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venerdì 2 settembre 2011

Boccaccio: La beffa nel Decameron

Boccaccio - Calandrino e l'elitropia (8° giorno, 3°novella)
Si sta parlando delle virtù magiche delle pietre, l'elitropia ha una virtù che Maso del Saggio spiega così: "nessuno ti vede dove tu non sei"; questa pietra si trova in un vicino torrente, il Mugnone. Calandrino (che ha capito che quella pietra rende invisibili cascando nel gioco di parole di Maso) vorrebbe usarla per rubare di nascosto i soldi ai cambiavalute; va a cercarla insieme a due suoi "amici" che dopo un po' gli fanno credere di essere diventato invisibile. Tornato a casa (dopo un viaggio in cui i due hanno continuato a prendersi gioco di Calandrino), Calandrino viene visto dalla moglie (ignara dello scherzo) e lui credendo che lei gli abbia annullato la virtù, la picchia. Alla fine il protagonista rimarrà solo e pieno di pietre.
La beffa è il mezzo con cui un furbo si prende gioco di uno stupido. Lo scherzo principale (quello di Maso) è incentrato nell'incomprensione di una cosa ovvia, detta in modo ingannevole.

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