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lunedì 30 gennaio 2012

La sinistra storica nell'Italia di fine 1800

Nel 1878 sale al soglio pontificio Leone XIII che scrive l'enciclica "Rerum Novarum" (1892); uno degli economisti che influenzò Leone XIII nella sua enciclica fu anche Toniolo. Il suo pensiero prevedeva una terza via tra socialismo e capitalismo; la proprietà privata diventa un diritto ma bisognava distinguere tra possesso e uso legittimo: non doveva esserci sfruttamento degli operai; lo Stato doveva evitare gli abusi sulla proprietà ma non doveva esonerarsi dell'intervento per far rispettare le regole. Il Papa inoltre consigliava ai cattolici di organizzarsi in associazioni anche tra operai e padroni (vale per il mondo poiché l'Italia non è ancora riconosciuta come Stato). Ci sono cattolici che però partecipano anche alle votazioni e quindi alla vita politica italiana (il Papa non aveva ancora dato via libera per queste azioni).
Crispi tenta una conciliazione (attraverso Luigi Tosti un monaco e storico) ma fallì e Crispi abolisce la religione degli insegnamenti elementari e inoltre vengono controllate le "opere pie" associazioni senza fini di lucro che la Chiesa gestiva nell'ambito dell'aiuto ai poveri. Viene abolita inoltre la tassa sul macinato; viene attuata una politica protezionistica che fa aumentare i prezzi; rimangono le tasse indirette sui consumi. Nel 1888 vengono resi elettivi sindaci e presidenti delle province; viene aumentato il numero dei votanti in sede locale (si arriva a 3 milioni di elettori); viene rafforzato il ruolo dei prefetti; viene inoltre legiferata una nuova riforma sulla sanità e sulle carceri; viene istituito un nuovo codice penale (dal ministro Zanardelli) che aboliva la pena di morte e permetteva lo sciopero (1889); vengono però limitate le libertà sindacali e vengono concessi ampi poteri alla polizia. Nel 1883 viene istituita la prima cassa nazionale per gli infortuni sul lavoro; viene inoltre intensificata la guerra doganale con la Francia (anche per la questione tunisina mai digerita dal Banco di Roma e per la questione romana che i francesi difendevano). La triplice alleanza viene giustificata per la paura della Francia. Il fenomeno irredentista viene fortemente represso dalla polizia soprattutto dopo l'attentato di Oberdan alla vita di Francesco Giuseppe. Nel 1873 si ha una crisi agraria per la forte concorrenza del grano dagli Stati Uniti; in questo periodo c'è una forte emigrazione; viene inoltre istituita un'inchiesta dal ministro Jacini che studia il problema della crisi nel nostro paese: bisognava diminuire le tasse sui prodotti e investire di più specialmente al sud; bisognava inoltre dare maggiori vantaggi alle industrie pesanti (ovvero ai borghesi e alle corti aristocratiche) con commesse anche statali (seguendo l'esempio della politica di Bismark). E i grandi proprietari terrieri fanno buoni affari con il protezionismo; si attua quindi un'alleanza tra i proprietari terrieri e gli industriali. Vengono in questo modo penalizzate le colture specializzate del sud. Come risultato si ha che le classi disagiate cadono ancora più in basso nella scala sociale; aumenta ancora di più la differenza tra Nord industrializzato e sud in crisi anche agraria.

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