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mercoledì 11 maggio 2011

Ab Urbe Condita - Furio Camillo e il maestro di Faleri

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Furio Camillo e il maestro di Faleri
I romani stanno combattendo i Falisci; pesa molto il tema della Fides. Fulvio ha la possibilità di vincere slealmente la guerra ma rifiuta; i nemici ammirati dal gesto si arrendono alla potente e giustezza dei romani.
"I Falisci erano abituati a servirsi di uno stesso maestro per i loro figli e perciò nello stesso momento, il che ancora oggi rimane in Grecia, più bambini erano affidati ad una sola persona. I figli dei potenti avevano il maestro che era considerato migliore per la sua conoscenza. Questo maestro aveva l'abitudine di portare all'aperto i ragazzi perché facessero anche movimento e non smise neanche in tempo di guerra quest'abitudine; portandoli fuori dalle mura una volta più lontano una volta più vicino e alternando lezioni al gioco, un giorno li portò più avanti del solito arrivando fino alle stazioni dei romani e da li portò i ragazzi a Furio Camillo. Lì, difronte a Camillo, aggiunse allo scellerato delitto un discorso ancora più scellerato dicendo di aver consegnato la città di Faleri poiché aveva appena consegnato i figli di coloro che avevano in mano la città. Quando Camillo udì questo disse: << tu non sei venuto con il tuo dono scellerato, da un comandante simile a te in comportamento. Noi non abbiamo con i fallisci il vincolo di alleanza, ma quei patti che la natura istituisce tra i popoli ci sono tra di noi e rimarranno. " (lealtà, rispetto,...) " Vi sono regole sia in pace che in guerra e noi abbiamo imparato a rispettarle non meno giustamente che con forza. Abbiamo preso le armi, non contro quell'età che viene rispettata anche quando la città è catturata, ma contro coloro che con armi hanno assalito i campi romani presso i Veienti. Tu per quanto sei stato capace hai vinto i tuoi compatrioti con un delitto mai udito prima, io li vincerò con le armi dei romani, con la virtù e la forza come ho fatto con i Veienti >>. Quindi dopo averlo denudato e legato, lo consegnò ai ragazzi perché lo riportassero a Faleri; diede loro inoltre delle verghe con le quali lo frustassero fino al ritorno in città."
I romani devono 'conquistare e regolamentare il mondo' (Virgilio) e lo fanno nel modo più corretto.


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