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domenica 6 maggio 2012

Prima Guerra Mondiale: sintesi (prima parte)

All'entrata in guerra dell'Italia corrisponde un periodo di stallo sul fronte occidentale e un'avanzata austriaca su quello orientale. In Italia c'è ancora ottimismo e il generale Cadorna è convinto di poter condurre una guerra lampo da concludere prima dell'inverno. L'esercito italiano contava su un milione di soldati e Cadorna credeva con la sua ferrea disciplina che il vantaggio in fanteria soppiantasse qualsiasi altro vantagio tecnico. Le prime battaglie sono per noi disastrose e dopo un po' di mesi nel maggio 1916 l'Austria attacca da Nord il fronte italiano sfruttando una migliore conoscenza delle montagne e una tattica più adeguata. Cadorna subisce l'avanzata ma l'esercito tiene le postazioni dopo un breve arretramento verso la pianura; il 9 agosto 1916 si ha la prima vittoria italiana con la conquista di Gorizia. Gli austriaci compiono atti punitivi nei confronti degli irredentisti italiani e il governo Salandra viene sostituito da quello Boselli. L'Austria fatica a combattere su 2 fronti e la Russia riesce ad avanzare; la Francia resiste nella fortezza di Verdun; in Europa comincia a crescere il disgusto per il massacro ottemperato in 2 anni di guerra e per l'uso di nuove armi quali i gas e i lanciafiamme. Per placare l'opinione pubblica cominciano trattative per un armistizio; la Germania propone una pace (con condizioni esagerate a scapito degli altri stati) per mettere le mani avanti e prendersi meno colpe del massacro. Gli Stati Uniti d'America osservano la situazione ma dopo diversi attacchi alle proprie navi commerciali da parte di sottomarini tedeschi e dopo l'affondamento di un transatlantico decidono di intervenire nel conflitto prima economicamente poi nell'ultimo anno di guerra anche con truppe e flotta.

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