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sabato 1 ottobre 2011

Catullo: l'odio dopo l'amore e l'addio

Propositi di fermezza
"Misero Catullo, smetti di vaneggiare e ciò che vedi finito deciditi a pensarlo finito del tutto. C'è stato un tempo quando il sole splendeva, quando lei ti conduceva e noi l'abbiamo amata più di ogni altra cosa. Mentre succedevano molte cose piacevoli che tu volevi e che lei non rifiutava, quando succedevano queste cose per te splendevano soli. Ora lei non vuole più: tu dunque non puoi desiderare ciò che fugge e non puoi continuare a vivere, ma allora ostinatamente resisti nel tuo proposito. Stammi bene, ragazza. Già Catullo resiste non verrà più a cercarti. Ma tu (Lesbia) soffrirai quando nessuno verrà più a chiederti nulla. Guai a te, cosa ti resterà della vita? Ora chi ti vorrà? Chi amerai tu? A chi dirai di appartenere? Chi bacerai? Chi morderai? Ma tu Catullo deciditi a resistere."
È un dialogo tra Catullo e Catullo (interno).

Donna di strada
L'autore parla di un certo Celio: o un suo amico veronese o un amante di Lesbia che sapeva di Catullo.
"Celio, la nostra Lesbia, quella Lesbia, che Catullo solo ha amato più di se stesso e dei suoi, ora negli incroci scortica i discendenti di Remo."

Messaggio d'addio
Lettera inviata a due amici fedeli (Furio ed Aurelio) che sono incaricati di dare un messaggio a Lesbia.

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