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giovedì 3 novembre 2011

Vincent Van Gogh: vita e opere fino ad Arles

Vincent Van Gogh (1853-1890) 
Vincent Van Gogh, I mangiatori di patate
Figlio di pastore protestante: elemento importante nella prima fase della vita. Dal 1878 al 1880 studia presso un seminario per diventare predicatore; viene mandato a far pratica in una maniera in Belgio. Prende sul serio il suo lavoro e si ambienta molto tra i poveri: non era dignitoso per un religioso. 
Vincent Van Gogh, Natura morta con Bibbia
"I mangiatori di patate" (1885): non c'è un tema iconografico ma una semplice fotografia di una scena di povertà. Lo stesso anno muore suo padre; "Natura morta con Bibbia": la Bibbia aperta è un legame col padre, la luce spenta della candela è la morte del padre.
Dopo il 1885 viene espulso dal seminario e comincia una fase travagliata. Suo fratello Theo è il suo legame con gli altri pittori e la società dell'epoca. Vincent non ha mai trovato stabilità finanziaria e suo fratello lo manteneva (anche se era riuscito a vendere un solo quadro). La pittura è il suo mezzo per vivere la realtà, non per sostenersi economicamente.
Nel 1888 ad Arles cerca di fondare una comunità di pittori (dagli influssi della sua vecchia religiosità) e con il fratello affitta una casa come studio (la famosa Casa gialla). Vincent stima Gauguin e gli chiede di venire ad Arles; lui viene e resta qualche mese. Van Gogh arreda la casa con i quadri dei girasoli per l'arrivo di Gauguin (i girasoli erano un simbolo di amicizia). La serie dei girasoli: Vincent stende il colore a cellette con pannelli piatti; le quantità di colore sono notevoli, il colore prende risalto. Questa tecnica l'ha inventata lui, lui dipingeva per capire la natura e se stesso.
Vincent Van Gogh, Girasoli
Nel dicembre dello stesso anno i due hanno cercato di ammazzarsi; Vincent nella colluttazione perde parte dell'orecchio (le versioni sono controverse). Nel 1889 si autoritrae con le fasciature che testimoniano l'accoltellamento. Serie di autoritratti: comincia a dare geometria allo sfondo attraverso le pennellate. Nel 1887 disegna forse il più importante in cui la tecnica è utilizzata al meglio: le pennellate hanno come baricentro gli occhi; sono radiali nel viso e a circonferenza nello sfondo. Vincent ha avuto difficoltà ad avere soggetti da ritrarre, non aveva relazioni sociali (per questo la grande mole di autoritratti). Lo sguardo è centrale perché cercava una relazione che non c'era con la società; la tecnica segue la sua necessità interiore.


Vincent Van Gogh, Autoritratto con cappello di felcro

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