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domenica 22 maggio 2011

Il governo di Napoleone

Concordato con papa Pio VIII (1801): chiesa rinuncia a beni nazionalizzati, lo Stato riconosce il cattolicesimo come religione maggioritaria, libertà di culto, clero stipendiato dallo Stato, clero nominato dal console e poi confermato dal Papa.
1799-1804: nuova costituzione con console principale in un triunvirato; iniziativa legislativa indiretta (membri dell'assemblea nominati dal primo console). Napoleone non ammette la sovranità popolare; esecutivo dipende da lui; prefetti revocabili dal console; sindaci nominati dei prefetti (grandi città direttamente dal governo di Parigi); mantenuti tribunali (con magistrati di nomina governativa); funzionari per la raccolta delle tasse; istituti politecnici e licei; potenziate opere caritative; accademie militari; redazione di codici di leggi.
1802: Napoleone console a vita; 1804: Napoleone diventa imperatore (si auto incorona). Politica egemonica in Europa: in Italia tre regni (Etruria, Regno d'Italia, Napoli); in Germania unisce 15 Stati nella confederazione del Reno; 1806 a regno d'Olanda che dà al fratello Luigi; sempre nello stesso anno effettua il blocco continentale per compromettere commerci con l'Inghilterra; 1808 occupa la Spagna che dà a suo fratello Giuseppe. La rivoluzione ormai è dimenticata: si ritorna alle corti e chi ha un certo reddito può diventare nobile. Limiti a libertà di stampa con conseguente censura e gli intellettuali diventano servi del potere. Scuola normale più prestigiosa dell'Università (Pisa ne è una copia); accesso limitato è molto selettivo: almeno cinque licei prima di entrare in queste scuole che sono tutte pubbliche.

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