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domenica 18 settembre 2011

Dialettica e razionalità in Kant

Critica della ragion pratica: la morale non deve guardare all'esperienza, deve solo ascoltare cosa dice la ragione; la morale è un dovere ascoltare la ragione e solo lei.
Dialettica
Tre infiniti: anima, mondo, Dio. L'anima rappresenta l'infinito interno; il mondo rappresenta l'infinito esterno all'uomo; Dio rappresenta l'unione dei precedenti. Queste tre idee unificano conoscenze già ottenute con l'intelletto, come se esistesse un'unità infinita.
Le intuizioni sono le forme della sensibilità. Nella sussunzione l'universale sono le categorie, il particolare sono le intuizioni. L'intelletto unifica le intuizioni molteplici.
La moralità in Kant viene dall'interno, non deve avere condizionamenti dall'esperienza; non importa il contenuto dell'azione ma l'intenzione che deve essere guidata dalla ragione.
La logica classica è una logica formale o simbolica; è una tecnica, uno strumento. La logica di Kant è una logica contenutistica che si riferisce solo alle forme a priori della conoscenza. Schema della causalità è la successione nel tempo, lo schema trascendentale della sostanza è la permanenza nel tempo. Gli schemi sono prodotti dall'immaginazione. Fenomeno è ciò che appare.
Il bisogno dell'infinito è insito nell'uomo e quindi non si può togliere ma controllare.
Opera pre-critica: "Dissertazione del 70" scritta nel 1770; prima spazio e tempo erano nelle cose, poi vengono puntualizzati nella sensibilità; questo è il vero inizio della rivoluzione copernicana della critica. Le forme della ragione hanno una funzione regolativa.

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