza; Armida però se la ride e continua ad ascoltarlo. I caratteri di bellezza erano il contrasto tra bianco e rosso. Armida ha una cintura magica in cui ha mescolato atti di innamoramento. Lei se ne va; i due guerrieri si mostrano e Rinaldo comincia ricordare e rendersi conto di ciò che stava
Tornata, Armida si rende conto di aver perso il controllo della situazione e lo implora; lui fa il solito discorso da guerriero e la lascia, Armida a questo punto si sfoga e lancia una maledizione a Rinaldo.
Il testo è molto simile al discorso di Didone con Enea; lei lo descrive come feroce, spietato, senza sentimenti. Si rivolge alle sue divinità perchè sconfiggano i crociati; lei come una "furia" lo perseguiterà e gli augura di morire dolorosamente in guerra. Lei sviene e non può vedere che Rinaldo è indeciso; alla fine Rinaldo parte e solo dopo lei si risveglia. Lui non poteva darle altro ma è molto dispiaciuto; è trattenuto dalla cortesia ma è richiamato al dovere dei suoi obblighi di cavaliere. Armida quando si sveglia si domanda perché, nonostante l'amore, non debba vendicarsi; immagina subito la vendetta ma si rende conto che doveva comportarsi così quando ce lo aveva sottomano. Si promette a colui che ucciderà Rinaldo; inoltre si rivolge ai suoi ex amanti per approfittare dell'occasione. L'unica cosa che la tiene in vita è la speranza di vendetta.

La Gerusalemme liberata - Clorinda

Clorinda era stata abbandonata dai genitori e venne allevata da uno schiavo; nonostante costui avesse provato ad educarla al cristianesimo lei divenne una cavaliere pagana. Tancredi alla fine la uccide senza saperlo ma la battezza prima che muoia.

Morte e trasfigurazione di Clorinda
Tancredi e Clorinda non si riconoscono e cominciano subito un duello mortale. Tancredi è orgoglioso di come sta andando la battaglia; Tasso si rivolge al cavaliere e gli annuncia le conseguenze del duello. Tancredi chiede il nome dell'avversaria ma lei non vuole rispondere. Nella morte di lei c'è un'evidente doppio senso, ma dopo questo Tasso torna all'ordine con i temi fondamentali del poema. Il climax arriva quando Tancredi vede il volto di lei.

La Gerusalemme liberata - Inizio

Il Proemio
in questo testo vi sono molti esempi di "Enjambement": è l'esempio di scrittura di Tasso, meno regolare di quella di Ariosto. Il primo verso rievoca l'Eneide poi si riferisce ad un determinato evento; Ariosto si manteneva invece sul vago. I compagni del protagonista sono erranti ovvero sbagliano (non vagano come in Ariosto) e solo dopo capiscono il loro errore portando i cristiani alla vittoria. Invoca una Musa che assomiglia a Maria e chiede perdono per le sue invenzioni che si staccano dalla realtà. Queste diversioni servono ad avere più pubblico in modo tale che conosca anche la verità dei fatti.

La presentazione di Tancredi
E' il miglior cavaliere dopo Rinaldo; ma subito Tasso sottolinea le ombre della colpa e soprattutto della follia d'amore. Lui s'innamora di Clorinda (pagana) ma questo è un grande errore per Tasso; lei appena lo vede è pronta a combattere ma scappa.

La presentazione di Rinaldo

E' il capostipite degli Estensi ed è il più forte dei guerrieri cristiani. Lui riesce a vedere solo la sua gloria ed onore. È ancora un ragazzo ma sembra Marte mentre combatte.

mercoledì 9 febbraio 2011

Introduzione a Torquato Tasso

Torquato Tasso
L'Italia è ancora campo di battaglia delle grandi potenze europee; la Spagna ne esce vincitrice e il suo impero nel 500 è il più fiorente. Gli intellettuali sono visti più come impiegati di corte quindi con meno libertà. Altri avvenimenti sono la riforma protestante e la controriforma che pone molti scritti sotto censura; con le nuove scoperte si pone il problema delle popolazioni amerinde che non conoscono il Vangelo. È inoltre l'epoca della rivoluzione astronomica con Copernico (Elio-centrismo). La letteratura risponde a tutto questo mutando le sue forme e regole: cambiano gli stili degli autori.
La vita
Nasce nel 1544 vicino Sorrento; suo padre era un famoso poeta. Da giovane suo padre viene coinvolto in una protesta e va in esilio lasciando per qualche anno la famiglia. Torquato non riesce a fermarsi in un posto molto tempo: Urbino, Venezia, Padova (dove comincia a studiare letteratura) solo nei primi 16 anni di vita. Incomincia a scrivere un poema sulle crociate; dopo un po' arriva a Ferrara e riesce a fermarsi; vuole pubblicare il suo "Goffredo" ma ha degli scrupoli religiosi e lo fa analizzare dall'inquisizione ma non è ancora convinto nonostante il nullaosta dei giurati. Quest'autodenuncia mette nei problemi Alfonso d'Este, Torquato inoltre incomincia ad impazzire (accoltella un servo) e il signore di Ferrara lo fa rinchiudere in un convento; lui scappa e ritorna il giorno del matrimonio di Alfonso per fare una scenata: a questo punto viene rinchiuso in manicomio. In questo periodo (sette anni) finisce il suo poema che viene riconosciuto subito come un'opera importante che rievoca gli schemi cavallereschi passati, rielaborati per l'epoca. Alla fine lo rilasciano e lui ricomincia il suo periodo di peregrinazioni tra Mantova, Milano, Napoli, Roma e riscrive in modo più religioso la sua opera; di fatto però con quest'ultima riscrittura taglia tutte le parti più belle e fa tornare il suo poema molto più ortodosso. Il primo poema era intitolato "La Gerusalemme liberata", l'ultimo verrà intitolato "La Gerusalemme conquistata".

L'Orlando furioso - Canto 25

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Canto 25, ottave 26-70
E' una novella con un inizio e una fine, non è lasciata in sospeso.
Ruggero errando, arriva ad un villaggio dove c'è della gente che sta portando al rogo una persona che a lui sembra Bradamante; lui la salva ma scopre che è il fratello gemello di lei e lui comincia la storia. Anche in questo racconto la fortuna ha una parte importante. Fiordispina si innamora del cavaliere e si dichiara ma non ha capito che è una donna (Bradamante); Bradamante gli racconta la sua storia ma per Fiordispina di spina non c'è più nulla da fare poiché Amore ha già scagliato il suo dardo. Vengono elencati degli episodi simili, ma questo è più strano degli altri e soprattutto non potrà mai compiersi. Fiordispina la invita nel suo castello e dormono insieme anche se la ospitante non riesce a chiudere occhio. Bradamante torna a casa sua e racconta la storia; Ricciardetto (il fratello gemello) capisce che è la sua occasione. Ricciardetto si traveste e va da Fiordispina; lei è contentissima poiché non ha capito nulla. Dopo un po' sono in camera da soli e Ricciardetto s'inventa una storia per giustificare il suo ritorno. Fiordispina non ci crede e crede di sognare e chiede a Dio di non essere svegliata. Continuano per un mese prima che Ricciardetto sia scoperto.


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martedì 8 febbraio 2011

Introduzione a Rousseau

Rousseau 
Da ricordare tra le sue opere c'è l' "Emilio" che è un romanzo di formazione; Rousseau è un illuminista pre-romantico. "Il contratto sociale": opera teorica sulla politica. "Discorso sull'origine dell'ineguaglianza": trattato in cui espone la sua opinione su come l'uomo si sia corrotto attraverso la civilizzazione; per Rousseau l'uomo è neutro per natura. È contro le tecniche e la scienza (è anche un anti-illuminista). Concetto di "volontà generale" o di "corpo politico".
Per gli illuministi è l'intelletto la vera via, non propriamente la ragione; hanno una visione meccanicistica della natura.
Per Rousseau invece lo stato di natura è caratterizzato dall'istinto, dal sentimento; la natura è il modello a cui bisogna tornare. Questa sua idea lo rende un filosofo preromantico. Lo Stato ha un forte dovere morale, quindi politica coincide con etica. Lo stato di natura è pre-sociale: non c'è conflitto ma neanche aggregazione; è basato sulla pietà e vi è il concetto di eguaglianza. La proprietà privata non è un diritto naturale secondo Rousseau; le sue idee saranno riprese dei totalitarismi (nazismo, comunismo, fascismo) del novecento in cui lo Stato occupava tutta la società. La tecnologia ha aiutato i totalitarismi moderni.
Cos'è la natura in Rousseau? Probabilmente un qualcosa che ha precedutro la società odierna, sicuramente l'ideale di una società futura migliore; con i precedenti giusnaturalisti non c'era il punto d'arrivo del contratto sociale (ritorno alla natura), mentre Rousseau forma la sua idea di società in modo tale da assicurare un ritorno allo stato di natura. Per lui vivere all'interno del patto significa essere liberi. Parlava di uno stato di natura ipotetico (un po' come gli strumentalisti che facevano solamente ipotesi matematiche).
Se ogni cittadino aliena i sui diritti alla comunità è come se ciascuno se li tenesse; la comunità così è la volontà generale. Lo Stato o "volontà comune" si fa garante dei diritti dei singoli. La volontà generale non è la somma degli interessi individuali ma il bene comune. Il singolo, volente o nolente, deve sottostare al "corpo politico" (chiamato anche "volontà generale" o "stato" o "volontà comune").

La Prussia di Federico II

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La Prussia di Federico II
Federico II (1740-1788) è considerato insieme a Maria Teresa e Caterina II di Russia un sovrano illuminato. Nella guerra del 1740 l'Inghilterra appoggia l'Austria, la Francia appoggia la Prussia; in gioco c'erano anche le colonie oltre oceano. 1748 pace di Aquisgrana: la Slesia passa alla Prussia. L'Austria reagisce all'attacco con delle riforme. Si accentua il conflitto franco-inglese. Il conte di Kaunitz collaboratore di Maria Teresa cerca di allearsi con la Francia contro l'Inghilterra e la Prussia ma, la Prussia passa all'attacco della Sassonia (territorio asburgico): triplice alleanza contro Prussia e Inghilterra (membri: Francia, Russia, Austria); questa è la cosiddetta guerra dei sette anni dal 1756 al 1763. Si aggiungono alla triplice alleanza anche Polonia e Svezia. Alla fine la Francia perde le colonie a vantaggio dell'Inghilterra; la Russia ritirerà le sue truppe con Caterina II  poiché temeva l'Austria (Caterina ammirava Federico II di Prussia). 1763 pace di Parigi: regolate le proprietà delle colonie; Hubertusburg, trattato tra Russia e Prussia: status quo ante (tutto ritorna come prima dell'inizio della guerra dei sette anni, la Slesia rimane alla Prussia).
Cosa fece Federico II: riordinò le finanze, portò l'esercito a 200.000 uomini dai precedenti 83.000, aumentò le manifatture in Slesia e migliorò le miniere, la direzione dello Stato era assicurata dal principe che di persona vigilava e manifestava la sua virtù. Vorrebbe conquistare la Polonia ma non è il solo.
Conflitto russo-turco: la Russia occupa la Valacchia e la Crimea e altre zone vicine al Mar Nero. La Russia ottiene il diritto della protezione degli ortodossi nei Balcani. Nel 1775 la Polonia viene cancellata dalle carte geografiche: la Russia conquista Podolia, Russia bianca e Bolinia; la Prussia si prende Danzica, Poznan e Varsavia; l'Austria si prende la Galizia, Cracovia, Leopoli e Lublino. Il sovrano di Polonia era un re elettivo, la Polonia non era mai stata una forte nazione anche dal punto di vista culturale; era stata destinazione di molti ebrei che scappavano dalle persecuzioni.


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lunedì 7 febbraio 2011

Cartesio - le idee, le altre 2 prove

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Le idee
Le idee sono contenuti del pensiero: sono gli oggetti del pensiero (non le cose reali, vere, esistenti). C'è una relazione con la realtà? Con il cogito ergo sum io non mi definisco corporeo, ma pensante. Come si esce dal cogito? Che conoscenze esistono? Tipologie di idee: 1) innate, 2) fittizie, 3) avventizie.
1) presenti nella natura dell'uomo (idee logiche, etiche-politiche); gli empiristi non le ammettono ma Cartesio è più razionalista.
2) non presenti nella realtà, frutto della fantasia.
3) sembrano venire dall'esterno della mente, da un probabile mondo reale.

Provare l'esistenza di Dio
idea di partenza (riprende la prova a priori di Anselmo d'Aosta): Dio è visto come l'essere perfettissimo; percorso: interna al cogito (innata) c'è l'idea di Dio perfettissimo quindi anche esistente quindi si prova la sua esistenza; si è trovata quindi una seconda verità (verità uguale sostanza).
Per Cartesio le sostanze sono di 3 tipi: sostanze in estese (cogito), sostanze estese (corpo), Dio.
Idea di infinito: o nostra o qualcun altro l'ha messa in noi; come abbiamo potuto avere l'idea di infinito se siamo finiti? Qualcuno deve averla messa in noi, qualcuno di infinito. Perché non ci siamo creati infiniti se avevamo questa idea di infinito? Ci ha creato Dio dandoci l'idea di infinito. Si esce dal cogito grazie a Dio che è una verità e grazie al cogito sappiamo che esiste la sostanza pensante.

Esistenza delle cose materiali

Agostino si basava sulla nostra creazione da parte di Dio, Cartesio invece afferma che Dio si basa sul cogito poiché dimostriamo la sua verità attraverso il cogito che è la nostra prima verità. Dio è il ponte per arrivare alla Res extensa; Dio è buono quindi, può essere compiaciuto che gli uomini si ingannino sulle cose materiali? No, altrimenti sarebbe cattivo. Poiché Dio è buono quindi non può ingannarci sulle cose che ci stanno intorno e quindi il mondo reale che noi osserviamo deve per forza esistere.


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Cartesio e il metodo

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Cartesio

La filosofia moderna è la filosofia del metodo. Nato nel 1596 viene educato dai gesuiti a La Fleche ma, finiti gli studi gli vengono dei dubbi poiché il metodo sillogistico non portava a nulla di nuovo; propone un metodo matematico per la filosofia ("discorso sul metodo"): meglio un metodo con poche regole che siano rispettate una volta scelte.

Il metodo
Odos = via, metodo deriva da via; è la via per arrivare alle conoscenze. Metodo è chiarezza e distinzione; il modello è Euclide, anche Spinoza e Hobbes studiano attraverso modelli geometrici.
Le regole sono quattro:
1) Evidenza: bisogna accettare solo le conoscenze chiare e distinte che superano il dubbio (sono certe ma non sono la verità); devono essere immediate, intuitive.
2) Analisi: scomporre il problema in parti semplici che verranno risolte.
3) Sintesi: dalle parti semplici risolte si risale al problema complesso.
4) Controllo: enumerazione dell'analisi e revisione della sintesi.
Applicazione del metodo: già occuparsi del metodo e non dell'oggetto è una frattura rispetto al passato; serve certezza: le conoscenze sensibili sono dubitabili ( Cartesio analizza anche il rapporto sogno-realtà). Le conoscenze matematiche possono non essere certe: potrebbe esserci un genio maligno che ci inganna che 2 + 2 = 4; quindi arriva ad un dubbio iperbolico: dubbio che investe tutto il sapere. Scetticismo? no, dubbio metodico; il metodo conduce alla verità. Cogito ergo sum: dubito quindi sono; la certezza è nel nostro essere pensante, infatti se il genio maligno ci sta ingannando, proprio perché ci sta ingannando noi esistiamo. Si può essere certi di una cosa ma non si può sapere se ciò è anche la verità (ovvero se esiste). Il corpo è una verità poiché per pensarmi come essere pensante devo esistere anche sul piano della realtà. Il nostro essere pensante è la prima verità.


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domenica 6 febbraio 2011

L'Orlando furioso - Canto 19 bis

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Canto 19, ottave 100-136

Orlando insegue un cavallo pagano, cavalca fino ad una radura ma avrà una spiacevole sorpresa. Era arrivato nel posto in cui Angelica e Medoro si godevano la vita e intrecciavano i loro nomi. Dalla descrizione del "locus amaenus" si precipita nella rivelazione per Orlando di ciò che è successo; Orlando però si sforza di non crederci inventandosi delle scuse per non cancellarsi la speranza; ma il sospetto si infittisce. Arriva ad una grotta dove Medoro ha scritto una piccola poesia e qui Orlando riesce a tradurla dall'arabo (in passato gli fu utile, ma non ora) senza riuscire a trovare nuove spiegazioni; era rimasto pietrificato, come il sasso che aveva di fronte. Poi, ritorna in sé, e cerca nuove spiegazioni; va verso il più vicino villaggio e va a finire nella casa del pastore. Vede sulle pareti i nomi e il pastore, vedendolo triste, gli racconta la felice storia di Angelica e Medoro e gli fa vedere il bracciale regalato da Orlando ad Angelica. Questo è il colpo definitivo e (quasi alla Fantozzi) si mette da solo a soffrire; scappa dalla casa (è notte) e si mette ad urlare e piangere. I suoi sospiri sono provocati dal fuoco che ha dentro (alimentato dal battere delle ali d'Amore). Lui dice di non essere più se stesso; all'alba finisce nella grotta e incomincia con la spada a distruggere tutto intorno; poi butta tutto sulla fonte che diventa oscura. Rimane tre giorni immobile e poi si straccia i vestiti da cavaliere (per non essere più cavaliere). Vista la sua forza incomincia a sradicare gli alberi nei dintorni.


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L'Orlando furioso - Canto 19

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Canto 19, ottave 20-42

Due scudieri pagani cercano di riprendere il corpo del loro re nel campo nemico; sopravvive solo Medoro che incontra Angelica. Amore vuole vendicarsi di Angelica che si innamora di questo ragazzo.
Angelica si impietosisce di Medoro e lo rianima con le tecniche che conosce (chirurgia orientale); vanno a casa del pastore che avevano incontrato e Angelica resta poiché amore ha scagliato la freccia. Le ferite dei due sono inversamente proporzionali. Angelica non aspetta che lui ci provi e si dichiara lei. A questo punto Ariosto riflette su cosa hanno guadagnato i cavalieri con il loro onore. Viene celebrato il matrimonio tra i due e per un mese se ne stanno a casa del pastore scrivendo ovunque i loro nomi legati insieme. Angelica decide di portare in Catai Medoro per farlo re. Andandosene lei regala il bracciale (regalatole da Orlando) al pastore. Andando verso Barcellona verranno intercettati da un bruto, pazzo che gli aggredisce.


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L'Orlando furioso - Canto 12

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Canto 12, ottave 4-22

Atlante è il padre adottivo di Ruggiero; per il poema è importante il matrimonio di Ruggiero con Bradamante; Ruggiero poi morirà quindi il matrimonio dura poco.
In questo palazzo ognuno è convinto che ci sia quello che cerca ma viene sempre illuso; però un po' tutto il poema è legato ad una ricerca casuale, con la fortuna che decide di premiare o lasciare senza nulla i protagonisti.
Orlando sta cercando Angelica e sembra di vederla in una donzella rapita da un cavaliere (Serendipity: trovare qualcosa che sembra quello che si sta cercando). Orlando segue il Cavaliere dentro il palazzo, perquisisce tutti piani e incontra altri cavalieri che come lui cercano qualcosa. Orlando esce ma vede da una finestra (sembra di vedere) Angelica che gli chiede aiuto e quindi rientra. A questo punto anche Ruggero entra cercando Bradamante. Questo incantesimo era stato fatto per evitare a Ruggero di morire giovane restando in quel palazzo.
Se il palazzo è il poema allora Atlante è Ariosto.


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Introduzione al barocco

Il barocco

Nel '600 non ci sono più grandi autori come nel Rinascimento; nel 1870 Francesco De Sanctis ha scritto un'opera in cui presentava la storia della letteratura italiana costruendo una sorta di canone. Il De Sanctis influenzato dal periodo romantico-risorgimentale scrive la sua opera mettendo in relazione le opere con il periodo storico in cui sono state scritte. Dopo un periodo di pausa nel 1600, la letteratura italiana si risveglia a fine '700 e ritorna ai suoi fasti nell'ottocento. Ciò che ha scritto De Sanctis è diventato una regola nell'analisi della storia della letteratura italiana.
Il XVII secolo è caratterizzato dal dominio spagnolo in Italia e dal dominio della Chiesa. La produzione letteraria è per lo più poetica e lirica; si cerca di far stupire il lettore con forme stravaganti abbandonando anche il tema tradizionale dell'amore. Anche nell'arte c'è una tendenza a stupire chi guarda. In questo secolo vi è anche il fenomeno della rivoluzione scientifica e sarà interessante notare il rigoroso sistema di scrittura galileiana. Dopo questo secolo i letterati andranno su sentieri letterari diversi.