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martedì 18 ottobre 2011

Leopardi: Canti, La ginestra (prima parte)

La ginestra (prime 2 strofe)
Canzone di più di 300 versi che è una sorta di lungo riassunto conclusivo di ciò che ha cercato di fare Leopardi. Un obiettivo è svelare l'inganno della natura. Leopardi è innervosito da due cose. Un problema sta nell'idea di infinito progresso base del positivismo; l'altro sta nel forte risveglio della religione. Gli uomini stanno sbagliando ad affidarsi a proprie capacità sopravvalutate o ad affidarsi ad un qualcosa di inesistente. La natura in tutto questo fa quel che vuole dell'uomo; a questa immagine contrappone la ginestra che senza alcuna coscienza, cresce, viene distrutta e poi ricresce in un ciclo naturale. Dovremmo usare la ragione per vivere in pace tra noi e sopportare la superiorità naturale.
La citazione del Vangelo è posta al contrario: le tenebre da riferirsi alla ragione diventano riferite alla fede e la luce dall'immagine di Cristo diventa l'immagine della ragione (illuminismo). Con delle associazioni di idee Leopardi evolve il discorso. Sul Vesuvio crescono solo le solitarie ginestre che si accontentano del deserto. Le ginestre crescono anche nei dintorni di Roma: queste hanno visto la storia (l'impero e la rovina). I fatti del mondo sono di distruzione. La ginestra è la compagna dei luoghi desolati, è una presenza quasi consolatoria. I luoghi che ora sono desolati, un tempo erano luoghi splendidi e ricchi (esempio di Pompei ed Ercolano ricoperte dalla lava del Vesuvio). I sostenitori del progresso dovrebbero vedere che cosa può fare la natura agli uomini pur nella loro potenza. "Le magnifiche sorti e progressive" è una citazione di un suo cugino patriota intellettuale messa in un contesto contrario al suo significato originale. Quelli del suo tempo hanno abbandonato lo sviluppo della ragione (Rinascimento che evolve nella rivoluzione scientifica fino all'apice dell'illuminismo) nelle sue facoltà. Nel romanticismo si rinnega la ragione e si rimpiange il medioevo: è un'involuzione che è contro l'importanza della ragione. Il progresso è un tornare indietro e vantarsene: è un comportamento infantile. Leopardi non si preoccupa dell'oblio dovuto alle sue idee poiché bisognerà dimenticare anche il secolo in cui vive per le stupidaggini che si stanno dicendo. La natura non ci ha fatto in un mondo perfetto e non possiamo farci nulla. Gli uomini non vogliono accettare la loro condizione.

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