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lunedì 26 settembre 2011

Il socialismo nel 1800: Owen, Proudhon, Blanc e Blanqui

Robert Owen
Industriale tessile scozzese che ha cercato di fare una società più giusta partendo dalla sua esperienza di imprenditore: bisogna migliorare la pedagogia: attraverso l'educazione l'uomo diventa sociale e altruista. Nella sua Scozia ha successo, negli Stati Uniti d'America no. La sua idea è di un sistema agricolo-industriale; lo Stato deve dare istruzione pubblica.

Pierre Joseph Proudhon
Critico nei confronti dei socialismi statalisti: ha anche dei tratti anarchici. Dice di conciliare gli interessi sociali e le libertà individuali. La proprietà privata se viene abolita passa allo stato (diventando così proprietà di un altro ente): vuole una universalizzazione della proprietà attraverso una banca che dia soldi senza interessi (in modo tale che tutti possano comprarsi la propria proprietà) che dovrebbe portare alla sua idea. Pensa alla fondazione di Comuni al posto dello Stato: le Comuni sono enclave che vanno a formare lo stato futuro.

Louis Blanc
Lo Stato deve finanziare i lavori pubblici e gli ateliers sociaux per i disoccupati, diretti dai rappresentanti dei lavoratori, con utili distribuiti, e il salario prima rispetto ciò che si fa poi rispetto ai propri bisogni. Nei moti del 1848 il tentativo di mettere in pratica le sue idee è fallito; prima democrazia politica poi economica.

Auguste Blanqui
È probabilmente il più rivoluzionario dei pensatori francesi: predica anche l'uso della lotta armata guidata da un'elite di capi con elevata consapevolezza politica; conquistato il potere pensa a una dittatura del proletariato, rivoluzione economica con l'abolizione della proprietà privata, democrazia integrale (eliminazione dello Stato).

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