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sabato 28 gennaio 2012

Il governo della destra storica: questioni da risolvere

Roma viene proclamata capitale d'Italia nel 1861 nonostante non facesse parte ancora del territorio italiano.
I primi governi del regno dal 1861 al 1866 sono governi in cui i capi sono rappresentanti della destra storica non ci sono partiti ma schieramenti parlamentari (destra e sinistra storica). Non ci sono grandi divergenze tra le due parti poiché rappresentano gli interessi delle stesse persone ovvero dell'aristocrazia e della borghesia, dei gruppi d'elite della popolazione quindi possessori di terre e di capitali. Il numero di elettori era molto limitato come nel regno sabaudo: il suffragio era ristretto e su base censitoria. Il fatto che non ci fossero differenze tra le due ali del Parlamento porta ad una separazione tra paese reale e legale. Il paese legale rappresenta solo una parte di quello reale. La legge elettorale infatti da diritto di voto ai cittadini di almeno 25 anni che sapessero leggere e scrivere e che pagassero imposte dirette di lire 40, quota piuttosto alta. Gli elettori erano circa 400.000, gli appartenenti al ceto benestante. L'80% degli italiani era analfabeta.
 

Questioni da risolvere
  • Questione Istituzionale: bisognava decidere come organizzare lo stato nascente: se accentrare o decentrare. Nelle varie regioni d'Italia c'erano codici penali e civili differenti, eserciti diversi, monete e misure diverse. La destra e la sinistra si dividono. La destra è favorevole all'accentramento, così il potere locale non esasperava le differenze, come predicava Cavour. La sinistra invece era favorevole al decentramento, lasciando autonomie locali come nel pensiero di Cattaneo; inoltre voleva anche l'allargamento del suffragio elettorale. In questi anni prevale la linea della destra.
  • Questione finanziaria: nasce dall'arretratezza del mezzogiorno rispetto al Nord. Questo squilibrio economico ha varie cause tra cui una struttura agraria diversa: al sud è ancora presente in gran parte il latifondo e un'agricoltura estensiva; al Nord invece il capitalismo aveva portato grossi investimenti in un'agricoltura intensiva. Al sud i contratti agrari erano ancora basati sul baratto; la popolazione è ancora martoriata da malattie quali la pellagra, la malaria, il colera. Il fenomeno del brigantaggio interessa le regioni al di sotto della Campania ma non la Sicilia; questo fenomeno di natura sociale inasprisce la questione economica. La presenza di un alto tasso di analfabetismo soprattutto al Sud creava un problema per lo Stato centrale.
  • La questione veneta nel 1861 faceva ancora discutere ma verrà risolta nel 1866.
  • La questione romana divise il Parlamento: la destra voleva risolverla per via diplomatica per arrivare ad una soluzione al conflitto con la Chiesa; la sinistra invece proponeva una soluzione veloce anche se necessitava l'uso della forza.
  • Rapporti con la Chiesa: la Chiesa non accettava proposte liberali quali: tolleranza di altri culti religiosi; controllo dell'istruzione pubblica appartenente allo Stato e quindi laica; diritto matrimoniale come questione di Stato e non di chiesa; perdita del potere temporale sullo Stato della Chiesa; libertà di stampa.

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