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domenica 20 novembre 2011

La Russia dopo la metà del 1800

Subisce la sconfitta di Crimea in questo periodo; trattato di Parigi: la Moldavia e la Valacchia devono essere indipendenti e nel 1859 nascerà la Romania (unione delle due regioni); l'impero turco viene lasciato integro; viene chiusa la possibilità dello sbocco russo sul Mar Mediterraneo. La Russia porterà rancore contro l'Austria perché non l'aveva aiutata in questa guerra come invece aveva fatto lo zar nell'esperienza del 1848 in Ungheria. Napoleone III gioca bene il suo ruolo diplomatico a Parigi non facendo pesare troppo la sconfitta alla Russia; viene in questo modo sottolineata la potenza dell'asse anglo-francese nel Mediterraneo. Lo zar Alessandro II cede agli intellettuali compatrioti per nuove riforme. L'intellighenzia (l'insieme dei circoli intellettuali russi) era divisa in una parte filo-occidentale e una filo-slava; la prima si ispirava ai socialisti europei, la seconda confidava più nello spirito russo di comunione dei beni (Dostoevskij).
Riforme
Avviene una riforma agraria nel 1861 che elimina i servi della gleba che erano circa 20 milioni nella sola Russia, venne in questo modo concessa la possibilità di riscattare la terra da parte dei contadini: tutelavano queste transazioni i Mir (assemblee di villaggio); l'operazione però non diede grandi risultati anzi, ne approfittarono i ricchi che divennero i cosiddetti "Culachi"; per questi motivi e per altri ci furono numerose rivolte. Vengono istituite assemblee elettive provinciali e comunali (per le comunali si prende il nome di Dume) con nobili, borghesi e contadini; provvedono all'assistenza e all'istruzione locale. Viene rinnovato il sistema giudiziario con maggiore autonomia ai tribunali e con l'abolizione della tortura. Nel 1863 avviene una rivolta autonomistica in Polonia sedata nel sangue dopo un anno dallo zar anche con l'aiuto di eserciti prussiani. Si parla in questo periodo di russificazione dei paesi baltici per lo più della Finlandia e anche dell'Ucraina. Alessandro II viene ucciso da un anarchico nel 1881 e il figlio Alessandro III salito al potere toglie tutte le riforme proposte da suo padre a causa del pericolo anarchico.
Nichilismo e populismo
Il nichilismo è un atteggiamento distruttivo delle tradizioni, predica un'assoluta libertà dell'individuo (simile all'anarchismo), giustifica inoltre l'uso del terrorismo per rifondare la società.
Il populismo è la fede nel popolo in questo caso russo: si sperava in una riforma socialista senza i borghesi partendo dai collettivi agricoli; gli intellettuali dovevano essere vicini al popolo, queste idee furono ben accette dai contadini.

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