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domenica 8 maggio 2011

Introduzione alla conoscenza in Kant

Opere
"Critica del giudizio": si parla dell'estetica ovvero della bellezza nel senso letterale del termine (ambito romantico del pensiero di Kant); "Critica della ragion pratica": si parla di morale e politica; "Critica della ragion pura": valutazione dei limiti dello scibile (ambito illuminista). Aistesis: sensibilità.
Conoscenza
La ragione costruisce giudizi analitici a priori e parte da oggetti non dell'esperienza poiché infiniti. Scienza: forme a priori (universali e necessarie: senso di oggettività) + esperienza (feconda) analizzata secondo giudizi sintetici a priori. La sensibilità fornisce dati attraverso le forme a priori dello spazio e del tempo. Pensare corrisponde a giudicare per Kant; giudicare vuol dire sussumere il particolare nell'universale. La cosa in sé è il noumeno che si distingue dal fenomeno. Il noumeno non può essere conosciuto; la scienza si occupa dei fenomeni (le cose come ci appaiono). Noumeno: pensabile ma non conoscibile, non se ne può fare esperienza poiché non riusciremo mai a togliere le nostre forme (a priori) della sensibilità e dell'intelletto; solo chi l'ha creata può conoscere la realtà e quindi, se esiste, un Dio.
Critica della ragion pura
"Critica della ragion pura" (teoretica): nel titolo la ragione è intesa in senso generale, nella terza parte invece verranno analizzate le specifiche della ragione in quanto tale. La ragione teoretica non deve essere pura, ovvero conoscere tutto da sola senza "aiuti" esterni dell'esperienza (altrimenti non è scienza). Estetica trascendentale: si studia la matematica; analitica trascendentale: si studia la fisica; dialettica trascendentale: si studia la metafisica. Le intuizioni sono nella sensibilità; l'intelletto ha funzioni che sono le categorie (leges mentis); le idee della ragione servono al massimo ad ordinare cose che già si sanno, comunque non a conoscere nuove cose.
Trascendentale: si studiano le forme con cui tutti conoscono, le forme mentis (non come la scolastica che aveva i trascendentali come forme entis); sono le forme a priori di sensibilità e intelletto: forme universalizzanti la conoscenza. L'intelletto unifica verso l'universale tutto ciò che gli passa la sensibilità ed è comune a tutti gli esseri umani (questo permette l'esistenza di una scienza).

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