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domenica 13 novembre 2011

Risorgimento: parentesi papale

Nel 1864 diventa capitale del regno d'Italia Firenze, si cerca quindi un accordo con Napoleone per smobilitare il presidio francese su Roma. Il Papa Pio IX allora scrisse un'enciclica con un'appendice in cui condannava tutte le novità di quel tempo: liberismo, socialismo, democrazia, positivismo; è un catalogo dei principali errori del mondo moderno, è composto da 80 proposizioni; si esecrava l'idea dello Stato come origine dei diritti. In Italia e Francia il "Sillabo", questa raccolta di condanne, non fu mai pubblicato.
Nel 1869-1870 viene fatto un concilio dei vescovi in cui veniva proclamata l'infallibilità del papa sia morale che di fede; veniva inoltre proclamata immacolata la vergine Maria.


La legge delle Guarentigie
Viene riconosciuto lo Stato Pontificio (i territori erano il Vaticano, Castel Gandolfo e San Giovanni in Laterano); il Papa è sacro e inviolabile ed è riconosciuto monarca dallo Stato Vaticano; il Vaticano ha diritto di rappresentanza diplomatica; ha diritto ad avere una guardia armata; ha diritto di comunicare con tutti i cattolici; viene inoltre riconosciuto un appannaggio per il mantenimento della corte papale. La legge non viene però riconosciuto dal Vaticano che quindi non ebbe nemmeno i possibili benefici. Pio IX disse: l'Italia è uno Stato usurpatore; inoltre con il famoso "non expedit" (non conviene) invitò gli italiani cattolici a non esercitare il diritto di voto pena la scomunica. Nel 1904 con la minaccia socialista verso il Parlamento italiano il Papa concede di votare ai cattolici.

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