Social network

Segui gli aggiornamenti sulla pagina ufficiale di Facebook  

domenica 6 novembre 2011

La Prussia nel ventennio post 1848

Prussia
Regime autoritario con apparente costituzione che però favoriva gli Junker (proprietari terrieri dell'est): burocrati dello Stato, erano conservatori. Gli interessi erano comuni alla borghesia industriale dell'ovest che aveva le ferrovie e le estrazioni minerarie. A Federico Guglielmo III succede nel 1861 Guglielmo I che potenzia l'esercito e nomina cancelliere Otto Von Bismark uno Junker pro-assolutismo che ha a favore l'esercito e la burocrazia: cerca di contrastare il Parlamento e fa approvare il bilancio militare del suo re attraverso un decreto reale e non con una votazione del Parlamento. In questo periodo parte l'espansione, la Prussia è sul piede di guerra; ci si sta preparando al secondo Reich.
Prima fase: 1864-1865; Guerra dei ducati. Austria e Prussia contro Danimarca per tre ducati al confine con la Danimarca (Schleswig, Holstein, Lauenburg): Austria e Prussia vinsero la guerra ma i problemi nacquero nella spartizione dei terreni vinti. Si ha quindi una seconda fase con una guerra tra Austria e Prussia nel 1866 in cui partecipa anche l'Italia (che nel frattempo si era unita) a fianco della Prussia per liberare il Veneto. La Prussia vince e l'Italia si prende il Veneto nonostante un'altra pesante sconfitta a Custoza e Lissa. La guerra finisce a Sadowa con la conseguente pace di Praga in cui Prussia e Austria si dividono i territori: viene fondata la confederazione germanica del Nord in cui i quattro Stati meridionali tedeschi erano esclusi (poiché cattolici e quindi più vicini all'impero asburgico). La Prussia è a capo della prima forma di Germania che viene unificata dal confine russo a quello francese. Terza fase dell'unificazione tedesca: guerra franco-prussiana (1870-1871). Quest'ultima fase è provocata da un problema di discendenza al trono di Spagna in cui poteva salire al trono un amico dei francesi oppure un parente degli Hohenzollern; la Francia temeva di essere circondata dagli Hohenzollern. Napoleone III chiede alla Prussia di ritirare il proprio candidato al trono e il re prussiano risponde con un dispaccio molto ambiguo che non chiarifica ciò che la Prussia voleva veramente fare; Napoleone III a questo punto dichiara guerra alla Prussia nel luglio del 1870. La Francia non è pronta però a una guerra mentre la Prussia si preparava da anni; Napoleone subisce una pesante sconfitta a Sedan e in Francia scoppia la protesta: il popolo a Parigi proclama la terza Repubblica che durerà fino all'avvento di Hitler. Parigi prima di questa esperienza proverà per un breve tempo anche a fondare una Comune anarchico-comunista; in tutto questo caos l'Italia prende Roma perché gli eserciti francesi non ricevevano più ordini da Napoleone III impegnato nella disfatta di Sedan. Il governo provvisorio francese si insedia prima a Tours poi si trasferisce a Bordeaux con Leongambetta e cerca di organizzarsi contro i tedeschi ma dopo che questi hanno bombardato Parigi, il governo deve chiedere un armistizio nel gennaio del 1871. Si ha una nuova assemblea in Francia che incarica il ministro Thiers a far pace con i tedeschi: la Francia deve rinunciare all'Alsazia e alla Lorena, deve inoltre pagare una pesante indennità di guerra di 5 miliardi di franchi d'oro e oltre ciò deve pagare le truppe tedesche che rimarranno nel territorio francese a garanzia del pagamento dell'indennità. Nello stesso anno lo Stato tedesco viene dichiarato ufficialmente a Versailles con re Guglielmo I di Prussia reggente dello stato; questa volta nello Stato tedesco sono compresi anche i 4 Stati meridionali: nasce ufficialmente il secondo Reich.

Conseguenze
La potenza militare prussiana porta a un accentramento del potere europeo nella zona tedesca; in Francia nascono movimenti revanscisti che puntano alla vendetta contro la Germania; la politica di Bismark è una riaffermazione della validità della politica della forza (fonda lo Stato attraverso conquiste militari).

Nessun commento:

Posta un commento