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venerdì 22 aprile 2011

La rivoluzione francese - Prima parte

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In Francia fino a Luigi XVI lo Stato era frenato da antichi gravami e strutture di privilegio. I costi fiscali erano solo sulle classi più deboli. Non c'erano garanzie sulle cariche statali (poiché erano comprate e diventavano ereditarie). Vi era censura della stampa e un deficit enorme con tasse altissime. Le leggi potevano essere non rettificate dai parlamentari regionali e quindi in quelle zone non diventavano attive. Il terzo Stato si organizza e chiede la convocazione degli "Stati Generali": c'era una situazione di crisi. Convocati il 05-05-1789; il clero si unisce in parte al terzo Stato che compila il quaderno delle lagnanze; sono presenti 1200 rappresentanti dei tre Stati: metà erano del terzo Stato però ogni Stato aveva diritto ad un solo voto. Nel terzo Stato ci sono liberi professionisti, intellettuali, funzionari e pochi artigiani. Questi chiedono che si voti a persona (poiché il clero si era diviso e una parte li appoggiava). A questo punto il sovrano fa presidiare la sala degli "Stati Generali" ma in una sala adiacente (la sala della pallacorda) si raduna una parte del clero e i rappresentanti del terzo Stato che dichiarano l'assemblea nazionale (17-06-1789). Vogliono fare una costituzione. Intanto a Parigi vengono assaltati i caselli del dazio e la Bastiglia (13/14-07-1789). Intanto il re aveva mandato truppe in difesa ma poi le ritira vedendo i fatti. Si formano milizie volontarie (guardia nazionale) che difendono l'assemblea nazionale. In campagna i contadini assalgono i castelli per eliminare i contratti di corvè. Il 04-08-1789 l'assemblea decreta l'abolizione del regime feudale.
Dichiarazione dei diritti dell'uomo nel 26-08-1789; la sovranità è nazionale non di diritto divino. Si riconosce la libertà di accesso alle cariche pubbliche; tutti hanno il dovere di pagare le tasse; vengono stabilite garanzie giudiziarie. Si verificano varie marce: la più famosa è quella verso Versailles comandata da Lafayette che costringe il sovrano tornare a Parigi. Nel novembre tutti i beni della Chiesa sono nazionalizzati e venduti. Nel 1790 c'è una riforma amministrativa: il territorio è diviso in 83 dipartimenti (divisi a loro volta in cantoni a loro volta divisi in comuni).


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